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Sliding doors

senna977

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8 Gennaio 2007
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L'ho visto solo ieri per la prima volta, e mi aspettavo di piu, quantomeno dalla parte centrale perchè ilfinale è davvero spiazzante. comuncque l'idea era davvero originale
 
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senna977 ha scritto:
L'ho visto solo ieri per la prima volta, e mi aspettavo di piu, quantomeno dalla parte centrale perchè ilfinale è davvero spiazzante. comuncque l'idea era davvero originale
Assolutamente NON originale invece: purtroppo gli americani (fra i loro tanti vizi) hanno quello di spacciare per primizie cose che non risultano affatto farina del loro sacco,bensì remake(nei migliori casi,e son davvero pochi ad acquisire questo titolo di merito) quando non piuttosto rimasticature neppure tanto riuscite di versioni originali - queste sì- davvero notevoli.
Basti pensare cosa han fatto con "Profumo di donna" del grande Dino Risi, con Vittorio Gassman,Agostina Belli e il povero Alessandro Momo: un film di una finezza dolceamara,dove la commedia celava un dramma esistenziale profondo,trasformato in remake col titolo"Scent of woman",salvato solo a tratti dalla vena istrionica di Al Pacino(a mio avviso tra i piu grandi attori d'ogni eopoca),ma del tutto in deficit come spessore rispetto alla versione italiana.
E così "Sliding Doors" (come altri affini che hanno tritato,rimpastato e ridotto fino ai minimi termini senza dar aria e vita,ma solo ponendosi come calchi),non è altro che una risciacquata(senza neppure l'onore dell'Arno...) di un misconosciuto quanto geniale film di Krzysztof Kieślowski, lo straordinario regista polacco,dal titolo "Destino cieco" ("Przypadek" in polacco), realizzato nel 1981 e conosciuto anche come "Il caso" (a seconda delle versioni che circolano): la vicenda di un uomo che cerca di prendere un treno e le tre variabili che ne conseguono una volta raggiunto o meno. A volte bastano pochi centimetri per mancare una presa e perdere l'occasione di una vita;a volte farlo ti condiziona la vita per sempre; a volte pensi quanto sia vero e sottile il confine che porta a far sì che le strade delle persone (non) si incrocino (alla faccia delle convergenze parallele di dorotea memoria...)
 
Giuro, non lo sapevo.
Conoscevo Kieslowski per "la doppia vita di Veronica" e per i "tre colori", ma ero ignorante sulla produzione antecedente a questi. Mi sa che questo è un altro dei danni della distribuzione in Italia, che cominciarono a far conoscere Kieslowski al grande pubblico proprio con la "doppia vita..".
Assolutamente devo vederlo.
 
ah, e naturalmente mi ero dimenticato della sua opera più importante: "il decalogo". :icon_cool:
 
Destino cieco manca anche a me, anche se mi sembra vada a parare in tutt'altra sostanza. Cmq Sliding Doors rimane sempre un buon film.
 
ANDREMALES ha scritto:
Giuro, non lo sapevo.
Conoscevo Kieslowski per "la doppia vita di Veronica" e per i "tre colori", ma ero ignorante sulla produzione antecedente a questi. Mi sa che questo è un altro dei danni della distribuzione in Italia, che cominciarono a far conoscere Kieslowski al grande pubblico proprio con la "doppia vita..".
Assolutamente devo vederlo.
Ottima scelta ;)
Bisogna ringraziare ancora una volta Fuori Orario per averlo trasmesso a più riprese in questi anni: a volte anche con dei frames ad hoc sulle sequenze chiave,come a volte fa la "pattuglia notturna" di Rai 3, per far risaltare,estrapolando,alcuni momenti essenziali. Che io ricordi, è stato trasmesso su Fuori Orario almeno 3-4 volte in questi ultimi anni :)
 
gahan ha scritto:
Destino cieco manca anche a me, anche se mi sembra vada a parare in tutt'altra sostanza. Cmq Sliding Doors rimane sempre un buon film.
No no,non "para" affatto in altre destinazioni.
Senna977 ha fatto osservare che Sliding Doors "ha un'idea davvero originale": ho replicato giustappunto sul merito. Sliding Doors NON ha assolutamente un'idea originale: sono più che convinto che, anche a livello di intenzioni,chi lo ha realizzato non fosse cosi ignaro del film di Krzysztof Kieślowski.
Se parliamo di idea, e solo di questa, imperniare un film sulle variabili del "destino" dinanzi a più ipotesi di storia (a seconda del bivio che si prende)finiamo dritti dalle parti del regista polacco,indipendentemente dal tipo di storia o ambientazione. I mezzi che aveva a disposizione Kieślowski erano indubbiamente più poveri,in confronto alle major USA o comunque ai prodotti USA: per cui il lavorar di bulino e di cesello era imprescindibile per mettere su una confezione di assoluto rispetto.La drammaticità ( o il lieto fine a seconda delle scelte del protagonista di "Destino cieco") sono date anche dalla sapiente mano di Kieślowski nelle inquadrature: fulminante ad esempio quella della mano del protagonista tesa ad agganciare in corsa l'ultima carrozza del treno. Ma grande merito va dato anche all'estrema asciuttezza della storia,mai fuori linea,sempre attenta alle reazioni e agli effetti che le scelte dei personaggi producono a breve e lungo respiro: e questo senza alcun intento moralistico(cosa di cui Kieślowski è stato sempre scevro),ma solo cercando di far parlare le immagini,scarnificando tutto il possibile fino ad un'essenzialità che certo è aliena a molta produzione USA,salvo rare eccezioni. Una storia come quella di Destino cieco se riproposta oggi nelle sale verrebbe, a mio avviso,in gran parte disertata: a volte i cosiddetti bei faccini molto pompati dalla pubblicità (Paltrow senza voler far nomi:D,che sarà pure una buona attrice ma non un mostro sacro come taluni vogliono far credere) e il pensare che la brillantezza dei dialoghi in tanta comedy e non USA degli anni 90-2000 risultino un quid in più,mi avvalora dell'idea che tanti critici (e tanto pubblico,specie giovane) contemporanei farebbero bene a rivedere,rileggere e apprezzare la commedia americana degli anni 30-40 per rendersi conto davvero cosa significhi un dialogo spumeggiante,ritmato fino al diapason e una cura dei dettagli e ambienti (compresi i sottotoni di alcuni grandi caratteristi) tali da rendere quei film (insieme ai noir dello stesso periodo) tra le pietre miliari del cinema di ogni tempo. Da rivedere e da amare. Incondizionatamente.
 
Guarda, se vuoi convincermi della grandezza di Kieslowski, il lavoro l'ha già fatto Kieslowski. Anche sulla grandezza del sistema degli studios dei bei tempi andati, siamo coperti. ;) Ho detto che i due film vanno a parare in tutt'altra sostanza solo perché leggo sul Morandini che in Kieslowski "ciascuna delle 3 varianti offre uno spaccato diverso della società polacca alla fine degli anni '70". Sul film non ho letto altro e, ripeto, non l'ho visto. Sliding Doors ha obiettivi diversi, tutto qua. Non c'è bisogno di scaldarsi, anche perché nessuno sta dicendo che è un capolavoro, né che la Paltrow è un mostro sacro--
 
gahan ha scritto:
Guarda, se vuoi convincermi della grandezza di Kieslowski, il lavoro l'ha già fatto Kieslowski. Anche sulla grandezza del sistema degli studios dei bei tempi andati, siamo coperti. ;) Ho detto che i due film vanno a parare in tutt'altra sostanza solo perché leggo sul Morandini che in Kieslowski "ciascuna delle 3 varianti offre uno spaccato diverso della società polacca alla fine degli anni '70". Sul film non ho letto altro e, ripeto, non l'ho visto. Sliding Doors ha obiettivi diversi, tutto qua. Non c'è bisogno di scaldarsi, anche perché nessuno sta dicendo che è un capolavoro, né che la Paltrow è un mostro sacro--
Non mi sono affatto scaldato:su Kieślowski ho solo speso alcune parole in più per circostanziare il film. Non l'ho certo fatto per volerti convincere,ma solo perche,come da voi stessi confermato, "Destino cieco" ha avuto un...destino non propizio come visione. Ho già peraltro detto che le ambientazioni sono differenti,ma questo prescinde dall'assunto originario (l'originalità dell'idea):se è per questo,tanto per fare un esempio anche Liliana Cavani ha fatto una sua versione del mito di Antigone ne "I cannibali" con echi legati alla rivolta giovanile(le ambientazioni sono un discorso a parte).
Circa la Paltrow,ho detto di proposito "taluni" (non sarei cosi certo invece sul "nessuno"...): basta fare una ricerca d'archivio neanche tanto lontana su come è stata messa sugli altari sui vari organi di stampa e dal pubblico,per rendersene conto.
La cosa che mi infastidisce più che altro è come a volte in USA,quando non sanno che proporre al cinema (e lo dico come tendenza invalsa da un pò di tempo a questa parte, non mi riferisco in sè a Sliding Doors,ma come spunto per un fenomeno più allargato), vanno a comprarsi i diritti di film europei (e italiani) riuscitissimi per farne una loro versione,naturalmente a modo loro...della serie potrebbero farne pure a meno.
 
Sì, il discorso è sempre quello purtroppo. Io ho una mia opinione ed è: sì, è una vergogna e lamentarsi è giusto, ma alla fine chissenefrega. Cioè, il più delle volte il remake ammerrecano fa anche scempi, ma amen. Ho smesso di farmi problemi sull'originalità dell'idea: quello che mi interessa è come viene usata. Hollywood fa cavolate anche coi suoi prodotti, vedasi l'Hairspray di Waters rifatto dal coreografo Shankman con un cast che non ci crede neanche lui-- Qui lo scempio non l'ha fatto, quindi rallegriamoci.
 
sinceramente Sliding Doors mi è sempre sembrato un filmetto abbastanza debole...
Bella l'idea, certo (e sono d'accordo, non preoccupiamoci dell'originalità, se viene sfruttata bene) - il problema è che non mi sembra proprio che sia stata sfruttata bene (o almeno con un minimo di inventiva).
Gwyneth Paltrow fa le sue mossettine, il bravo John Hannah viene infilato in un ruolo da cucciolone uggiolante che proprio non gli fa giustizia.
E tutto questo indipententemente da quanto è stato (giustamente) detto a proposito di Kieslowski.

*1/2
 
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