20 marzo 2006 - Tutte e 17 le specie di pinguini esistenti al mondo sono in declino. Cinque di queste specie sono considerate vulnerabili o in pericolo, ma anche per le altre si assiste ad un costante calo. Le minacce per questi uccelli, che hanno mutato le ali in una sorta di pinne, vengono dalla distruzione degli habitat, dallo scioglimento dei ghiacci antartici causato dai cambiamenti climatici, dall'inquinamento globale e in particolare da quello provocato da idrocarburi, dall'introduzione di predatori domestici da parte dell'uomo in alcune isole.
Vivono tutti nell'emisfero boreale, il meno popolato del Pianeta: 16 specie sono confinate lungo la fascia marina piu' a Sud del mondo, la 17a specie vive nelle isole Galapagos ed e' forse quella piu' minacciata. A lanciare un grido d'allarme per la salvezza dei pinguini, oggi molto popolari in tutto il mondo dopo il film di Luc Jacquet ''La marcia dei pinguini'' e' il giornalista e documentarista Fabrizio Carbone, che ha appena pubblicato il libro (corredato da belle immagini) 'I pinguini' per Franco Muzzio editore. ''Testimoni silenziosi di questa complessa realta' ambientale sono i pinguini imperatore, i pinguini di Adelia, i pinguini antartici, i pinguini Macaroni, le quattro specie che vivono tutt'intorno al continente di ghiaccio. E poi tutte le altre 12 specie che comunque popolano le grandi isole al largo del Polo antartico come la Tasmania e la nuova Zelanda. Sono ormai quasi tutti abbastanza vicini al punto di non ritorno. Le classificazioni degli specialisti li collocano ad un passo dall'entrata nelle varie liste rosse di specie che in qualche modo, d'ora in avanti, rischieranno lo sterminio'.
I pinguini imperatore, i piu' grandi del mondo (fino a 40 kg.
per un metro e venti di altezza), vivono in mare aperto per molti mesi dell'anno, e raggiungono le coste dell'Antartide nel mese di marzo, autunno pieno nell'emisfero australe. Il grasso accumulato in mesi di ricca dieta a base di calamari, pesce azzurro e meduse li difendera' dal freddo. Contrariamente a quasi tutti gli uccelli del mondo, infatti, i pinguini compiono il loro ciclo - dalla nidificazione alla schiusa del singolo uovo - nel peggior momento dell'anno, cioe' tra maggio e giugno quando l'inverno e' alle porte. Il rapporto tra i pinguini e l'uomo e' sempre stato controverso, si legge nel libro. Per secoli i marinai facevano razzia delle uova, sterminando intere colonie; per estrarre olio dai loro corpi le stragi cominciarono gia' nei secoli scorsi. Tra il 1848 e il 1875 furono esportate in Europa 20 milioni di tonnellate di questo fertilizzante naturale, e i pinguini furono cacciati anche per le loro piume.
Oggi la salvezza di questi buffi uccelli e' legata soprattutto, dice Carbone, alla difesa del trattato Antartico, stipulato a Washington nel 1959 da 43 paesi e che impegna gli stati a non svolgere attivita' militari (e nucleari) a sviluppare liberamente programmi di ricerca scientifica. Pressioni sempre maggiori vorrebbero infatti sfruttare l'Antartide dal punto di vista minerario e petrolifero. Non solo, conclude Carbone: ''I ghiacci dell'Antartide si squagliano molto piu' velocemente che mai nella storia di questo Pianeta che ha diversi miliardi di anni''.
(ANSA)
Vivono tutti nell'emisfero boreale, il meno popolato del Pianeta: 16 specie sono confinate lungo la fascia marina piu' a Sud del mondo, la 17a specie vive nelle isole Galapagos ed e' forse quella piu' minacciata. A lanciare un grido d'allarme per la salvezza dei pinguini, oggi molto popolari in tutto il mondo dopo il film di Luc Jacquet ''La marcia dei pinguini'' e' il giornalista e documentarista Fabrizio Carbone, che ha appena pubblicato il libro (corredato da belle immagini) 'I pinguini' per Franco Muzzio editore. ''Testimoni silenziosi di questa complessa realta' ambientale sono i pinguini imperatore, i pinguini di Adelia, i pinguini antartici, i pinguini Macaroni, le quattro specie che vivono tutt'intorno al continente di ghiaccio. E poi tutte le altre 12 specie che comunque popolano le grandi isole al largo del Polo antartico come la Tasmania e la nuova Zelanda. Sono ormai quasi tutti abbastanza vicini al punto di non ritorno. Le classificazioni degli specialisti li collocano ad un passo dall'entrata nelle varie liste rosse di specie che in qualche modo, d'ora in avanti, rischieranno lo sterminio'.
I pinguini imperatore, i piu' grandi del mondo (fino a 40 kg.
per un metro e venti di altezza), vivono in mare aperto per molti mesi dell'anno, e raggiungono le coste dell'Antartide nel mese di marzo, autunno pieno nell'emisfero australe. Il grasso accumulato in mesi di ricca dieta a base di calamari, pesce azzurro e meduse li difendera' dal freddo. Contrariamente a quasi tutti gli uccelli del mondo, infatti, i pinguini compiono il loro ciclo - dalla nidificazione alla schiusa del singolo uovo - nel peggior momento dell'anno, cioe' tra maggio e giugno quando l'inverno e' alle porte. Il rapporto tra i pinguini e l'uomo e' sempre stato controverso, si legge nel libro. Per secoli i marinai facevano razzia delle uova, sterminando intere colonie; per estrarre olio dai loro corpi le stragi cominciarono gia' nei secoli scorsi. Tra il 1848 e il 1875 furono esportate in Europa 20 milioni di tonnellate di questo fertilizzante naturale, e i pinguini furono cacciati anche per le loro piume.
Oggi la salvezza di questi buffi uccelli e' legata soprattutto, dice Carbone, alla difesa del trattato Antartico, stipulato a Washington nel 1959 da 43 paesi e che impegna gli stati a non svolgere attivita' militari (e nucleari) a sviluppare liberamente programmi di ricerca scientifica. Pressioni sempre maggiori vorrebbero infatti sfruttare l'Antartide dal punto di vista minerario e petrolifero. Non solo, conclude Carbone: ''I ghiacci dell'Antartide si squagliano molto piu' velocemente che mai nella storia di questo Pianeta che ha diversi miliardi di anni''.
(ANSA)