6 novembre 2006 - Il 'lupo cattivo' che, secondo i fratelli Grimm, alla fine non riusci' a mangiarsi Cappuccetto Rosso, e' tornato alla grande in Spagna facendo strage di pecore ed arrivando fino alle porte di Madrid. E nel Paese Basco i pastori vanno in giro armati e organizzano battute, come ai tempi dei Luparii di Carlo Magno, per combattere una specie oggi ufficialmente protetta.
A Vitoria, il capoluogo del Paese Basco dove il lupo e' riapparso affamato negli ultimi anni dopo quasi un secolo di assenza proveniente dalla Galizia e dalla Cantabria via Castilla y Leon, i pastori manifestano da tempo per chiedere l'intervento delle autorita' portando in piazza nei giorni scorsi pecore sventrate al grido di 'Lupo in espansione, pastorizia in estinzione'. Ed hanno ripreso la caccia e le battute e facendo uso di trappole vietate. 'Non permetteremo che facciano guerra per conto loro al lupo' ha avvertito Yagoba Gomez responsabile dell'ambiente nella provincia di Alava ricordando che vi sono battute autorizzate e compensazioni per ogni animale ucciso.
Secondo quanto spiega all'Ansa il biologo Mario Saenz de Buruaga, che si occupa di seguire le tracce del lupo nelle province basche di Biscaglia e Alava anche per conto delle autorita', la Spagna ospita attualmente la piu' grande popolazione di lupi di tutta l'Europa occidentale, con circa 2500 esemplari.
Ma qualcuno parla di oltre 3.000. In Italia se ne contano un migliaio. E in Francia, dove esiste tuttora l'ordine cinquecentesco dei Louvetiers, eredi dei Luparii di Carlomagno, per dar loro la caccia, i lupi sono rientrati da Sud passando per le Alpi ma anche attraverso i Pirenei spagnoli.
'Il Paese Basco e' una zona-ponte per l'espansione del mammifero verso Est, verso i Pirenei' spiega Sainz de Buruaga.
'Da noi arrivano attraverso le provincia di Burgos nella regione di Castilla y Leon dove si trova la maggior popolazione di lupi di tutta la Spagna, 1000-1500 esemplari'. E Castilla y Leon confina a Sud con la Comunita' di Madrid nel cui Nord si staglia la Sierra di Guadarrama dove, secondo un recente documento ufficiale, il lupo e' ricomparso. Ma, contrariamente a quanto sta accadendo nel Paese Basco, la presenza per ora quasi invisibile del predatore non ha allarmato gli allevatori e le autorita' si preparano da tempo ad accoglierlo scorgendovi un mezzo di recupero faunistico capace anche di contenere la crescente popolazione di cinghiali e di favorire il turismo.
E' da alcuni anni, dopo aver percorso centinaia di chilometri attraverso montagne e valli, il lupo si e' affacciato alle porte di Madrid dove l'Amministrazione regionale non e' rimasta con le mani in mano 'preparando il terreno' per il suo ritorno: ripopolando cioe' con specie autoctone come pernici e lepri un territorio gia' ricco di cinghiali e cervi per consentire all'animale di insediarviisi. E nel marzo di quest'anno un'ordinanza della direzione ambiente e territorio della regione nel prendere atto della 'apparizione di esemplari erranti di lupo iberico nella meta' nord della Comunita' di Madrid' mentre ha confermato l'importanza di proteggere 'questa specie minacciata', ha deciso provvedimenti di garanzia per gli allevatori fronte 'ad un aumento nel numero di attacchi al bestiame in alcune zone della Comunita''. Perche' ad esempio nella limitrofa provincia di Guadalajara, nella regione di Castilla La Mancha, vivono alcune decine di lupi che hanno gia' ucciso oltre un migliaio di pecore. Per questo l'ordinanza stabilisce ricompense per ogni ovino, vacca o cavallo uccisi nella misura di 500, 750 e 1000 euro rispettivamente.
Il lupo - sacro agli Egizi e ai Romani, compagno di santi e stregoni e considerato rigeneratore ma anche distruttore del mondo - era un mammifero originariamente distribuito in tutto l'emisfero Nord al di sopra del ventesimo parallelo. Poi l'intervento dell'uomo lo ha condotto sull'orlo dell'estinzione.
Nella penisola iberica il predatore si era rifugiato soprattutto in Galizia, Asturie e Cantabria e da li' ha iniziato un'espansione verso Est e Sud trasformatasi negli ultimi venti anni in un ritorno spettacolare.
Quali sono le ragioni di questo ritorno? Sainz de Buruaga segnala 'l'abbandono della montagna da parte dell'uomo con il conseguente aumento deelle popolazioni di cinghiali, cervi e caprioli, principali prede del lupo'. Oltre alla fine dell'uso del veleno e alle misure di protezione a livello europeo e nazionale. Il lupo e' protetto dalla Convenzione di Berna e da direttive UE. In Spagna dalla Strategia per la Conservazione del lupo del ministero dell'ambiente. 'Il lupo va protetto, anche se cercando un equilibrio con la pastorizia' dice de Buruaga.
'O noi o loro' risponde Felix Ajuria vicepresidente del sindacato degli allevatori (Uaga). E qualcuno ricorda che se per i fratelli Grimm Cappuccetto Rosso si salvo' grazie all'intervento di un cacciatore, Charles Perrault dette un'altra versione, piu' antica, della favola nella quale il lupo cattivo divorava sia la bambina che la nonna. Un monito che almeno i pastori sembrano tenere in gran conto.
Giulio Gelibter (ANSA)
A Vitoria, il capoluogo del Paese Basco dove il lupo e' riapparso affamato negli ultimi anni dopo quasi un secolo di assenza proveniente dalla Galizia e dalla Cantabria via Castilla y Leon, i pastori manifestano da tempo per chiedere l'intervento delle autorita' portando in piazza nei giorni scorsi pecore sventrate al grido di 'Lupo in espansione, pastorizia in estinzione'. Ed hanno ripreso la caccia e le battute e facendo uso di trappole vietate. 'Non permetteremo che facciano guerra per conto loro al lupo' ha avvertito Yagoba Gomez responsabile dell'ambiente nella provincia di Alava ricordando che vi sono battute autorizzate e compensazioni per ogni animale ucciso.
Secondo quanto spiega all'Ansa il biologo Mario Saenz de Buruaga, che si occupa di seguire le tracce del lupo nelle province basche di Biscaglia e Alava anche per conto delle autorita', la Spagna ospita attualmente la piu' grande popolazione di lupi di tutta l'Europa occidentale, con circa 2500 esemplari.
Ma qualcuno parla di oltre 3.000. In Italia se ne contano un migliaio. E in Francia, dove esiste tuttora l'ordine cinquecentesco dei Louvetiers, eredi dei Luparii di Carlomagno, per dar loro la caccia, i lupi sono rientrati da Sud passando per le Alpi ma anche attraverso i Pirenei spagnoli.
'Il Paese Basco e' una zona-ponte per l'espansione del mammifero verso Est, verso i Pirenei' spiega Sainz de Buruaga.
'Da noi arrivano attraverso le provincia di Burgos nella regione di Castilla y Leon dove si trova la maggior popolazione di lupi di tutta la Spagna, 1000-1500 esemplari'. E Castilla y Leon confina a Sud con la Comunita' di Madrid nel cui Nord si staglia la Sierra di Guadarrama dove, secondo un recente documento ufficiale, il lupo e' ricomparso. Ma, contrariamente a quanto sta accadendo nel Paese Basco, la presenza per ora quasi invisibile del predatore non ha allarmato gli allevatori e le autorita' si preparano da tempo ad accoglierlo scorgendovi un mezzo di recupero faunistico capace anche di contenere la crescente popolazione di cinghiali e di favorire il turismo.
E' da alcuni anni, dopo aver percorso centinaia di chilometri attraverso montagne e valli, il lupo si e' affacciato alle porte di Madrid dove l'Amministrazione regionale non e' rimasta con le mani in mano 'preparando il terreno' per il suo ritorno: ripopolando cioe' con specie autoctone come pernici e lepri un territorio gia' ricco di cinghiali e cervi per consentire all'animale di insediarviisi. E nel marzo di quest'anno un'ordinanza della direzione ambiente e territorio della regione nel prendere atto della 'apparizione di esemplari erranti di lupo iberico nella meta' nord della Comunita' di Madrid' mentre ha confermato l'importanza di proteggere 'questa specie minacciata', ha deciso provvedimenti di garanzia per gli allevatori fronte 'ad un aumento nel numero di attacchi al bestiame in alcune zone della Comunita''. Perche' ad esempio nella limitrofa provincia di Guadalajara, nella regione di Castilla La Mancha, vivono alcune decine di lupi che hanno gia' ucciso oltre un migliaio di pecore. Per questo l'ordinanza stabilisce ricompense per ogni ovino, vacca o cavallo uccisi nella misura di 500, 750 e 1000 euro rispettivamente.
Il lupo - sacro agli Egizi e ai Romani, compagno di santi e stregoni e considerato rigeneratore ma anche distruttore del mondo - era un mammifero originariamente distribuito in tutto l'emisfero Nord al di sopra del ventesimo parallelo. Poi l'intervento dell'uomo lo ha condotto sull'orlo dell'estinzione.
Nella penisola iberica il predatore si era rifugiato soprattutto in Galizia, Asturie e Cantabria e da li' ha iniziato un'espansione verso Est e Sud trasformatasi negli ultimi venti anni in un ritorno spettacolare.
Quali sono le ragioni di questo ritorno? Sainz de Buruaga segnala 'l'abbandono della montagna da parte dell'uomo con il conseguente aumento deelle popolazioni di cinghiali, cervi e caprioli, principali prede del lupo'. Oltre alla fine dell'uso del veleno e alle misure di protezione a livello europeo e nazionale. Il lupo e' protetto dalla Convenzione di Berna e da direttive UE. In Spagna dalla Strategia per la Conservazione del lupo del ministero dell'ambiente. 'Il lupo va protetto, anche se cercando un equilibrio con la pastorizia' dice de Buruaga.
'O noi o loro' risponde Felix Ajuria vicepresidente del sindacato degli allevatori (Uaga). E qualcuno ricorda che se per i fratelli Grimm Cappuccetto Rosso si salvo' grazie all'intervento di un cacciatore, Charles Perrault dette un'altra versione, piu' antica, della favola nella quale il lupo cattivo divorava sia la bambina che la nonna. Un monito che almeno i pastori sembrano tenere in gran conto.
Giulio Gelibter (ANSA)