Il 12 Aprile 1961, Yurij Gagarin, all'interno della navicella Vostok 1, uscì dall’orbita terrestre e fece un volo di 108 minuti attorno alla Terra. L’astronauta e aviatore russo fu così il primo uomo a raggiungere lo spazio portando a termine la sua missione e aprendo così, di fatto, la grande corsa satellitare tra USA e URSS. 50 anni dopo Joi e Studio Universal celebrano la ricorrenza proponendo due speciali dedicati.
Martedì 12 aprile alle 22.00 su Joi propone lo speciale 1961: Yurij Gagarin il primo uomo nello spazio. Oltre a proporre immagini di repertorio, offre due interviste: la prima al giornalista Tito Stagno, che annunciò e commentò quell’incredibile impresa, e, la seconda, ad Achille Judica, radio-amatore che per primo, in Italia, intercettò le parole di Gagarin, dando immediatamente la notizia all’Ansa e attestando l’esistenza di una missione spaziale russa. Judica in seguito, negli Anni ’60, insieme al fratello Giovanni Battista, animò un pionieristico Centro d’Ascolto Spaziale che fu utile ad intercettare numerose missioni russe e americane. A seguire (22.25 circa) sarà riproposto il film del 2009 Cosmonauta.
Martedì 12 aprile alle 23.20 su Studio Universal andrà in onda un focus che anticiperà la messa in onda del film Space Cowboys. “La parabola tracciata dal film sottolinea l’importanza del fattore umano che, nonostante gli incredibili e rapidi progressi della tecnologia rimane l’elemento determinante nell’esito di ogni missione”. Proprio per questo motivo 4 ex astronauti sessantenni, interpretati da Donald Sutherland, Tommy Lee Jones, James Garner e Clint Eastwood, vengono richiamati dalla NASA per riportare in rotta un satellite russo in avaria: sono i soli a conoscerne l’antiquato sistema di volo. Inizia così la storia degli “Space Cowboys” che dimostra come un equipaggio esperto ed affiatato possa superare gli apparenti limiti dovuti all’età e portare al successo una missione ritenuta impossibile. Tesi dimostrata, come ricorda l’astronauta Umberto Guidoni in un’intervista rilasciata alle telecamere di Studio Universal, anche dalla realtà: nel 1998 alla veneranda età di 77 anni John Glenn – che negli anni ’60 compì un’orbita completa intorno alla terra - partecipa ad una missione a bordo dello Space Shuttle Discovery sottoponendosi ad una serie di test per studiare i rapporti tra invecchiamento e assenza di gravità; a 60 anni compiuti Gregory Olsen, miliardario americano, parte per un giro turistico nello spazio organizzato dalla società Space Adventures (esclusivista per i voli turistici nello spazio) dopo 1.500 ore di addestramento, solo per assicurarsi il privilegio di volare sul sedile di destra - senza comandi – della capsula spaziale Soyuz.