sasa69
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Calcio, tv 3D e tifosi
Ven, 16 Gen 2009
Sky si prepara a mandare in onda partite in tridimensionale. Una buona notizia per i tifosi in pantofole, divenuti ormai la prevalenza. Che, tuttavia, porta in prospettiva a una ulteriore diminuzione del pubblico presente negli stadi. Specie nei decrepiti stadi in cui si gioca il calcio italiano.
(CALCIOPRESS) Stadi e tv 3D - Sky sta già facendo le prove di trasmissione e tra circa un anno avremo le trasmissioni delle partite di calcio in 3D. Sarà come essere dentro lo stadio, anzi dentro il campi di calcio insieme ai giocatori. Sarà sicuramente uno spettacolo da vedere e, per i veri appassionati del calcio come ricerca di studio delle dinamiche tecniche e tattiche, sarà un “brodo di giuggiole”.
Questa conquista tecnica significherà, per noi italiani, che abbiamo gli stadi più brutti e inadeguati di tutta Europa, una sicura perdita di spettatori.
Oggi, infatti, il panorama delle strutture italiane presenta, quasi a tutti i livelli, eccezion fatta per due o tre impianti, stadi freddi, inadeguati, direi quasi ostili.
Le altre società europee hanno da tempo, invece, aperto i loro stadi alla gente, rendendoli disponibili, non solo la domenica per la partita ma tutti i giorni per offrire possibilità di svago e di divertimento.
In verità gli stadi altrui sono dei gioiellini, mi verrebbe da dire, bomboniere, quasi dei salotti ispirati alla praticità più che al gigantismo dei nostri costruttori. Abbuiamo stadi inospitali per centomila persona, quando le presenze non superano, molto spesso, le trentamila unità, eccezion fatta per i grandi scontri che, però, si contano sulle dita di una sola mano.
Le amministrazioni regionali e comunali dovrebbero farsi carico, insieme ai proprietari delle società di calcio di creare un comitato di studio comprendente architetti, ingegneri e stilisti urbani, per ricostruire impianti idonei a misura delle città in cui fossero costruiti.
Inutili gli stadi come l’Adriatico di Pescara, anche se ora con il restyling apparirà più bello ed accogliente. Servono per la serie B stadi da venti, trenta mila utenze, con negozi, palestre per i tifosi, sale riunioni, ristoranti in cui il tifoso possa festeggiare le sue ricorrenze importanti, e via di questo passo.
Una concezione così espressa allontanerebbe anche la violenza dagli stadi in quanto i tifosi, fruitori quotidiani della realtà dell’impianto, avrebbero tutto da guadagnare nell’aiutare i “proprietari” a gestire meglio l’impianto stesso.
Gianni Lussoso - www.calciopress.net
Ven, 16 Gen 2009
Sky si prepara a mandare in onda partite in tridimensionale. Una buona notizia per i tifosi in pantofole, divenuti ormai la prevalenza. Che, tuttavia, porta in prospettiva a una ulteriore diminuzione del pubblico presente negli stadi. Specie nei decrepiti stadi in cui si gioca il calcio italiano.
(CALCIOPRESS) Stadi e tv 3D - Sky sta già facendo le prove di trasmissione e tra circa un anno avremo le trasmissioni delle partite di calcio in 3D. Sarà come essere dentro lo stadio, anzi dentro il campi di calcio insieme ai giocatori. Sarà sicuramente uno spettacolo da vedere e, per i veri appassionati del calcio come ricerca di studio delle dinamiche tecniche e tattiche, sarà un “brodo di giuggiole”.
Questa conquista tecnica significherà, per noi italiani, che abbiamo gli stadi più brutti e inadeguati di tutta Europa, una sicura perdita di spettatori.
Oggi, infatti, il panorama delle strutture italiane presenta, quasi a tutti i livelli, eccezion fatta per due o tre impianti, stadi freddi, inadeguati, direi quasi ostili.
Le altre società europee hanno da tempo, invece, aperto i loro stadi alla gente, rendendoli disponibili, non solo la domenica per la partita ma tutti i giorni per offrire possibilità di svago e di divertimento.
In verità gli stadi altrui sono dei gioiellini, mi verrebbe da dire, bomboniere, quasi dei salotti ispirati alla praticità più che al gigantismo dei nostri costruttori. Abbuiamo stadi inospitali per centomila persona, quando le presenze non superano, molto spesso, le trentamila unità, eccezion fatta per i grandi scontri che, però, si contano sulle dita di una sola mano.
Le amministrazioni regionali e comunali dovrebbero farsi carico, insieme ai proprietari delle società di calcio di creare un comitato di studio comprendente architetti, ingegneri e stilisti urbani, per ricostruire impianti idonei a misura delle città in cui fossero costruiti.
Inutili gli stadi come l’Adriatico di Pescara, anche se ora con il restyling apparirà più bello ed accogliente. Servono per la serie B stadi da venti, trenta mila utenze, con negozi, palestre per i tifosi, sale riunioni, ristoranti in cui il tifoso possa festeggiare le sue ricorrenze importanti, e via di questo passo.
Una concezione così espressa allontanerebbe anche la violenza dagli stadi in quanto i tifosi, fruitori quotidiani della realtà dell’impianto, avrebbero tutto da guadagnare nell’aiutare i “proprietari” a gestire meglio l’impianto stesso.
Gianni Lussoso - www.calciopress.net