Da Tgcom
E' stata fermata per omicidio volontario la madre della piccola di 5 mesi giunta morta all'ospedale Giovanni XXIII di Bari. La donna è minorenne e compirà 18 anni nel prossimo mese di giugno. A causare il decesso della piccola un probabile "shock da scuotimento" che avrebbe provocato un'emorragia. Sulle cause della morte i medici hanno da subito avuto sospetti e per questo hanno segnalato il caso alla polizia.
La ragazza aveva dichiarato ai medici che la bambina era caduta, in casa. Versione che però era subito sembrata poco convincente, perché la bimba presentava sangue a bocca e naso nonché lividi e tracce ematiche su tutto il corpo. Secondo quanto riferito dagli inquirenti la giovane madre aveva l'abitudine di cullare in modo energico la bambina per farla addormentare. "Ho 'ninnato' la bambina in modo un po' energico - ha affermato la madre - scuotendole con una mano la testa". Un'abitudine confermata alla polizia anche da alcuni parenti.
Quando è arrivata all'ospedale, la bimba era già morta da tre ore e mezzo. Il decesso sarebbe avvenuto attorno alle 17 di mercoledì, quando madre e figlia era sole in casa, alla periferia di Ceglie del Campo, una frazione di Bari. Secondo quanto ammesso dalla donna stessa alla polizia, sarebbe stata lei ad accorgersi che la piccola perdeva sangue da naso e bocca, ma invece di soccorrerla si sarebbe coricata con la bimba a letto, rimanendo nel matrimoniale fino alle 19, quando è rincasato il padre della piccola.
L'uomo, un muratore sposato con un'altra donna, dalla quale ha avuto due figli, capendo quasi subito che la bambina non era cosciente l'ha portata, assieme alla convivente minorenne, all'ospedale Giovanni XXIII di Bari, dove i medici non hanno potuto che constatarne il decesso. A questo punto la polizia è stata messa al corrente dai medici delle anomale circostanze della morte e i genitori, interrogati dal dirigente della squadra mobile, Luigi Liguori, sono caduti in contraddizione. La madre ha affermato che al momento del sanguinamento in casa era presente anche il padre della bimba, ma l'uomo ha negato, sostenendo di essere rientrato due ore più tardi. La donna è stata dunque fermata per omicidio volontario, mentre per conoscere le reali cause di morte si dovrà aspettare l'esito dell'autopsia sul corpo della piccola, nata prematura al settimo mese di gravidanza. Sembra probabile, comunque, che a ucciderla sia stata un'emorragia cerebrale o polmonare.
Una casa senza acqua né luce
Il casolare alla periferia di Ceglie del Campo, in cui i tre vivevano in condizioni estremamente disagiate e fatiscenti, è stato sottoposto a sequestro per le indagini. Nella camera da letto dell'abitazione, c'era un pozzo dal quale la famiglia attingeva l'acqua per bere, cucinare e lavare. Il bagno era invece all'esterno della costruzione. In casa le condizioni igienico-sanitarie erano assai precarie e non è stata trovata alcuna culla per la bimba, che semba dormisse nel letto con i genitori.
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Quando è arrivata all'ospedale, la bimba era già morta da tre ore e mezzo. Il decesso sarebbe avvenuto attorno alle 17 di mercoledì, quando madre e figlia era sole in casa, alla periferia di Ceglie del Campo, una frazione di Bari. Secondo quanto ammesso dalla donna stessa alla polizia, sarebbe stata lei ad accorgersi che la piccola perdeva sangue da naso e bocca, ma invece di soccorrerla si sarebbe coricata con la bimba a letto, rimanendo nel matrimoniale fino alle 19, quando è rincasato il padre della piccola.
L'uomo, un muratore sposato con un'altra donna, dalla quale ha avuto due figli, capendo quasi subito che la bambina non era cosciente l'ha portata, assieme alla convivente minorenne, all'ospedale Giovanni XXIII di Bari, dove i medici non hanno potuto che constatarne il decesso. A questo punto la polizia è stata messa al corrente dai medici delle anomale circostanze della morte e i genitori, interrogati dal dirigente della squadra mobile, Luigi Liguori, sono caduti in contraddizione. La madre ha affermato che al momento del sanguinamento in casa era presente anche il padre della bimba, ma l'uomo ha negato, sostenendo di essere rientrato due ore più tardi. La donna è stata dunque fermata per omicidio volontario, mentre per conoscere le reali cause di morte si dovrà aspettare l'esito dell'autopsia sul corpo della piccola, nata prematura al settimo mese di gravidanza. Sembra probabile, comunque, che a ucciderla sia stata un'emorragia cerebrale o polmonare.
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