roddy ha scritto:
Io non capisco..... A volte si interpellano i supremi giudici per delle questioni assurde... Dovrebbe essere pacifico che E' UN REATO obbligare CHIUNQUE a fare QUALUNQUE cosa CONTRO la propria volontà, senza bisogno di specificare altro... Mah...
Può non piacere, ma la legge pretende di andare ben oltre la volontà individuale nei rapporti fra persone, formalizandoli.
Spesso, in nome di un concetto del "giusto" del tutto soggettivo o religioso, pretende di obbligare a comportamenti ben determinati. La qual cosa va spesso anche contro la giustizia ed il buon senso, ed a volte sconfina nel ricatto...
Penalizzare chi colpe non ne ha affatto (es. i figli nelle unioni di fatto) è una pressione inammissibile in un paese che vuol dirsi moderno o civile, almeno questa è la mia opinione.
Dato il presupposto di cui sopra, ovunque esista un "contratto" fra umani i cui termini siano definiti dal legislatore e non soltanto concordati fra le parti, nascono obblighi e doveri che si ritengono implicitamente conosciuti ed accettati, anche se non lo sono.
Ne consegue che una delle parti in causa può pretendere che questi obblighi/doveri siano rispettati, anche se l'altro/a non vuole, o non ritiene che facciano parte del "contratto".
Ovviamente, vale anche l'esatto opposto, ovvero tutto quanto è definito dalla legge cancella e rende inefficace qualunque accordo fra le parti che sia in contrasto con essa. (che ne sappiamo, magari prima erano d'accordo... e ci si divertivano pure:


Pur concordando con te, la tua è teoria, non c'è nulla di particolarmente strano nell'accaduto.
Quanto ai giudici, in fondo è più comodo occuparsi (ed esprimersi) circa questioni assurde che "impegolarsi" in questioni serie, cioè quelle veramente mal definite dal legislatore. Nei casi come questo, ai supremi giudici basta poco per pronunciarsi, tanto in modo scontato quanto con pronunciamenti assurdi, entrambe le cose utili soltanto a suscitare un "caso" ed a far parlare. (con sommo piacere dei media...)