Taglio del cavo TV nel punto ottimale per ricevere massimo segnale (?)

mardergri

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Leggevo che esiste un punto "DI OTTIMO" del cavo TV dove è opportuno tagliarlo,
punto che permette la ricezione del massimo segnale,determinando una lunghezza complessiva del cavo ottimizzata...insomma
se lo tagli prima il segnale è piu basso, se lo tagli dopo idem.

Qualcuno mi spiega il fenomeno....???
a me non mi è chiaro affatto


link all'articolo (intitolato E per i fans . . . Ancora aneddoti ! )
http://www.associazionemarconi.com/public/index.php?m=08&y=10&d=18&entry=entry100818-153108
 
Riporto la parte centrale del racconto
cosi che la lettura sia facilitata anche per i piu svogliati ;)

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"Mentre eravamo lì che misuravamo con lo strumento 50 miseri microvolt , il grande Renzo, uno dei capi, mi disse:-Vuoi vedere come si fa a far crescere il segnale? -Vediamo (?) Prende il capo del cavo che andava sù all'antenna e ne taglia via un centimetro, poi lo rispela in fretta, e rimisuriamo ... era calato un pelo, ripete l'operazione, ancora un pelo in meno, così fino a che, a un certo punto comincia a ricrescere: 47, 49, 52, 55, 58, poi ricalava. Morale, trovando un taglio di cavo dove quella frequenza "prendeva l'onda giusta di massima resa", si era propensi a pensare, che alla fine della fiera, si sarebbe pututa ottenere un'immagine meno annebbiata di quella riscontrabile, magari avendo proprio preso il taglio di cavo, sul minimo del segnale."


Chi capisce il senso concettuale/tecnico di questo racconto farebbe cosa utile se ce lo volesse ilustrare.
Grazie
 
Semplicissimo: onde stazionarie lungo il cavo, ovvero ci sono disadattamenti e come avrò (già) scritto qualche centinaio di volte in questo forum, succede che i segnali variano in ampiezza a seconda della lunghezza, in modo selettivo e ciclico.
In un impianto ben fatto (senza disadattamenti), le variazioni sono minime.
In un impianto dove esistono disadattamenti, la variazione di livello di un dato canale può invece essere notevolissima tra una presa e l'altra.
Da sottolineare quanto sia irrilevante (ed inutile) mettersi a tagliare il cavo, per due ragioni.
La prima è che migliorando da una parte (su alcuni canali) si peggiora dall'altra (su altri canali) perchè cambia la lunghezza d'onda.
La seconda è che contano pefino i mm, quindi entra in gioco anche la parte di linea (cavi, circuiti, piste) interna agli strumenti, così che se cambio strumento, cambiano anche le letture e servono lunghezze diverse per arrivare allo stesso (inutile) risultato.
In altre parole, il tizio taglia il cavo per il masimo segnale misurato, ma quando va a collegare la linea al TV, gli cambiano le lunghezze ed il risultato finale sarà del tutto diverso ed imprevedibile.
...ultima cosa: se lo strumento di misura non ha un impedenza esatta di 75 Ohm resistivi su tutta la banda, crea da solo un disadattamento, quindi va a falsare le misure.
Chi non è sicuro dell'oggetto che adopera (viste le cineserie circolanti), ad evitare errori e risultati fuorvianti, farebbe bene ad interporre sempre un attenuatore passante da una decina di dB.
;)

PS Un impianto con onde stazionarie, tipicamente, risente anche di ciò che è o non è collegato. Taglia taglia.... ma se il vicino di casa stacca il TV o se nell'altra presa di casa il TV è acceso o spento, cambiano le condizioni e con esse, l'andamento delle tensioni lungo i cavi.
 
Ultima modifica:
Tuner ha scritto:
... Da sottolineare quanto sia irrilevante (ed inutile) mettersi a tagliare il cavo, per due ragioni.
La prima è che migliorando da una parte (su alcuni canali) si peggiora dall'altra (su altri canali) perchè cambia la lunghezza d'onda.
La seconda è che contano pefino i mm, quindi entra in gioco anche la parte di linea (cavi, circuiti, piste) interna agli strumenti, così che se cambio strumento, cambiano anche le letture e servono lunghezze diverse per arrivare allo stesso (inutile) risultato.
In altre parole, il tizio taglia il cavo per il masimo segnale misurato, ma quando va a collegare la linea al TV, gli cambiano le lunghezze ed il risultato finale sarà del tutto diverso ed imprevedibile.
...ultima cosa: se lo strumento di misura non ha un impedenza esatta di 75 Ohm resistivi su tutta la banda, crea da solo un disadattamento, quindi va a falsare le misure.
Chi non è sicuro dell'oggetto che adopera (viste le cineserie circolanti), ad evitare errori e risultati fuorvianti, farebbe bene ad interporre sempre un attenuatore passante da una decina di dB.
;)

PS Un impianto con onde stazionarie, tipicamente, risente anche di ciò che è o non è collegato. Taglia taglia.... ma se il vicino di casa stacca il TV o se nell'altra presa di casa il TV è acceso o spento, cambiano le condizioni e con esse, l'andamento delle tensioni lungo i cavi.

Con tutto il rispetto per il mitico Claudio, condivido quanto da te riportato e aggiungo, come tu hai detto tra le righe, che se quel sistema può "risolvere", è dovuto al fatto che nel caso specifico si parlava di un antenna che riceveva una sola frequenza (non ricordo se tv Svizzera o Capodistria) e non doveva ricevere una quarantina di mux di altrettante frequenze diverse tra loro.
Chiaro è che se elimini le onde stazionarie non dovrai preoccuparti di eventuali modifiche nelle lunghezze dei vari cavi dell'impianto.
 
Il sistema non risolve un bel nulla, ad esempio perchè in una linea con onde stazionarie, l'attenuazione non è quella da specifica del cavo, ma aumenta, con effetti non molto trascurabili quando la lunghezza del cavo non è limitata.

perdidas.gif


Andare a cercare il punto meno disadattato, cosa che comunque vale soltanto per singole frequenze, consente di trasferire leggermente meglio l'energia disponibile, ma comunque non adatta a 75 Ohm (per adattare un'impedenza complessa e reattiva, nel 99% dei casi serve un circuito più complesso di un semplice pezzo di cavo) e non recupera affatto l'attenuazione ulteriore causata dalle onde stazionarie nel cavo.
 
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