Telefonia travolta dagli spot ingannevoli

ERCOLINO

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Roma - Sono cinque i provvedimenti relativi ad aziende del mondo della telefonia deliberati dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato pubblicati, nel bollettino di questa settimana, sotto la voce "pubblicità ingannevole e comparativa". E in questa settimana il "montepremi" totale delle multe irrogate dal Garante nel settore TLC ammonta a 245.500 euro. Un piccolo Jackpot.L'azienda più colpita dalla scure dell'Antitrust è Telecom Italia sul cui capo pendono tre sanzioni, per oltre 170mila euro complessivi, relative ad offerte di telefonia, fissa e mobile, e di connettività:
- la prima, che ammonta a 57.600 euro, riguarda l'attività di direct marketing attuata presso alcuni clienti Fastweb e volta a promuovere l'offerta "Teleconomy per tutti" indicando come "gratis e senza limiti" il traffico telefonico nazionale, omettendo che le telefonate incluse erano unicamente quelle dirette verso i numeri di rete fissa Telecom (Provvedimento n. 15974);
- la seconda ammonta a 62.600 euro ed è relativa ad un spot televisivo legato all'offerta TIM Tribù, di cui l'Authority ha evidenziato la scarsa percepibilità delle informazioni riportate in sovrimpressione, che recavano le condizioni di rinnovo e l'importo dello scatto alla risposta (Provvedimento n. 15975);
- la terza, che costerà all'incumbent 51.100 euro, è legata a due aspetti della reclamizzazione della promozione "due mesi gratis" sull'offerta Alice Flat, in cui non era evidenziata l'esclusione, dalla promozione, di chi aveva già aderito ad una offerta della "famiglia Alice" (tra cui "Alice Free") e in cui le caratteristiche di velocità (640 Kbps in download e 256 Kbps in upload) non erano definite come nominali ed indicative (Provvedimento n. 15981).

Ma l'incumbent non è il solo operatore TLC a subire la gogna sanzionatoria dell'Antitrust. L'Authority di piazza Verdi, tra le sue più recenti "vittime" annovera, nel bollettino di questa settimana, altri due operatori. Si tratta delle principali aziende che operano nel mondo della TV italiana, RAI e RTI (che fa capo a Mediaset) che ormai da tempo sono entrate nel lucrativo mondo dei contenuti multimediali per telefoni cellulari.

In entrambe le fattispecie esaminate, infatti, rivestono il ruolo di operatore pubblicitario per due servizi di distribuzione di suonerie, reclamizzati attraverso le rispettive emittenti in due differenti trasmissioni musicali, che hanno dato luogo a due diverse richieste di intervento. Segnalazioni ben distinte (una per "CD Live" di RaiDue, l'altra per "Top Of The Pops" di Italia1) ma sostanzialmente identiche: in entrambe si lamentava l'ingannevolezza - che il Garante ha poi accertato - dei messaggi in sovrimpressione che, invitando a chiamare un certo numero, sia da rete fissa, sia inviando un SMS dal cellulare, non avrebbero presentato indicazioni chiare e leggibili sui costi per scaricare le suonerie reclamizzate, nonché circa il tipo di suoneria ricevuta.

La mancanza di chiarezza di questi messaggi ha implicato una multa che ammonta di 37.100 euro per RAI (Provvedimento n. 15976) e, per par condicio, di pari importo per RTI (Provvedimento n. 15977).



Fonte
 
l'offerta "Teleconomy per tutti" indicando come "gratis e senza limiti" il traffico telefonico nazionale, omettendo che le telefonate incluse erano unicamente quelle dirette verso i numeri di rete fissa Telecom (Provvedimento n. 15974);
Cosa controversa però: poiché mai applicata. Come fa uno a sapere dal numero che chiama se uno è cliente Telecom o no? C'è la number portability che mischia le carte...PER QUESTO, per paura che il garante multasse, Telecom non hai mai applicato questo vincolo, mettendo tutte le chiamate verso i fissi gratis nelle bollette...Tuttavia non gli è stata risparmiata la multa per pubblicità ingannevole, anche se di fatto non ha prodotto nessun danno.
 
il messaggio è abbastanza chiaro: continuate pure ad ingannare gli utenti, tanto l'entità delle sanzioni è ridicola e non funziona certo da deterrente...:mad:
 
La pubblicità è ingannevole, non c'è dubbio. Tuttavia di fatto non ha ingannato nessuno né ha prodotto danno (questa probabilmente è stata la difesa di Telecom Italia).
 
alex86 ha scritto:
La pubblicità è ingannevole, non c'è dubbio. Tuttavia di fatto non ha ingannato nessuno né ha prodotto danno (questa probabilmente è stata la difesa di Telecom Italia).
sta di fatto che non c'è una pubblicità di offerte di telefonia, fissa o mobile, che non sia ingannevole.
sofila ha scritto:
il messaggio è abbastanza chiaro: continuate pure ad ingannare gli utenti, tanto l'entità delle sanzioni è ridicola e non funziona certo da deterrente...
non solo..... ti risulta che qualcuno abbia mai pagato veramente?
 
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