7 dicembre 2006 - Si chiama Tyone e si e' classificato primo al corso per cani militari 'patrol'. Tyone e' un cane edd (explosive detention dog) e da difesa e quando guarda il suo conduttore, il caporalmaggiore Paolo Sardella, e' felice. Tyone e' uno dei 200 cani antiesplosivo addestrati al Cemivet, il centro militare veterinario di Grosseto comandato dal colonnello Giovanni Graglia, in pochi anni riconosciuto come polo d' eccellenza a livello internazionale.
In una tenuta di 560 ettari della Difesa, i cani sono addestrati, sotto la guida del comandante Gaeta, con un metodo unico che si basa sulla grande sintonia tra animale e conduttore, per la ricerca di esplosivo (ne riconosceranno, alla fine del corso che dura 10 mesi, 7 tipi diversi), delle mine e per l' assistenza ai gruppi di fanteria. Poi sono inviati nei teatri di conflitto: Iraq (uno di loro e' appena rientrato con il contingente italiano), Afghanistan (dove si trova una squadra), Libano. Il Cemivet e' anche centro di produzione e allevamento di questi animali 'sensori': pastori tedeschi, malinois, rottweiler.
A Grosseto anche l' esercito Usa viene a imparare il 'come si fa' a istruire un cane senza metodi coercitivi, con una dolcezza e un affetto che durano nel tempo, metodo che porta il militare 'conduttore' a stare con il suo 'sensore' tutto il giorno, a lavorare con lui fino alla 'pensione' dell' animale.
Tra gli animali del centro Kelt, labrador di 3 anni, e' appena tornato dall' Afghanistan. Ora e' in quarantena: viene seguito dal centro veterinario, coordinato dal comandante Tidu, studioso che 'legge' il comportamento dei cani. L'attivita' di ricerca ha portato Tidu a collaborare con l' universita' di Udine per un' indagine su un componente chimico presente nel pelo dei cani militari che 'segnala' il tasso di stress. Tidu ha capito che i cani in missione sono meno stressati di quelli che stanno a casa, perche' stare in missione significa stare sempre con il 'conduttore'.
Il Cemivet e' anche un centro per la riproduzione di cavalli.
Razze selezionate, figli di campioni del mondo, da destinare agli atleti militari o alla Cavalleria. Anche qui il comandante Bacco usa la psicologia per convincere puledri a non avere paura. Accanto a loro, anche l' ultima scuola di Mascalcia dove si forgiano ferri di cavallo. Lo facevano a Pinerolo, poi tutto si e' concentrato qui, in quello che sembra un eden dove si pensa alla sicurezza internazionale.
(ANSA)
In una tenuta di 560 ettari della Difesa, i cani sono addestrati, sotto la guida del comandante Gaeta, con un metodo unico che si basa sulla grande sintonia tra animale e conduttore, per la ricerca di esplosivo (ne riconosceranno, alla fine del corso che dura 10 mesi, 7 tipi diversi), delle mine e per l' assistenza ai gruppi di fanteria. Poi sono inviati nei teatri di conflitto: Iraq (uno di loro e' appena rientrato con il contingente italiano), Afghanistan (dove si trova una squadra), Libano. Il Cemivet e' anche centro di produzione e allevamento di questi animali 'sensori': pastori tedeschi, malinois, rottweiler.
A Grosseto anche l' esercito Usa viene a imparare il 'come si fa' a istruire un cane senza metodi coercitivi, con una dolcezza e un affetto che durano nel tempo, metodo che porta il militare 'conduttore' a stare con il suo 'sensore' tutto il giorno, a lavorare con lui fino alla 'pensione' dell' animale.
Tra gli animali del centro Kelt, labrador di 3 anni, e' appena tornato dall' Afghanistan. Ora e' in quarantena: viene seguito dal centro veterinario, coordinato dal comandante Tidu, studioso che 'legge' il comportamento dei cani. L'attivita' di ricerca ha portato Tidu a collaborare con l' universita' di Udine per un' indagine su un componente chimico presente nel pelo dei cani militari che 'segnala' il tasso di stress. Tidu ha capito che i cani in missione sono meno stressati di quelli che stanno a casa, perche' stare in missione significa stare sempre con il 'conduttore'.
Il Cemivet e' anche un centro per la riproduzione di cavalli.
Razze selezionate, figli di campioni del mondo, da destinare agli atleti militari o alla Cavalleria. Anche qui il comandante Bacco usa la psicologia per convincere puledri a non avere paura. Accanto a loro, anche l' ultima scuola di Mascalcia dove si forgiano ferri di cavallo. Lo facevano a Pinerolo, poi tutto si e' concentrato qui, in quello che sembra un eden dove si pensa alla sicurezza internazionale.
(ANSA)