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The wind of SKY: Nils Hartmann

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The wind of SKY: Nils Hartmann - 23/03/2008
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[ di Maria Grazia Di Mario ]

Nasce ad Hannover da genitori tedeschi ma cresce a Milano, dove si diploma presso l’Istituto Europeo di Comunicazione. Successivamente l’amore per il cinema lo spinge ad inscriversi alla London International Film School (una scuola tecnica di produzione) dove consegue un master, e dove, spiega:”Hai l’opportunità di sperimentare tutte le parti della produzione. Nei due anni di corso si realizzano sei film e in ognuno i sei componenti del gruppo di lavoro, a rotazione, coprono un ruolo diverso, dalla regia, alla sceneggiatura, allo scenografia, alla direzione della fotografia, al montaggio”. Tornato in Italia opera soprattutto nel campo pubblicitario per poi approdare al Cairo, dove lavorerà come regista per l’agenzia Americana Advertising. Dal Cairo è di nuovo Italia, ma a Roma dove, per tre anni, è senjor producer del canale musicale 24/24hr Music Now per il satellitare Orbit Network. L’esperienza successiva lo vede impegnato, in veste di direttore creativo, nel lancio di Studio Universal. A Sky Italia arriva nel 2003 come direttore creativo, oggi è Direttore dei canali Sky Cinema. Stiamo parlando del quarantenne Nils Hartmann per il quale, contrariamente al costume italiano, la carriera non è legata a pressioni politiche o relazioni familiari, solo alla creatività e competenza.
«Nessuno in famiglia fa un lavoro simile al mio, nemmeno lontanamente. Con molto entusiasmo, un briciolo di fortuna e cogliendo le
giuste opportunità, sono arrivato, lavorando sempre, in qualche maniera, per aziende che nascono all’estero. Evidentemente il fatto di essere un tedesco trapiantato in Italia e di parlare tre lingue mi ha aiutato a lavorare per emittenti anglosassoni, la cultura italiana (mi considero italiano, sono cresciuto qui dall’età di sei mesi) mi ha facilitato nel riuscire a fare da ponte con il management anglosassone».
Sky ha iniziato, con lei, un nuovo percorso con la produzione di fiction. Il 1° maggio andrà in onda Quo Vadis Baby?, a novembre Romanzo criminale, le cui riprese sono appena iniziate. Altre sono già in produzione, come L’ombra di Satana, miniserie ispirata al fenomeno del satanismo, e Moana, prima fiction italiana sulla pornostar. Per quale motivo si è deciso di produrre fiction e quali sono le linee programmatiche?
«La decisione nasce da una maturazione di Sky sul mercato e dall’esigenza di avere del prodotto esclusivo per i nostri abbonati, i film che acquistiamo e che fanno parte del nostro pacchetto vengono dalle majors, avere qualcosa di dedicato al mercato italiano, di proprietà solo nostra, è la motivazione per la quale abbiamo deciso di investire in produzione originale. La linea editoriale tenta di trovare quelle nicchie che non occupano Rai e Mediaset, che hanno una grande tradizione e qualità nel produrre fiction. Fare diretta concorrenza con loro sarebbe stato poco saggio e inutile, anche perché i nostri abbonati quel tipo di prodotto già lo possono vedere. Stiamo quindi lavorando su progetti un po’ più al limite, un po’ diversi».
Come definirebbe il prodotto Sky?
«Lo definirei storie vere, anche scomode, come ad esempio Storia criminale, che racconta le vicende di una banda molto forte, quella della Magliana. Non necessariamente biografie di grandi eroi, storie più piccole e più vicine alla nostra realtà quotidiana».
Quali sono le aspettative?
«Siamo ovviamente fiduciosi e se il buongiorno si vede dal mattino sono molto contento perché dai primi montati di Quo vadis baby? e dai rash quotidiani che ci arrivano da Romanzo Criminale vedo e percepisco qualcosa di diverso, di difficilmente descrivibile rispetto a ciò che l’immaginario collettivo immagina quando si usa la parola fiction, a partire dal fatto di avere un cast di giovani talenti del tutto sconosciuti».
Ho l’impressione che stiate facendo un‘operazione da apripista, quello che avrebbe dovuto fare il cinema italiano lo state facendo voi, con la scoperta di nuovi talenti, attori, sceneggiatori, registi, scelti al di fuori della logica delle raccomandazioni, col massimo della libertà e in base a criteri di professionalità.
«Anche il cinema italiano ha dei bei talenti, non ci arroghiamo noi il ruolo di quelli che aprono una pista, ma se questo succede ovviamente mi fa molto piacere. Sicuramente per noi il prodotto è sovrano, e nella sua riuscita è fondamentale il coinvolgimento, l’entusiasmo della gente che ci lavora».
Insomma, la qualità al primo posto.
«Assolutamente, qualità innovazione e anche assumersi dei rischi, produrre, ad esempio, Romanzo criminale, che ha avuto il successo che avuto con quel cast importante e inventarsi un cast completamente nuovo, lo è sicuramente. In tanti avevano dei grossi dubbi, invece, oggi, io sono molto, molto contento».
Come avviene la scelta, dalla selezione dei soggetti al set.
«Alessandra Palanca, la nostra lady fiction, raccoglie spunti dalle case di produzione alle quali sottopone un briff dettagliato su quello che stiamo cercando, dopodiché torna con delle idee, con dei soggetti, sono sufficienti anche due pagine. C’è poi un comitato interno composto dal direttore creativo Roberto Amoroso, dal senior producer Roberto Pisoni, che lavora sulla parte creativa dei canali cinema, da Michela Barbiero, la nostra Head of production e dalla consulente Alessandra Zingales. Insieme vagliamo i vari progetti, poi decidiamo su quali andare avanti».
Anche autori indipendenti possono proporvi soggetti e sceneggiature?
«Assolutamente. Noi attingiamo sia da case di produzione che da indipendenti, che propongono le loro idee. E’ un lavoro molto faticoso che sta facendo Alessandra, però riteniamo che una chance vada data a tutti, poi indubbiamente è necessario scremare, noi ne possiamo produrre 4 l’anno».
Sky cinema come sta andando?
«Molto bene, a Natale abbiamo battuto tutti i record degli anni precedenti di ascolto, con un incremento del 20 %».

http://www.totoguida.it/cinecorriere/articoli/834/The_wind_of_SKY_Nils_Hartmann
 
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