State camminando per le vie di Torino e incontrate una coppia di vigili urbani che scrutano verso l'alto. Non vi preoccupate, non sono stati colpiti dal caldo si tratta probabilmente delle pattuglie che si occupano del decoro cittadino e che sono state sguinzagliate negli ultimi mesi alla ricerca dei "padelloni satellitari" resi fuorilegge da una discussa ordinanza del Comune di Torino.
Facciamo un passo indietro: verso la fine del 2004 con avvisi in cinque lingue, il Comune di Torino aveva cercato di porre fine all'epoca delle antenne a padellone sui balconi torinesi. L'amministrazione guidata dal Chiamparino, che ancora non era diventato il vincitore plebiscitario delle elezioni 2006, aveva voluto essere la prima a bandire la potenziale selva di ingombranti ricevitori dalle facciate condominiali.
La storia era iniziata prima nel luglio 2002, quando il Comune approvò la delibera "Installazione delle antenne paraboliche per ricezione sugli edifici" http://www.comune.torino.it/arredourbano/paraboliche.html che imponeva di eliminare tutti gli allacciamenti singoli per sostituirli con impianti condominiali centralizzati. Dopo i due anni concessi per adeguarsi alle nuove norme, dal primo gennaio 2005 erano scattati i divieti e le multe fino a 500 euro. Obiettivo: forzare la sparizione di circa 10 mila antenne fuorilegge dalle facciate degli edifici. Classico decoro sabaudo!
Nel frattempo la situazione era diventata un po' confusa: Sky prima si era data da fare per regalare (non per particolare munificenza, ma per business) installazioni gratuite sui balconi , poi contrordine Sky sigla un accordo con l'amministrazione comunale che prevede l'offerta da parte della tv di Murdoch dell'installazione gratuita della parabola condominiale nel quale venga sottoscritto almeno un abbonamento. Per questo sono insorte le associazioni di consumatori come Adiconsum sostenendo che Sky non può continuare a riempire di parabole i balconi italiani e poi fare gli accordi con i Comuni che multano tali installazioni o i Codacons che denunciavano scarse informazioni sul sito del Comune di Torino ed una pioggia di chiarimenti da parte dei cittadini pervenuti ai centralini dell´associazione.
Gli stessi vigili urbani non erano di molto aiuto, dato che non sapevano come comportarsi congedando i cittadini con un "non si preoccupi se qualcuno non si lamenta noi non ci muoviamo". Ma nel 2006 Chiamparino ha scelto il pugno duro ha sguinzagliato i suoi segugi contro i presunti vandali tecnologici. I terroristi satellitari vengono sistematicamente multati con 50 euro e con l’ingiunzione di rimuovere la parabola stessa. Da buoni piemontesi i cittadini, che si lamentano del cambio di marcia della municipalità, discutono sul fatto se sia più indecorosa una parabola sul terrazzo di una casa al settimo piano, piuttosto che sul tetto di una villetta famigliare. Certo che molti consigliano ai poveri vigili urbani attività più interessanti come ad esempio multare le centinaia di automobilisti che guidano e telefonano, o viceversa.
lastampa
Facciamo un passo indietro: verso la fine del 2004 con avvisi in cinque lingue, il Comune di Torino aveva cercato di porre fine all'epoca delle antenne a padellone sui balconi torinesi. L'amministrazione guidata dal Chiamparino, che ancora non era diventato il vincitore plebiscitario delle elezioni 2006, aveva voluto essere la prima a bandire la potenziale selva di ingombranti ricevitori dalle facciate condominiali.
La storia era iniziata prima nel luglio 2002, quando il Comune approvò la delibera "Installazione delle antenne paraboliche per ricezione sugli edifici" http://www.comune.torino.it/arredourbano/paraboliche.html che imponeva di eliminare tutti gli allacciamenti singoli per sostituirli con impianti condominiali centralizzati. Dopo i due anni concessi per adeguarsi alle nuove norme, dal primo gennaio 2005 erano scattati i divieti e le multe fino a 500 euro. Obiettivo: forzare la sparizione di circa 10 mila antenne fuorilegge dalle facciate degli edifici. Classico decoro sabaudo!
Nel frattempo la situazione era diventata un po' confusa: Sky prima si era data da fare per regalare (non per particolare munificenza, ma per business) installazioni gratuite sui balconi , poi contrordine Sky sigla un accordo con l'amministrazione comunale che prevede l'offerta da parte della tv di Murdoch dell'installazione gratuita della parabola condominiale nel quale venga sottoscritto almeno un abbonamento. Per questo sono insorte le associazioni di consumatori come Adiconsum sostenendo che Sky non può continuare a riempire di parabole i balconi italiani e poi fare gli accordi con i Comuni che multano tali installazioni o i Codacons che denunciavano scarse informazioni sul sito del Comune di Torino ed una pioggia di chiarimenti da parte dei cittadini pervenuti ai centralini dell´associazione.
Gli stessi vigili urbani non erano di molto aiuto, dato che non sapevano come comportarsi congedando i cittadini con un "non si preoccupi se qualcuno non si lamenta noi non ci muoviamo". Ma nel 2006 Chiamparino ha scelto il pugno duro ha sguinzagliato i suoi segugi contro i presunti vandali tecnologici. I terroristi satellitari vengono sistematicamente multati con 50 euro e con l’ingiunzione di rimuovere la parabola stessa. Da buoni piemontesi i cittadini, che si lamentano del cambio di marcia della municipalità, discutono sul fatto se sia più indecorosa una parabola sul terrazzo di una casa al settimo piano, piuttosto che sul tetto di una villetta famigliare. Certo che molti consigliano ai poveri vigili urbani attività più interessanti come ad esempio multare le centinaia di automobilisti che guidano e telefonano, o viceversa.
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