M. Daniele
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Carmela narcotizzata e uccisa poche ore
dopo la scomparsa con 35 coltellate
Il corpo abbandonato solo ieri mattina. Nessuna violenza sessuale. La donna si sarebbe dovuta trasferire a Sabaudia
ROMA - Carmela Rea è stata uccisa con 35 coltellate martedì notte, da 9 a 12 ore dopo la sua scomparsa a Colle San Marco, e il cadavere sarebbe stato portato ieri mattina nel luogo del ritrovamento. La donna, per tutti Melania, avrebbe perso molto sangue e il fatto che nel boschetto di Ripe di Civitella del Tronto (Teramo) non siano state trovate abbondanti tracce ematiche, avvalorerebbe l'ipotesi che il delitto sia avvenuto altrove. Sono le prime risultanze dell'esame autoptico effettuato all'obitorio dell'ospedale di Teramo. La famiglia non ha nominato un perito di parte.
Durante l'autopsia sono state contate 35 coltellate su tutte il corpo, soprattutto sul tronco e sul collo. Non c'è stata violenza sessuale. Una delle ferite è profonda, alla gola; altre sono arrivate in profondità a ledere organi interni. I colpi, ha spiegato l'anatomopatologo Adriano Tagliabracci, fanno propendere per un delitto d'impeto, passionale e non premeditato o legato alla criminalità organizzata.
Carmela è stata uccisa nella notte tra il 18 e il 19: l'anatomopatologo circoscrive la morte tra le ore 24 del 18 aprile e le 3 del 19. I Ris compiranno gli esami tossicologici sia sul liquido contenuto nella siringa sia su eventuali tracce organiche trovate sul cadavere. Carmela non sarebbe stata legata - non sono stati trovati segni che possano provare il contrario - e questo induce a credere che possa essere stata narcotizzata e poi uccisa.
«Se Carmela è stata rapita, certamente dovevano essere almeno in due perchè - dice il cognato - era alta e atletica». Anche la siringa, ancora con un po' di liquido, trovatale conficcata nel petto, deporrebbe per la narcotizzazione.
Il corpo della 29enne era stato portato nella notte all'obitorio dell'ospedale di Teramo. La donna originaria del Napoletano, come il marito, ma residente a Folignano (Ascoli Piceno), era scomparsa alle 15 del 18 aprile a Colle San Marco ed era stata trovata morta ieri in una zona boscosa di Ripe di Civitella del Tronto (Teramo). Le indagini vengono svolte congiuntamente dagli inquirenti teramani e ascolani, in attesa che si riesca a chiarire dove Carmela è stata uccisa.
Sul luogo del ritrovamento del corpo sono arrivati i carabinieri del Ris per una serie di rilievi che si annunciano abbastanza complessi. I carabinieri stanno vagliando ogni voce o segnalazione. Per tutto il pomeriggio i carabinieri hanno compiuto rilievi nell'area in cui ieri, intorno alle 14, un uomo, ancora sconosciuto, ha scoperto il cadavere. Sono stati ascoltati sommariamente i parenti della vittima: il padre Gennaro, che aveva parlato al telefono con la figlia tre ore prima della scomparsa e che l'aveva trovata «serena e felice» per la scampagnata; il fratello Michele, che ha effettuato il riconoscimento e che a caldo aveva commentato: «È inspiegabile, inspiegabile...», e la madre Vittoria.
Una delle voci riguarda un'auto con alcune persone, vista il pomeriggio del 18 aprile nel punto in cui si sarebbero perse le tracce di Carmela Rea. Gli investigatori hanno setacciato diversi casolari abbandonati tra Ascoli e Ripe di Civitella: vogliono verificare se il corpo sia stato nascosto dopo l'omicidio in un posto diverso da quello del ritrovamento, dove potrebbe essere stato portato all'alba di ieri.
Il marito Salvatore Parolisi ha dovuto fare il riconoscimento ufficiale, assieme al cognato, Michele Rea, prima che iniziasse l'autopsia. Salvatore ha portato una scatoletta con su scritto I love you, contenente alcuni oggetti cari alla coppia. Prima dell'autopsia lui e il cognato hanno parlato con il sostituto procuratore Greta Aloisi.
Il destino, ha detto il cognato della vittima, è stato beffardo «perchè mio fratello a febbraio sarebbe dovuto andare a Sabaudia in quanto aveva concluso il suo distacco come istruttore presso il 235° Reggimento Piceno però, a causa della mancanza di personale, gli era stato chiesto di aspettare ancora qualche mese». L'esame autoptico viene effettuato dagli anatomopatologi Canestrari, di Ascoli Piceno, e Tagliabracci, di Ancona.
Carmela stava facendo una scampagnata sul pianoro di Colle San Marco, ad Ascoli, insieme al marito e alla loro bambina di 18 mesi. Alle 15 si era allontanata dicendo di dover andare in bagno, ma sembra che non sia mai arrivata a un chiosco lì vicino. Dopo una ventina di minuti il marito, non vedendola tornare, aveva dato l'allarme ed erano cominciate le ricerche. Secondo i familiari, la vita di Carmela-Melania non aveva ombre. Da due anni aveva raggiunto il marito, anch'egli campano, a Folignano.
«Si deve sapere cos'è successo a mia sorella - ha detto questa mattina Michele Rea - Mia sorella non si sarebbe mai allontanata da sola». Sulle ipotesi non si sbilancia: «Di ipotesi ne sono state fatte, ne abbiamo fatte anche noi familiari, ma di certo non c'è nulla. So solo , ripeto, che mia sorella da sola non si sarebbe mai allontanata volontariamente. È una cosa stranissima quella che è accaduta e non ce la spieghiamo».
Carmela Rea conosceva bene Colle San Marco. C'era stata con il marito altre volte e anche con delle amiche con bimbi piccoli come lei, ha detto Michele Rea a La vita in diretta. Il fratello ha raccontato di aver più volte provato a chiamare la sorella al cellulare e di aver avuto l'impressione, almeno durante l'ultimo tentativo (dopo il numero è risultato non raggiungibile), che qualcuno interrompesse la comunicazione. Ma è anche possibile, ha aggiunto, che la batteria fosse scarica. Il telefonino sarebbe trovato accanto al corpo della donna, che aveva le braccia aperte.
Michele ha raccontato che suo cognato voleva accompagnare la sorella in bagno, ma la bambina, che stava giocando su un'altalena, non voleva scendere e si è messa a piangere. Così la mamma si è allontanata da sola, mentre il marito le chiedeva di portare, al suo ritorno, due caffè.
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