Tuner OFDM

Bouvard

Digital-Forum Junior
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29 Gennaio 2009
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Salve,

per ricevere il segnale DTT ho letto serve un tuner OFDM. Vorrei documentarmi un po sul'argomento, capire almeno il principio di funzionamento e così ho cercato in rete qualcosa di specifico senza trovare nulla di concreto.
Qualcuno può aiutarmi ?
grazie
 
grazie della risposta Antonio.
Credo però di non aver spiegato bene i miei dubbi che cerco di descrivere meglio.
-Premetto che le mie conoscenze sono amatoriali, spero di non scrivere ovvietà/banalità- la mia curiosità è sulle funzionalità del tuner (non tanto della tecnica di modulazione OFDM) ed il perché con il sistema DTT i vecchi tipi di tuner delle TV non vanno più bene.
ciao!
 
figurati:D
cerco di rispondere

con i vecchi tuner, che se me la passi definisco analogici, ricevevi il segnale tv sotto forma di onda sinusoidale modulata in ampiezza (video) e frequenza (audio).

il tuner del televisore analogico per "scegliersi" la frequenza da sintonizzare, e quindi da visualizzare,non potendo disporre di un banco di filtri, ognuno centrato su un canale, usa un sistema di filtri e conversioni a frequenza intermedia noto come supereterodina (sull' argomento ci sono molti approfondimenti in rete); la ricostruzione, infine, delle immagini avviene secondo il sistema a scansione di linee PAL.

con l' avvento del dtt ogni portante, che corrisponde ad ogni canale dell' analogico, trasporta un flusso di dati sotto forma di informazioni numeriche; ora poichè la tecnica adottata consente di poter trasmettere piu canali sulla stessa portante si parla di bouquet di canali o di MUX (riferendosi alla tecnica con cui a monte si "aggregano" i vari programmi detta multiplexing)

orbene la sezione tuner del televisore ha bisogno, stavolta, di conoscere l' algoritmo di associazione delle trame che tengono insieme le varie informazioni sotto forma di bit, la corretta associazione dei file audio e video ad un programma, la lista dei programmi, ed in primis l' algoritmo di compressione utilizzato per poter veicolare i dati nell' etere.
Sottolineo, ancora una volta, che, aldilà delle necessità software indicate (ed imprenscidibili), a nulla servirebbe la tecnica supereterodina per un canale dtt che, in uno spazio di 8MHZ in cui vi erano 3-4 portanti significative analogiche, contiene in totale 8000 portanti da 1KHZ:5eek: , ognuna a sua volta modulata secondo uno schema comunque numerico!
spero di esser stao il più chiaro possibile, ma è ovvio che c'è sempre spazio e disponibilità per chiarimenti;)
ciao
 
Ciao,
quanto letto da wikipedia mi ha un po confuso le idee:
"un accordatore d'antenna (in inglese antenna tuner o ATU - Antenna Tuner Unit) è un dispositivo che ha la funzione di adattare fra loro l'impedenza di un'antenna e quella di uscita di un trasmettitore o di ingresso di un ricevitore ad una determinata frequenza. Normalmente l'impedenza IN/OUT dei rice-trasmettitori commerciali è pari a 50 ohm. L'accordatore quindi sarebbe inutile se la frequenza di risonanza dell'antenna fosse quella esatta di lavoro della aparecchiatura rispettando l'impedenza di 50 ohm[...]"

Quindi, il mio semplice ragionamento è stato che il tuner non fa altro che adattare, alla frequenza centrale del canale DTT, l'antenna con la resistenza di ingresso del ricevitore.
Per questo non riesco a cogliere la differenza tra il tuner analogico e quello digitale.
ps. un altro mio dubbio è il seguente: il segnale che origina da un MUX ha una modulazione analogica o digitale ?

Per quel che riguarda gli algoritmi di associazione delle trame sono un po confuso. Se non ho capito male tu dici che questo è fatto a livello di tuner. Non dovrebbe essere, invece, il blocco di demodulazione OFDM a fare quest'operazione tramite opportune tabelle inserite nel flusso di MUX ?

ciao e grazie per l'interessamento.
(un po di OFDM lo conosco ma sono completamente a digiuno di "antenne")
 
Bouvard ha scritto:
Ciao,
quanto letto da wikipedia mi ha un po confuso le idee:
"un accordatore d'antenna (in inglese antenna tuner o ATU - Antenna Tuner Unit) è un dispositivo che ha la funzione di adattare fra loro l'impedenza di un'antenna e quella di uscita di un trasmettitore o di ingresso di un ricevitore ad una determinata frequenza. Normalmente l'impedenza IN/OUT dei rice-trasmettitori commerciali è pari a 50 ohm. L'accordatore quindi sarebbe inutile se la frequenza di risonanza dell'antenna fosse quella esatta di lavoro della aparecchiatura rispettando l'impedenza di 50 ohm[...]"

Quindi, il mio semplice ragionamento è stato che il tuner non fa altro che adattare, alla frequenza centrale del canale DTT, l'antenna con la resistenza di ingresso del ricevitore.
Per questo non riesco a cogliere la differenza tra il tuner analogico e quello digitale.
ps. un altro mio dubbio è il seguente: il segnale che origina da un MUX ha una modulazione analogica o digitale ?

Per quel che riguarda gli algoritmi di associazione delle trame sono un po confuso. Se non ho capito male tu dici che questo è fatto a livello di tuner. Non dovrebbe essere, invece, il blocco di demodulazione OFDM a fare quest'operazione tramite opportune tabelle inserite nel flusso di MUX ?

ciao e grazie per l'interessamento.
(un po di OFDM lo conosco ma sono completamente a digiuno di "antenne")


infatti hai ragione...

la demodulazione avviene in un blocco diverso dal tuner secondo le modalità che hai indicato...;)ed è evidente che cercavo di semplificare le cose omettendo molti dettagli poichè dicevi di non saperne molto, ma non è cosi;)
a questo punto scusami poichè pensavo che a te interessasse cogliere le differenze tra i tuner intesi come insieme di blocchi che partecipano al risultato finale di visualizzazione dell' immagine...(è un approssimazione che avviene di frequente nel linguaggio comune)

se invece a te interessano le differenze relative ai tuner, intesi come blocchi esclusivamente preposti ad accordarsi alle frequenze in ricezione, beh penso che esulando dall' architettura dei circuiti (che ogni costruttore affinerà a proprio modo) non ci saranno sostanziali differenze, in linea di principio.
ovviamente le frequenze da sintonizzare sono quelle del centro banda e la larghezza di banda sarà ancora una volta 7 MHZ in VHF ed 8 MHZ in UHF. (in genere le citazioni che hai trovato relative ai 50 ohm sono riferite ai sistemi in trasmissione di utilizzo diverso da quello televisivo)

a questo punto faccio io una domanda: perchè questa curiosità per il dettaglio?

infine la domanda: "il segnale che origina da un MUX ha una modulazione analogica o digitale ?"
non l' ho capita molto, scusa
 
Ultima modifica:
Ciao Antonio,

rispondo alle tue domande.
Anzitutto volevo capire in cosa consistesse la differenza tra tuner "analogico - digitale" dopo aver letto che i vecchi videoregistratori non potevano andare sulle tv con DTT integrato proprio perché la ricezione del segnale digitale va fatta con un tuner digitale, non analogico.
Per quel che riguarda la frase "il segnale che origina da un MUX ha una modulazione analogica o digitale ?" cerco di spiegarmi meglio. Premettiamo che la modulazione multiportante non si fa con tanti oscillatori ma con un blocchetto IFFT. Ora, sui miei schemi OFDM i simboli che escono dall'IFFT entrano in un ulteriore blocchetto D/A che modula i simboli su una portante. A questo punto la domanda che mi pongo è sul tipo di modulazione che viene adottata in questo ultimo blocchetto.
 
ciao;)

ti rispondo alla prima domanda:

per i registratori analogici si riusciva a registrare poichè il VCR aveva un proprio sintonizzatore. il vantaggio più evidente stava nella possiblità di registrare a televisore spento.

oggi alcuni televisori, non tutti, hanno la possibilità di fornire segnali A/V in uscita scart (in genere scart2, ma non prenderla come una regola!;) ), ovviamente a televisore acceso. cmq in altre sezioni del forum troverai maggiori informazioni

se esiste questa possibilità sul vcr credo che il problema si possa risolvere...

ora passiamo alla seconda domanda che forse ti interessa di più:

ho davanti uno schema di modulazione ofdm...

dopo il blocco FFT ci dovrebbe essere il blocco che gestisce la durata di simbolo e l' I.G., e subito dopo un blocco di conversione D/A (che dovrebbe essere quello a cui ti riferisci)

al suo interno vi sono, ovviamente dopo i convertitori D/A che producono tra l'altro due sinusoidi a bassa frequenza, due modulatori cui è deputata la funzione di modulare le sinusoidi in quadratura e fase, caratteristiche dell' ofdm.

spero di esser stato di aiuto... son sempre qui comunque;) ciao
 
grazie.
Avrei dovevo aspettarmelo che avendo simboli complessi in uscita alla IFFT in trasmissione la modulazione sulla portante di centro banda sia ancora in IQ (quindi digitale).
Ammetto che l'OFDM non mi è mai entrato molto in testa !

Per quel che riguarda il mio vecchio VCR credo dovrò buttarlo purtroppo !
 
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