TV Locali calano ricavi, margini e livelli occupazionali. Preoccupanti le perdite

Eh la miseria... che esagerato
Quelli trasmessi su TT24, TB Enti e Comuni, TB Sport, Più Valli Tv2 non li considererei come Tg a sé... contengono comunque i servizi che già vanno in onda sull'emittente principale di ciascun gruppo ;)

Per quanto riguarda VideoBrescia, ha anche quella un Tg? Se è così, immagino sia lo stesso di SuperTv, quindi farei valere anche qui il discorso sopra ;)

Teletutto2 non ha più il Tg+, quindi lì, di informazione va solo il Tg2000 tramite il circuito Corallo.

Su Tele Pontedilegno, le poche volte che mi è capitato di vederla non ho mai beccato Tg, ma soli consigli comunali

Poi vabeh... alla fine lo sappiamo che gli unici Tg che hanno una base di pubblico solida a livello di intera provincia sono soltanto due.

@massera, io parlavo di emittenti soltanto di una provincia, non regionali o di altre province

Una successione di servizi informativi sull' attualità del territorio sono del tutto equiparabili a un giornale televisivo o telegiornale.
TT24 ad esempio contiene i servizi informativi trasmessi nel TG di Tele Tutto durante l' ultima settimana o le ultime due settimane.
E' come un lungo ininterrotto tg senza conduzione parlata. Idem Più Valli Tv2 e le tv tematiche di Tele Boario.
Tele Ponte (di legno) non ha solo i consigli comunali ma una sequenza di servizi di attualità sul territorio: riprese e interviste.
Il tg di Video Brescia è lo stesso di Super Tv: si occupa sia di attualità nazionale e internazionale che locale.
E' diverso dai tg delle altre tv bresciane, ha un impronta d' interesse più ampia.
 
Guarda, se in Lombardia esistesse solo Telelombardia (cito questa perché dovrebbe essere la prima emittente locale lombarda, poi è tutto dire) per l'informazione locale, in regione non si saprebbe nessuna notizia che sta al di fuori dell'area di Milano

Hai ragione. A questo punto basterebbero canali di pura e sola informazione h24 provinciali con più edizioni e redazioni differenti al giorno. Come un vero e proprio network. Io giornalista, monto, scrivo e faccio il servizio. Lo metto nel mio network e le redazioni poi (a seconda del grado di importanza), lo fanno girare nelle edizioni. Non la voglio far facile, ma basta avere l'idea e buttar giù il progetto. Per aumentare i contatti poi, bisogna ormai pensare a redazioni su FB e sui siti web.

Creare consorzi è comunque sbagliato perché riduce solo le spese di una tv locale ma occorre pensare anche alla programmazione. E solo proprio con la fusione che si riuscirebbe a dare servizi di appeal.
 
Hai ragione. A questo punto basterebbero canali di pura e sola informazione h24 provinciali con più edizioni e redazioni differenti al giorno. Come un vero e proprio network. Io giornalista, monto, scrivo e faccio il servizio. Lo metto nel mio network e le redazioni poi (a seconda del grado di importanza), lo fanno girare nelle edizioni. Non la voglio far facile, ma basta avere l'idea e buttar giù il progetto. Per aumentare i contatti poi, bisogna ormai pensare a redazioni su FB e sui siti web.

Creare consorzi è comunque sbagliato perché riduce solo le spese di una tv locale ma occorre pensare anche alla programmazione. E solo proprio con la fusione che si riuscirebbe a dare servizi di appeal.
Personalmente penso che creare consorzi non sia poi così sbagliato, anzi, accomunando le risorse le sfrutti meglio, e poi presentandosi come membri di un consorzio aumenti la forza commerciale di tutti = più ricavi pubblicitari, fra l'altro.
Quindi meno soldi che escono e più soldi che entrano ... :)
 
Anche io vedo in modo positivo i consorzi, soprattutto perché si abbattono molto i costi di gestione della rete, che vengono quindi suddivisi, con meno spesa per la singola emittente, che può investire quello che "risparmia" nella programmazione
 
Sono del parere che la scelta di non aver formato consorzi fra le locali di tutte le Regioni anni fa in sede proprio del passaggio del sistema televisivo terrestre dall'analogico al digitale ha portato tuttoquesto ed ora per porre rimedi e contrastare da parte delle locali il calo dei ricavi risulterà un impresa pressochè difficile, il tutto significherà scelta sbagliata non attuata anni fa uguale ad un risultato negativo di oggi con conseguenza di chiusura per moltisisme emittenti locali e regionali. :sad:
 
Il perché è facile, basta un po' analizzare la mente fallace imprenditoriale italiana.
Innanzitutto vige : "io sono il capo, io devo mangiare fino al vomito e ai dipendenti do solo lo stretto necessario." Già questo basta per capir come un imprenditore non ha una minima voglia di fare società con altri perché vede solo la spartizione delle entrate. Ci aggiungi magari anche che in un settore, non tutti hanno le stesse capacità professionali, quindi ancora di più, aumenta la mancata voglia di fare società/fusioni o altro.

Molti inoltre vedono nei consorzi, una specie di metto in condivisione i dati della mia azienda. Esempio. Sicuro un consorzio per poter esistere e godere di buona salute, avrà bisogno di una quota d'ingresso, un canone mensile o annuale da usare come fondo cassa oltre che per la stessa gestione. Così si inizia a vedere il pesce piccolo che non può pagare e quindi dar nell'occhio sulla fallace conduzione della propria attività.

Vi dico questo perché non gestisco un emittente locale però lavoro in una piccola impresa italiana dove si vive la concorrenza, si vive la crisi e notizie su chiusure/concorzi/società/fusioni sono all'ordine del giorno.
 
Quindi in parole povere per le emittenti regionali-locali che in alcune aree d'Italia interferiscono con l'estero gli è stato proposto di liberare la frequenza attuale e riorganizzarsi in modo diverso, è così? :eusa_think:
 
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