Sempre più in crisi la tv svizzera.
Taglio dei posti di lavoro, stop alle produzioni collegate alle trasmissioni sportive (meno studi mobili in esterna, meno inviate e più telecronache da studio) , meno possibilità di partecipare ai relativi nuovi bandi, sciolta la società Swiss TXT che gestisce il teletext. Ulteriore contenimento delle spese anche a front della riduzione del canone da 350 a 300 CHF.
Gestione centralizzata per fiction/film e sport. I canali delle varie aree linguistiche (tedesca, francese, italiana) non agiranno separatamente, ma ci sarà un'unica "regia" a Berna che organizzerà i palinsesti per tutti le reti. Anche le rispettive redazioni collaboreranno tra loro.
Questo potrebbe portare vantaggi per la RSI, da sempre fanalino di coda, allineandosi alle offferte, più ricche, delle tv sorelle.
Le varie politiche di risparmio, anche in questo caso, cominciate tanti anni fa, non stanno portando grandi risultati ma impoverndo l'offerta fino a minare l'esistenza stessa della tv pubblica.
Soppressi più di 120 impieghi - Sport: allo scadere dei contratti, la TV pubblica non parteciperà a nuove gare d’appalto per produzioni di cui non detiene i diritti - La diffusione continuerà con le regole in corso
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Se lasciavano attivo il digitale terrestre (che non ha portato grandi risparmi) sicuramente la RSI qualche milione di pubblico in più "d'oltralpe" l'avrebbe avuto e questo avrebbe attirato sponsor transfrontalieri importanti (com'è sempre stato)