http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo321437.shtml
In Cina meridionale sono stati uccisi circa 50.000 cani dopo la morte per rabbia di 3 persone. La campagna sanitaria è stata ordinata dal governo centrale. ll massacro nella contea di Mouding, provincia meridionale dello Yunnan, è durato cinque giorni. A essere risparmiati solo i cani della polizia e dell'esercito. I padroni potevano scegliere di abbattere gli animali in cambio di 5 yuan offerti dalle autorità.
Gli animali che si trovavano per strada insieme ai padroni sono stati uccisi sul posto, scrive lo "Shanghai Daily". Agli altri provvedevano squadre di polizia: gli agenti, dopo aver fatto rumore per farli abbaiare nel cuore della notte, sono entrati nelle case uccidendoli. Nella zona dove è stata lanciata la campagna sanitaria, che conta una popolazione di 200mila abitanti, nell'ultimo anno sono state morse dai cani circa 360 persone: tre, tra cui una bambina di 4 anni, hanno contratto la rabbia.
Il massacro dei cani ha suscitato un'ondata di sdegno in tutto il mondo. Il radicale provvedimento per combattare la rabbia si è attirato molte critiche. Suggerimenti alla Cina sono arrivati anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità delle Nazioni Unite che ha invitato il governo di Pechino a fare più sforzi nella prevenzione.
In Cina meridionale sono stati uccisi circa 50.000 cani dopo la morte per rabbia di 3 persone. La campagna sanitaria è stata ordinata dal governo centrale. ll massacro nella contea di Mouding, provincia meridionale dello Yunnan, è durato cinque giorni. A essere risparmiati solo i cani della polizia e dell'esercito. I padroni potevano scegliere di abbattere gli animali in cambio di 5 yuan offerti dalle autorità.
Gli animali che si trovavano per strada insieme ai padroni sono stati uccisi sul posto, scrive lo "Shanghai Daily". Agli altri provvedevano squadre di polizia: gli agenti, dopo aver fatto rumore per farli abbaiare nel cuore della notte, sono entrati nelle case uccidendoli. Nella zona dove è stata lanciata la campagna sanitaria, che conta una popolazione di 200mila abitanti, nell'ultimo anno sono state morse dai cani circa 360 persone: tre, tra cui una bambina di 4 anni, hanno contratto la rabbia.
Il massacro dei cani ha suscitato un'ondata di sdegno in tutto il mondo. Il radicale provvedimento per combattare la rabbia si è attirato molte critiche. Suggerimenti alla Cina sono arrivati anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità delle Nazioni Unite che ha invitato il governo di Pechino a fare più sforzi nella prevenzione.