
Un andamento iniziale da film drammatico/intimista/sentimentale, su cui si innestano gradualmente, in crescendo, elementi thriller, gotici, ed horror.
L'efficacia di questi elementi di "tensione" è tanto maggiore proprio per il fatto di inserirsi in una struttura formale che non si rifa direttamente al genere; eppure, il personaggio di Donna (Toni Collette, bravissima) è decisamente sul versante horror.
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In particolare le due scene (una circa a metà del film, l'altra verso la fine) in cui Donna si gira verso Gabriel (Robin Williams), quasi a guardare -più che verso- "attraverso" di lui (ed almeno nella prima sicuramente non può vederlo, perchè è dietro ad un vetro smerigliato e Gabriel è troppo lontano dal vetro per essere visto) riescono a mettere, praticamente con niente, una discretissima strizza.
Ma il film è anche un classico, goticissimo racconto di Nalale; Dickens viene citato ripetutamente (ed è C. Dickens il nome sulla targa, nella camera di ospedale, dietro la quale Gabriel crede si nasconda Pete).
Coraggioso ma non casuale, e non sacrilego nè presuntuoso, il riferimento ad Hitchcock messo in bocca ad Anna (Sandra Oh) all'inizio: perchè quando poi avviene veramente, l'incontro tra Gabriel e Donna a casa di quest'ultima, la tensione è tale che è difficile non pensare, con pieno merito di questo film, alla "mammina" di Psyco...
Non un capolavoro, ma decisamente da vedere, secondo me.
Su Sky Cinema
***1/2
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