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miky80
Strizzatine passionali
Spunta dalla tenebre Alessandro Capone, un ex concorrente del Grande Fratello: «Lele Mora mi ha molestato». E presenta denuncia. Tardivamente
Tempi bui per l'agente delle star Lele Mora. Da quando il suo nome è stato coinvolto nell'inchiesta Vallettopoli, su di lui s'è detto di tutto. E adesso spunta anche una denuncia (tardiva, va detto) per molestie sessuali. L'ha presentata Alessandro Capone, dimenticato ma muscoloso concorrente del "Grande Fratello 5", meglio conosciuto come "Ale il muratore" o come colui che ebbe un flirt con la concorrente (tutta denti) inglese Catrina. Appena uscito dalla casa, il giovane toscano dice di essere stato contattato dall'agente ma, racconta: «L’interesse di Lele Mora nei miei confronti era di carattere sessuale. Mi prometteva contratti, lavoro, in cambio voleva che con cadenza settimanale, in pratica ogni martedì sera, andassi a dormire a casa sua. Così ho frequentato la sua abitazione per 7/8 mesi a Milano, in viale Monza 9. Arrivavo a casa verso le 19 -19.30. Seppur avessi la mia stanza, Lele voleva che dormissimo insieme, voleva carezze, baci, palparmi il sedere, toccarmi i capelli...».
Questo quanto il ragazzo ha denunciato ai carabinieri di Lucca, città in cui abita con la fidanzata. La cosa apre un fronte investigativo completamente inedito nelle indagini che sono in corso tra Milano e Potenza, mai fino ad ora si era parlato di molestie sessuali. Ora il documento dovrebbe essere trasmesso alla procura di Milano, nel frattemo Lele Mora, indignato, nega con convinzione: «Capone veniva a casa mia ma dormiva nella camera degli ospiti, nessuna molestia. E poi siamo maggiorenni e vaccinati... Lui poi dormiva con Patty Lago (altra concorrente del "Grande Fratello", la parrucchiera bionda di bassa statura, ndr.). Qui siamo impazziti! Ormai diamo via di testa!».
Ma Alessandro, in due paginette di denuncia, riassume il rapporto Mora: racconta di averlo conosciuto a Cinecittà nel dicembre del 2004, dice che l'agente si presentò negli studi chiedendo di lui. «Voleva conoscermi di persona - spiega -. Mi disse che era interessato a me, che aveva grandi progetti, che aveva già pronte 60 serate». Alessandro allora chiede in giro informazioni sul conto del celebre agente: «Alcuni me ne parlavano bene, altri male. C’erano pareri contrastanti. Allora lo ringraziai ma gli dissi che preferivo non lavorare con lui. Scelsi come manager la Ep di Enrico Pinocci. (...)». Passa qualche settimana e Mora e Capone si rincontrano per parlare di lavoro: «Durante la conversazione Lele accettò le mie scuse e di fronte a me alzò il telefono e chiamò Maurizio al quale chiese se poteva reinserirmi nella trasmissione...Dopo andai a "Buona domenica" per due mesi. Poi venni escluso perché dicevano che eravamo in troppi. E rispetto alle 60 serate promesse ne feci solo dieci con compensi complessivi di 4/5 mila euro». Il rapporto si incrina ma Mora prova a ricucire: «Mi diceva "Io ti sposo"; una volta quando andai da lui per un incontro chiarificatore mi strinse i genitali con passione e mi disse "Amore mio a te ci penso io"». Con passione, si noti. Un quadretto poco edificante e una denuncia decisamente tardiva ma per niente intempestiva. (Libero News)
Spunta dalla tenebre Alessandro Capone, un ex concorrente del Grande Fratello: «Lele Mora mi ha molestato». E presenta denuncia. Tardivamente
Tempi bui per l'agente delle star Lele Mora. Da quando il suo nome è stato coinvolto nell'inchiesta Vallettopoli, su di lui s'è detto di tutto. E adesso spunta anche una denuncia (tardiva, va detto) per molestie sessuali. L'ha presentata Alessandro Capone, dimenticato ma muscoloso concorrente del "Grande Fratello 5", meglio conosciuto come "Ale il muratore" o come colui che ebbe un flirt con la concorrente (tutta denti) inglese Catrina. Appena uscito dalla casa, il giovane toscano dice di essere stato contattato dall'agente ma, racconta: «L’interesse di Lele Mora nei miei confronti era di carattere sessuale. Mi prometteva contratti, lavoro, in cambio voleva che con cadenza settimanale, in pratica ogni martedì sera, andassi a dormire a casa sua. Così ho frequentato la sua abitazione per 7/8 mesi a Milano, in viale Monza 9. Arrivavo a casa verso le 19 -19.30. Seppur avessi la mia stanza, Lele voleva che dormissimo insieme, voleva carezze, baci, palparmi il sedere, toccarmi i capelli...».
Questo quanto il ragazzo ha denunciato ai carabinieri di Lucca, città in cui abita con la fidanzata. La cosa apre un fronte investigativo completamente inedito nelle indagini che sono in corso tra Milano e Potenza, mai fino ad ora si era parlato di molestie sessuali. Ora il documento dovrebbe essere trasmesso alla procura di Milano, nel frattemo Lele Mora, indignato, nega con convinzione: «Capone veniva a casa mia ma dormiva nella camera degli ospiti, nessuna molestia. E poi siamo maggiorenni e vaccinati... Lui poi dormiva con Patty Lago (altra concorrente del "Grande Fratello", la parrucchiera bionda di bassa statura, ndr.). Qui siamo impazziti! Ormai diamo via di testa!».
Ma Alessandro, in due paginette di denuncia, riassume il rapporto Mora: racconta di averlo conosciuto a Cinecittà nel dicembre del 2004, dice che l'agente si presentò negli studi chiedendo di lui. «Voleva conoscermi di persona - spiega -. Mi disse che era interessato a me, che aveva grandi progetti, che aveva già pronte 60 serate». Alessandro allora chiede in giro informazioni sul conto del celebre agente: «Alcuni me ne parlavano bene, altri male. C’erano pareri contrastanti. Allora lo ringraziai ma gli dissi che preferivo non lavorare con lui. Scelsi come manager la Ep di Enrico Pinocci. (...)». Passa qualche settimana e Mora e Capone si rincontrano per parlare di lavoro: «Durante la conversazione Lele accettò le mie scuse e di fronte a me alzò il telefono e chiamò Maurizio al quale chiese se poteva reinserirmi nella trasmissione...Dopo andai a "Buona domenica" per due mesi. Poi venni escluso perché dicevano che eravamo in troppi. E rispetto alle 60 serate promesse ne feci solo dieci con compensi complessivi di 4/5 mila euro». Il rapporto si incrina ma Mora prova a ricucire: «Mi diceva "Io ti sposo"; una volta quando andai da lui per un incontro chiarificatore mi strinse i genitali con passione e mi disse "Amore mio a te ci penso io"». Con passione, si noti. Un quadretto poco edificante e una denuncia decisamente tardiva ma per niente intempestiva. (Libero News)
