Volver

andag

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Storia stiracchiata, scombinata e tirata in lungo ben oltre il punto in cui si è intuito tutto ciò che c'era da intuire.
Almodòvar già da un po' non è più cinematograficamente trasgressivo (e questo è un bene secondo me) a meno che non sia trasgressione il trademark della protagonista seduta sulla tazza (ormai un trademark della tristezza più che della trasgressione).
Ad una regia in generale ottima corrisponde però una storia che risulta prevedibile proprio nel suo cercare di essere almodovarianamente sorprendente.
Chi conosce Almodòvar è ormai in grado di predire il tipo, la natura ed anche il momento in cui si manifestano le varie “rivelazioni”…
Per la prima volta devo dire che Penelope Cruz mi è sembrata davvero brava e davvero bella. Bravi anche gli altri attori, ma doppiaggio di totale piattezza.
**
 
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Le rivelazioni possiamo pure intuirle, ma non è questo l'importante: finalmente Almodóvar si libera del suo mondo troppo bizzarro e le mette in un atto d'amore caldo (ma non troppo sgargiante, altra nota positiva) ed appassionato verso il suo passato in una terra antica, simile ed accomunata a qualsiasi paesino del nostro sud. E la Cruz è la nuova Magnani.

***
 
Ultima modifica:
gahan ha scritto:
finalmente Almodóvar si libera del suo mondo troppo bizzarro
e invece (purtroppo) mi sembra che proprio la bizzarria ed il parossismo un po' troppo assurdo della storia in sè finiscano per soffocare il nuovo equilibrio trovato in regia (ma anche questo non è una novità perchè l'abbiamo già riscontrato nel [molto più riuscito] Mala educatiòn).

Del suo mondo bizzarro invece (tocca prendere atto) non si è liberato per niente, perchè poche cose possono risultare più bizzarre di questa storia.

Se invece volevi dire, come mi sembra più sostenibile, che si è liberato di un modo troppo bizzarro di dirigere, questo è vero, l'ho apprezzato, ma non è una novità per chi ha visto i suoi ultimi film
 
La mala educación, e qui ci eravamo già scontrati nel relativo thread, era ancora impregnato di quel senso del totale assurdo contemplativo, per il quale è necessaria la scena nella quale García Bernal deve vestirsi da donna e cantare. Qui abbiamo di contro un momento canoro di grande naturalezza, siamo non tanto in una trama quanto in un mondo comune. Del (per me, fastidioso ed inutile) parossismo passato rimane solo l'essenziale: sparisse anche quello non sarebbe più Almodóvar...
 
gahan ha scritto:
La mala educación, e qui ci eravamo già scontrati nel relativo thread, era ancora impregnato di quel senso del totale assurdo contemplativo
non so cosa significhi l'"assurdo comtemplativo"... ma fa niente.
Qui la storia è assurda ed allo stesso tempo meccanicamente prevedibile nei suoi sviluppi, cosa che non vedo come possa essere un bene. Non darei troppa importanza ai momenti canori, come se fossero una chiave di lettura del film, perchè non mi sembra che lo siano...

Quanto al paragone Cruz=Magnani, l'aveva già scritto Emanuela Martini (potresti almeno cercare di distinguerti ;)) ed anche se l'ha scritto la Martini resta abbastanza una sciocchezza, perchè la pur brava Cruz non ha niente della drammaticità della Magnani (che ne era - la drammaticità - la caratteristica più intensa).
Volver sarà comunque coperto di Palme d'oro entusiastiche, per cui buon per Pedro, anyway :)
 
andag ha scritto:
non so cosa significhi l'"assurdo comtemplativo"... ma fa niente.
Se inverti arrivando a "contemplazione dell'assurdo" magari ti avvicini al concetto, che di per sé regge anche così se ci si sforza almeno un po'. Prevengo la tua solita osservazione su mie frasi che non vorrebbero dir niente, quindi risparmiamoci di andare oltre per questa futilità. :icon_wink:

andag ha scritto:
Qui la storia è assurda ed allo stesso tempo meccanicamente prevedibile nei suoi sviluppi, cosa che non vedo come possa essere un bene. Non darei troppa importanza ai momenti canori, come se fossero una chiave di lettura del film, perchè non mi sembra che lo siano...
Il momento canoro era un esempio... :icon_rolleyes: La storia non è proprio assurdissima: direi che è relativamente assurda ma non impossibile. D'altronde la trama di un film che ha dentro un fantasma non potrebbe non esserlo... La prevedibilità non è tutto questo problema, dato che il film è più della sua trama. Come dovrebbe sempre essere.

andag ha scritto:
Quanto al paragone Cruz=Magnani, l'aveva già scritto Emanuela Martini (potresti almeno cercare di distinguerti ;)) ed anche se l'ha scritto la Martini resta abbastanza una sciocchezza, perchè la pur brava Cruz non ha niente della drammaticità della Magnani (che ne era - la drammaticità - la caratteristica più intensa).
Volver sarà comunque coperto di Palme d'oro entusiastiche, per cui buon per Pedro, anyway :)
Giusto per le attrici, come apprendo. Quanto al distinguersi: neppure la Martini si è distinta in nulla, dato che l'osservazione è quasi oggettiva... Anche se tu dici che è una sciocchezza, non è detto che lo sia. :eusa_think:
 
gahan ha scritto:
Prevengo la tua solita osservazione su mie frasi che non vorrebbero dir niente
infatti! :D

gahan ha scritto:
Giusto per le attrici, come apprendo.
un sussulto di ragionevolezza, lo definirei.
Se si considera che era arrivato a Cannes preceduto da fanfare che lo annunciavano quale trionfatore designato, strombazzato dai critici (anche e soprattutto da quelli che non l'avevano visto)... evidentemente qualche dubbio sarà venuto anche ai più ben disposti...

PS: mettere un'attrice in un ruolo che (un po' furbescamente) cita non la Magnani, ma un film con la Magnani, non significa fare di questa attrice la nuova Magnani (anche se in tanti ci sono cascati). Un'attrice si definisce dalle proprie interpretazioni, non dalle citazioni di sceneggiatura o di regia in cui viene collocata (e che non dipendono da lei).
Se Almodòvar l'avesse messa su un cavallo con la Monument Valley sullo sfondo, avrebbe fatto di lei il nuovo John Wayne? dubito...
Pur con tutto questo, la Cruz in questo film è davvero brava, ma non c'entra niente con la Magnani; la sua è una recitazione volutamente trattenuta, quella di un personaggio che ha dovuto imparare a soffocare e controllare i propri sentimenti (fin da ragazzina, se ricordi la storia), esattamente il contrario del personaggio della Magnani.
 
Mah, io in questa Cruz vedo una determinazione non indifferente... Ma almeno vogliamo riconoscerlo che somiglia un bel po' alla nostra? Lei, in questo film, è la Magnani anche solo per questo: sarà una furbata, ma fa la sua bella figura. :icon_wink:
 
gahan ha scritto:
Mah, io in questa Cruz vedo una determinazione non indifferente...
"determinazione"? e cosa c'entra la determinazione?... non cambiamo le carte in tavola... ;)


gahan ha scritto:
Ma almeno vogliamo riconoscerlo che somiglia un bel po' alla nostra?
ma neanche un po'! :D
 
Determinato= deciso, risoluto. Prova tu a prendere un cadavere e metterlo in frigo addossandoti, in caso si venga scoperti, su di te ogni responsabilità; prova tu anche solo a gestire un ristorante, poi puoi venirmi a dire che la Cruz è "trattenuta". :D
 
gahan ha scritto:
Prova tu a prendere un cadavere e metterlo in frigo
sì, quello è il momento più irresistibilmente umoristico del film: la Cruz che, da sola, solleva un cadavere di minimo 70 kg, lo alza di un metro e lo mette nel congelatore... provaci tu, gahan... ;)
altro momento di discreto umorismo è quando improvvisa una cena completa per 30 persone, in un ristorante chiuso da tempo, comprando (sempre con quell'aria da straf*ga un po' snob) qualche chilo di pomodori al mercato...

e facendo poi pagare 10 euro a persona!!!.... (ma ditemelo dov'è che ci vado anch'io)
Pedro, Pedro... e ti hanno pure premiato per la sceneggiatura... :D
 
gahan ha scritto:
Ma stai zitta, vecchia acida invidiosa... :eusa_whistle:
quando mancano gli argomenti, eh?... brutta cosa... ;)

COPPERFIELD ha scritto:
e invece...m'anco pu caz...:badgrin: :badgrin: :badgrin:
eppure gli hanno premiato la sceneggiatura, che è la cosa più debole secondo me... a me come regia non era per niente dispiaciuto...
meritata anche la palma alle attrici, anche se tra loro non c'è nessuna nuova Magnani, comunque tutte davvero brave
 
andag ha scritto:
sì, quello è il momento più irresistibilmente umoristico del film: la Cruz che, da sola, solleva un cadavere di minimo 70 kg, lo alza di un metro e lo mette nel congelatore... provaci tu, gahan... ;)
altro momento di discreto umorismo è quando improvvisa una cena completa per 30 persone, in un ristorante chiuso da tempo, comprando (sempre con quell'aria da straf*ga un po' snob) qualche chilo di pomodori al mercato...
L'argomento è esattamente quello di prima, vecchia acida: ci vuole una donna determinata per far di questi miracoli, una tosta. :D
 
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