6 luglio 2006 - Occorre che le specie protette, in via di estinzione, "siano tutelate anche nell'ambito comunitario e non soltanto nei confini nazionali. Non e' credibile una Unione europea che chieda a tutto il mondo di salvare le specie protette in via di estinzione e poi abbatta a fucilate un orso, considerato poi che l'animale in questione e' stato uno di quelli reintrodotti nell'ambito di un progetto finanziato dall'Ue stessa". Quanto affermato nei giorni scorsi dal ministro e' stato ribadito ieri dal presidente del parco naturale Adamello Brenta, Antonello Zulberti. Parole, quelle di Zulberti, che seguono la richiesta del ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, che con una lettera indirizzata al ministro dell'Ambiente bavarese ha chiesto la restituzione delle spoglie dell'orso "Bruno", alias Jj1, la cui fuga tragica e' assurta agli onori delle cronache.
Secondo gli esperti la reintroduzione piu' "eccellente" condotta in Italia grazie ai progetti Life e' proprio quella relativa all'orso bruno in Trentino. Attualmente nel territorio si stima la presenza di circa venti esemplari, grazie al verificarsi dal 2002 di ben cinque nascite, l'ultima delle quali ha permesso di accertare la nascita di almeno tre cuccioli nei boschi del Trentino occidentale. "E' necessario individuare direttive che impongano agli Stati membri dei comportamenti univoci su tutto il territorio dell'Unione- ha riaffermato Zulberti- perche', se e' vero che per la Direttiva Habitat la conservazione della specie e' prioritaria, e' altrettanto vero che l'Unione Europea demanda agli stati membri la conservazione della stessa".
(Com/Ran/ Dire)
Secondo gli esperti la reintroduzione piu' "eccellente" condotta in Italia grazie ai progetti Life e' proprio quella relativa all'orso bruno in Trentino. Attualmente nel territorio si stima la presenza di circa venti esemplari, grazie al verificarsi dal 2002 di ben cinque nascite, l'ultima delle quali ha permesso di accertare la nascita di almeno tre cuccioli nei boschi del Trentino occidentale. "E' necessario individuare direttive che impongano agli Stati membri dei comportamenti univoci su tutto il territorio dell'Unione- ha riaffermato Zulberti- perche', se e' vero che per la Direttiva Habitat la conservazione della specie e' prioritaria, e' altrettanto vero che l'Unione Europea demanda agli stati membri la conservazione della stessa".
(Com/Ran/ Dire)