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L'UEFA in genere è un po' più rigida di altri In ogni caso, la partita in chiaro dell'EL può essere utile da mettere sul piatto in un eventuale scambio Quindi sarebbe un po' rischioso, cedere la partita in chiaro dell'EL prima di aver tentato di tutto per riportare la CL su SKY
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Tv, intesa Al Jazeera-Canal-Mediaset per ingresso in piattaforma Premium
Tra pochi giorni si aprirà la due diligence da parte del gruppo del Qatar e del gruppo francese Canal Plus
Definita una prima intesa tra Mediaset, Canal Plus e Al Jazeera per un ingresso nella piattaforma Premium. Tra pochi giorni si aprirà una vera fase di due diligence da parte del gruppo del Qatar e del gruppo francese, già proprietario di Telepiù. BeIn Sport è il nome della pay tv sportiva lanciata nel 2003 da Al Jazeera. Negli ultimi anni è cresciuta molto rapidamente, ed è diventata la più importante nel Medio-Oriente. Trasmette i maggiori campionati europei di calcio e detiene i diritti esclusivi per il Medio-Oriente della Serie A italiana.
Canal plus, ultimo proprietario di Telepiù, aveva abbandonato il mercato italiano nel 2003, quando News Corporation fuse Stream e Telepiù, dando vita a Sky. Se l'accordo si chiuderà, Murdoch dovrà confrontarsi con un competitor che, come Fox, avrà una forte presenza internazionale che gli permette di acquistare e distribuire calcio, cinema e serie tv in tutto il mondo. In particolare, l'attuale mercato dei diritti del calcio in Europa è sempre più diviso tra Fox da una parte e Al Jazeera dall'altra, e lo spazio che resta a operatori terzi e broadcaster nazionali è ridotto al minimo.
IL COMMENTO
Il progetto è ambizioso: dare a Mediaset una forte spinta internazionale, uscire dai piccoli confini nazionali costruendo accordi e sinergie con i principali operatori internazionali. In Italia la competizione con Sky rischia di dissanguare le casse di un'azienda che ha sempre avuto una vocazione domestica. Ma oggi questa non basta più. Confrontarsi con un operatore come NewsCorp, oggi Fox, forte di una presenza mondiale, che si estende dall'Australia agli Stati Uniti, passando per l'India, non è impresa semplice. Produrre cinema, fiction o acquistare diritti sportivi, avendo come mercati di sfruttamento decine di paesi e poche regole da rispettare, mette un operatore in condizione di grande forza, nei confronti di chi lavora su un singolo mercato. I sacrifici appena richiesti dal governo alla Rai (150 milioni), l'ingresso di players importanti come Canal e AlJazeera e la posizione di grande forza sul mercato italiano della paytv di NewsCorp, attraverso Sky, rischiano di ridurre ai minimi termini le già scarse opportunità produttive nel nostro paese. Il governo Renzi, in particolare il Ministro Franceschini e il sottosegretario Giacomelli, saranno chiamati a giocare un ruolo importante, per dare all'industria audiovisiva italiana la speranza di non essere relegati a un ruolo di pura testimonianza. Sarebbe una grave sconfitta se i nostri produttori si trovassero ad essere esposti come brandelli di un'italianità di cui, nel frattempo, si sarà persa ogni traccia. (di Tullio Camiglieri)