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Quando non c’erano i cellulari

and.1975

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18 Novembre 2010
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Vi ricordate quando non c’erano i cellulari/smartphone, anche i semplici cellulari quelli coi quali chiamare o al massimo mandare sms? Per tutta l’infanzia ed adolescenza non c’erano (almeno per i comuni mortali) e sono sopravvissuto. A scuola non si smanettava con gli smartphone durante le lezioni...se c’era un problema c’era la segreteria. A volte capitava di essere chiamati in segreteria o ufficio del preside: a me è successo quando facevo 2° media, era mio padre che dell’ufficio mi chiamava per informarmi che era improvvisamente mancato mio nonno: immaginatevi la faccia che avevo quando sono tornato in classe.
Quando eravamo in ferie facevamo chiamare per esempio in hotel che ci passava le telefonate in camera o nel telefono della hall: spesso si chiedeva di chiamare nelle ore pasti, e quindi il personale dell’hotel chiamava “sig. **** al telefono”.
Quando ero in montagna, i prima anni, andavamo a telefonare col telefono pubblico, poi essendo un po’ fuori dal paese, per sicurezza chiederemmo di installare un numero di rete fissa.
Il primo “telefonino” che vidi era quello del mio medico, in realtà non era un cellulare, ma era un cordless a lunga portata, infatti usava il numero urbano.
Il primo telefonino che vidi era un Motorola 8700 acquistato da un amico di famiglia e pagato £1.500.000 con rete TIM, e chiamate a pagamento, e pure salato: per avere un costo “abbordabile” occorreva chiamare solo la sera...e spesso le reti si intasavano. Alcuni mesi dopo anche noi acquistammo il cellulare (no a famiglia mica uno a testa) sempre un Motorola 8700 a “sole” 800.000 Lire.
Il primo telefonino mi venne donato da mia zia per natale verso il 1996-1997, Motorola 8700 (si sempre lui).
In alcune zone d’Italia ancora non c’era la copertura di rete, o se c’era era scarsa.
 
Eh si. Quando non c'erano i telefonini per uscire con la compagnia ci si trovava sempre al solito posto alla solita ora. Oppure quando si chiamava la fidanzata nuova ci si chiamava ad orari prestabiliti per evitare che rispondessero i genitori.... Oppure al mare si faceva la fila alle cabine telefoniche con i gettoni (poi spiccioli e poi tessere). Altri tempi.
 
Eh si altri tempi, per chiamare gli amici, si scendeva e si faceva il giro ai citofoni ::D

Ora per qualunque pu.... c'è WhatsApp :BangHead:

Ora invece c'è l'intelligenza artificiale per deficienti reali :icon_rolleyes:
 
Ho fatto in tempo ad usare questo ::D

Al quale spesso veniva applicato il lucchetto per evitare le telefonate non volute. Inoltre per le segreterie telefoniche che potevano essere interrogate a distanza. se non di un telefono a toni, vendevano una specie di "telecomando" che appoggiato sul microfono del telefono, anche quello in foto, permetteva di comandare la segreteria. Noi la segreteria a casa la abbiamo ma la usiamo pochissimo: se usciamo facciamo il trasferimento sul cellulare. Ricordo male o alcuni anni fa, quando si attivava il trasferimento di chiamata, chi chiamava sentiva l'avviso "l'utente ha attivato il trasferimento di chiamata"; inoltre quando nel momento in cui si attivava sul numero del destinatario il telefono faceva uno squillo.
 
Io ho passato tutti gli anni 90 a sfottere chi aveva il cellulare, dicendo che c’è mammina che vuole che la chiami per sapere dove sei?
Altra mentalità imparagonabile a questa epoca
 
Ricordo anche che (credo fine anni '60) scendevo al piano di sotto a suonare la porta dell'altro inquilino perchè avevamo la linea "duplex", per cui quando quello stava al telefono, noi non potevamo telefonare...
 
Pro e contro. Per dire: siamo (come genere umano) sopravvissuti senza auto, senza aria condizionata, senza lavatrice, senza carne e senza tante altre cose. Oggi siamo semplicemente abituati a tutte queste cose, tra cui il cellulare e/o internet (senza la quale non potremmo fare questa conversazione basata sulla nostalgia) che ci permettono di andare in un posto sconosciuto senza dover consultare ingombranti cartine, e poi in quel posto scegliere un ristorante grazie alle esperienze altrui.
Non nego i contro, ma leggere i nostalgici dei bei tempi andati che invece vivono come tutti gli altri secondo gli standard dei brutti tempi di oggi ha sempre un che di ridicolo, secondo me
 
Pro e contro. Per dire: siamo (come genere umano) sopravvissuti senza auto, senza aria condizionata, senza lavatrice, senza carne e senza tante altre cose. Oggi siamo semplicemente abituati a tutte queste cose, tra cui il cellulare e/o internet (senza la quale non potremmo fare questa conversazione basata sulla nostalgia) che ci permettono di andare in un posto sconosciuto senza dover consultare ingombranti cartine, e poi in quel posto scegliere un ristorante grazie alle esperienze altrui.
Non nego i contro, ma leggere i nostalgici dei bei tempi andati che invece vivono come tutti gli altri secondo gli standard dei brutti tempi di oggi ha sempre un che di ridicolo, secondo me

Ma guarda, qui ci si può allacciare ad un discorso più ampio. Quante volte sia sui social ma anche non, si sente dire “ah si viveva molto meglio 30 anni fa” oppure “ah se potessi tornare indietro di 30 anni”.
C’è sempre un senso di nostalgia col tempo che passa. Forse anche la vita era più tranquilla di ora, ma non per forza più bella.
Tornerei per esempio al 1994? Forse si, forse no. Sicuramente se tornassi non dovrei conoscere nulla del futuro. Una persona abituata agli standard attuali nel passato dura forse un giorno prima di impazzire
 
Concordo con Luctun.
Come per tante altre cose, i cellulari sono un'arma a doppio taglio.
Fanno enormemente comodo ma sono enormemente pericolosi perchè non sono più solo telefoni ma strumenti di controllo.
 
Prima dei telefonini c’era il “Teledrin” o cercapersone. Era un apparecchietto che permetteva alla persona di sapere che qualcuno l’ha cercato e, quindi, da un telefono pubblico occorreva telefonare. Non ricordo come funzionasse, nemmeno come il destinatario facesse a sapere chi lo stava cercando. Ricordo però un episodio coi miei vicini di casa. Era una mamma con due figli: un giorno la signora uscì dimenticando le chiavi in casa, restando quindi chiusa fuori. Tornando a casa la vedemmo seduta sulle scale del pianerottolo per cui le chiedemmo se avesse bisogno e lei disse si aver lasciato le chiavi e di aspettare il figlio che prima o poi sarebbe rientrato, ma ci chiese il favore di informare il figlio in modo che venisse a casa con urgenza. Ovvio che la facemmo entrare in casa, fece questa procedura ed il figlio arrivò mezz’ora dopo, imbufalito urlando di tutto contro la madre, dicendole che era una cretina, stupida e che l’avrebbe fatta rinchiudere…tutto questo davanti a noi. La signora poverina era mortificata: fosse successo a me avrei tirato un ceffone al figlio…anche se ormai quasi quarantenne.
 
Prima dei telefonini c’era il “Teledrin” o cercapersone...Non ricordo come funzionasse, nemmeno come il destinatario facesse a sapere chi lo stava cercando.
Se una persona dotata di teledrin non rispondeva al suo numero fisso, si componeva il 168. Una voce invitava quindi a comporre il numero di teledrin della persona cercata, quindi si riagganciava.
Da quel momento, il servizio 168 mandava un bip alla persona cercata che vedeva sul piccolo display del suo teledrin il numero di telefono della persona che lo aveva cercato.
 
Ironicamente, dall'avvento degli Smartphone, ho usato sempre meno il telefono di quanto non lo usassi da ragazzino, idem con i primi telefoni che ho avuto a fine anni 90, non vuol dire che non chiamo, ma chiamo pochissimo.
 
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