Solo alcune precisazioni sulla questione della ripartizione delle frequenze tra le due sponde adriatiche.
Ricordatevi sempre che non ci possono essere accordi fra singoli Stati che modificano le disposizioni sottoscritte a Ginevra.
Qualunque modifica deve essere sottoposta all'
ITU e comunque sottoscritta da tutti i firmatari originari degli accordi in essere.
Per fare un esempio, Italia e Slovenia non possono decidere per conto loro di modificare un accordo di rango superiore.
Ciò ovviamente non significa che ciò che è stato deciso nel 2006 è qualcosa di eterno ed immodificabile, ma va fatto nelle maniere previste, e non tramite accordi bilaterali, che invece ci possono essere per risolvere questioni pratiche immediate, eventuali problemi tecnici o per migliorare gli accordi già sottoscritti, ma comunque da sottomettere all'ITU per notifica e/o approvazione.
Detto questo, consideriamo comunque che nessuno dei paesi coinvolti dagli accordi riguardanti le aree tecniche adriatiche ha bisogno di frequenze come ne na bisogno l'Italia. Da sottolineare inoltre, che per quanto riguarda i mux nazionali, l'Italia è in regola e non usa frequenze riservate ad altri Paesi.
E le frequenze riservate ad altri Paesi in realtà sono comunque utilizzabili anche in Italia, ma con dei limiti ben precisi previsti dagli accordi internazionali, che consistono nell'uso delle frequenze solo per segnali a bassa potenza, in maniera da non causare interferenze ai vicini, e comunque solo dopo aver informato i Paesi vicini fornendo tutti i parametri tecnici relativi a queste trasmissioni.
Il grosso problema in Italia è che ci sono troppe tv locali, non c'è la tv via cavo (mezzo alternativo dove potrebbero trasmettere), ed inoltre queste stesse tv locali italiane, per loro ovvi interessi, si comportano quasi come fossero nazionali, e pretendono di coprire territori molto ampi, spesso più regioni, anche con reti SFN molto articolate, quando invece dovrebbero usare solo segnali MFN o SFN di piccola portata (ad es. Conconello e Muggia), ed è probabile che non abbiano mai fornito i dati sulla potenza di trasmissione, seguendo quindi i dettami degli accordi internazionali.
Altra cosa da dire è che, in seno agli accordi generali, gli accordi adriatici hanno assegnato le frequenze prima di tutto alle due sponde adriatiche, prima che ai singoli Paesi, come è giusto dal punto di vista tecnico, e all'interno di queste due aree, le frequenze sono state ulteriormente spartite tra i singoli Paesi. Ad esempio l'Italia deve garantire una frequenza a San Marino, mentre le frequenze che qui di solito citiamo come assegnate a Slovenia e Croazia, nell'area tecnica croata D5 la Croazia deve rispettare quelle utilizzabili come nazionali nell'area tecnica slovena Ovest.
Quindi nel nord dell'Adriatico quelle che sembrano tante frequenze riservate a Slovenia e Croazia, in realtà devono essere divise in due, alcune per la Slovenia, altre per la Croazia.
Riepilogando (in neretto le frequenze accese):
Italia (nazionali):
24, 25, 26, 30, 32, 36, 37, 38, 40, 44, 47, 48, 49, 50, 52, 54, 55,
56, 58,
60
che grosso modo corrispondono, non per caso, a quelle usate dai mux nazionali italiani o soggetti ad asta per ospitarne altri, e non utilizzabili dall'altra sponda dell'Adriatico.
Il 25 acceso per i noti test.
San Marino:
42
Usato per il mux 2 (che contiene anche i canali Rai del mux 1 Emilia-Romagna), ed infatti dove non si riceve questo mux, l'Italia ha assegnato questa frequenza a mux locali.
Per il mux 1 usano l'UHF 51, riservato alla sponda orientale, ma sembrerebbe ricevibile solo a San Marino e zone circostanti (per propagazione l'ho ricevuto però anche qui a Trieste quando l'UHF 51 era libero).
Slovenia (nazionali): 21,
22, 27, 31, 33, 35, 41, 51, 59
Il 21 in teoria per i mux B, ora non attivo, il 22 acceso per il mux C, il 27 per il mux A, e gli altri al momento non utilizzati (test DVB-T2 sono stati effettuati sui canali 33 e 41), il 51 è stato utilizzato inizialmente per il mux A.
Croazia (nazionali): 23,
28, 29, 34,
39, 43, 46,
53, 57
Il 28 per il mux A, 29 per il mux D, il 39 per il mux E, il 53 per il mux B ed il 57 per il mux C.