Questione voto: fino a primavera inoltrata avrei votato Istanbul sia per la questione infrastrutture (impianti nuovi e di alta qualità, discreta ricettività turistica, buoni collegamenti col resto del mondo) sia per quella politica-simbolica (prima Olimpiade in un paese islamico, uno paese tra i candidati in crescita economica). Ma tre eventi mi hanno fatto cambiare opinione: il primo, ovviamente, la repressione delle manifestazioni di piazza Taksim nel maggio scorso, sintomo di forte instabilità interna (proprio nel momento in cui i rapporti col PKK erano migliorati) non controllata da governo e forze dell'ordine. In secondo luogo i Giochi del Mediterraneo, ospitati a Mersin, che hanno segnato un passo indietro rispetto all'edizione di Pescara '09. Terzo, ma non ultimo, il problema doping: i nipoti di Ataturk stanno praticando, ed è sotto gli occhi di tutti, un sistema di doping di stato come avvenuto in passato per la Germania Est, l'Urss, l'Italia di metà anni '80-metà anni '90, la Finlandia di fine secolo e altri ancora (non faccio nomi per non portare danni al forum, ma chi vuol capire intenda

)
La candidatura più debole, sperando che sia ancora così stasera, è quella di Madrid: problemi economici, sistema sportivo da riformare (leggi sopra

), morte di Samaranch che da solo portava 15-20 voti mi fanno ritenere che dovremmo aver scampato l'incubo spagnolo

Inoltre, dare allo steso paese l'Olimpiade estiva a distanza di "soli" 28 anni è, nel mondo sportivo contemporaneo, un'assurdità. Per di più ad un paese sportivamente medio-piccolo come la Spagna, con pochissima tradizione e cultura sportiva.
Resta Tokyo, progetto che ritengo vincente: nuovo sistema di concezione sportiva sia infrastrutturale (quasi tutti i campi di gara saranno a meno di 8 km di distanza), infrastrutture di buon livello, movimento sportivo consolidato. Punti deboli: a) contiguità con Pyeongchang 2018, elemento da non sottovalutare. b) rapporti non semplici col vicino cinese. c) situazione economica non florida, comunque non a livelli spagnoli.
Di certo l'edizione 2020 ha le carte in regola per essere considerata un'Olimpiade "minore": venire dopo la grandezza economica di Pechino, la tradizione innovativa di Londra e la rivoluzione culturale di Rio (rispetto all'ingessatissimo mondo CIO) non era facile. Queste tre candidature sono in tono minore e, come si è visto nelle altre corse, sono state ritenute inferiori a quelle poi risultate vincenti.
La vera sfida con i fiocchi promette di essere quella per l'edizione 2024: dovrebbero essere in gara Berlino, Parigi, probabilmente Roma, probabilmente Toronto, probabilmente una big statunitense (LA, Dallas, Washington o Philadelphia, mica bruscolini), forse San Pietroburgo e, perché no, il Sudafrica, più le consuete candidature di "disturbo". Insomma, c'è solo l'imbarazzo della scelta
