In Rilievo Sky Sport F1

Addirittura Gordon Ramsey......

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Naturalmente la banda, con cheerleaders al seguito, dei Texas Longhorns...

E Roggero, con quelle sue descrizioni, ogni volta, dei luoghi in cui si corre... quanto bravo è?
 
Veramenta una atmosfera stupenda.....

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Confermo!! Atmosfera fantastica, tanto pubblico e tanta passione che traspare ad ogni inquadratura.

Ora lasciamo che i piloti ci facciano vivere un bel film !!!!
 
Non mi aspettavo tutto questo pubblicosinceramente, allora agli americani la F1 non fa poi così schifo :laughing7:
 
A parte le interviste è proprio l'ambientazione che è meravigliosa (come direbbe Marianovella 2000)...:D

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Unico appunto, ma non a Sky. La pista è bella, perché diavolo una scelta di gomme così conservativa?? io avrei optato per qualcosa che portasse almeno alle due soste per movimentare un po' la situazione.
E' stata una bella gara, con alcuni sorpassi interessanti ma la sosta singola congela troppo la situazione..
 
Unico appunto, ma non a Sky. La pista è bella, perché diavolo una scelta di gomme così conservativa?? io avrei optato per qualcosa che portasse almeno alle due soste per movimentare un po' la situazione.
E' stata una bella gara, con alcuni sorpassi interessanti ma la sosta singola congela troppo la situazione..

E' stata una bella gara proprio perchè finalmente si è corso un gran premio non condizionato dalle gomme che durano 5 giri. Sono punti di vista, ma la piega presa tra gomme che finiscono in un attimo, DRS e monoposto con sviluppo troppo congelato non riesce più a divertirmi, sembra tutto finto.
 
Ne parlano anche su Autosprint [http://autosprint.corrieredellosport.it/2013/11/17/lanalisi-gara-noiosa-o-rivelatrice/11747/].

Un passaggio dell'articolo che mi trova d'accordo.

Fermo restando che anche il tracciato interessante ha parte del merito, tutto questo giusto per esprimere una preoccupazione: non sarà che ci stiamo assuefacendo a una certa “spettacolarità forzata” e così quando non abbiamo più i tanto (giustamente) criticati sorpassi “artificiali” (vuoi per le strategie, vuoi per le gomme, vuoi per altre situazioni o artifici tecnici) non sappiamo più apprezzare un GP “reale” in cui i sorpassi sono più veri e l’impegno dei piloti più visibile?

Perché dopotutto questa corsa ha mostrato pure la “pasta” vera di Sebastian Vettel: non (solo) nella precisione geometrica “giottiana” con cui disegna i tondi sull’asfalto a fine gara – magari è anche questione di allenamento… – ma per come in gara ha reagito al giro più veloce di Grosjean, frantumando subito dopo la soglia dell’1’40” al terzultimo giro. Solo che mentre per il francese si è trattato di rispondere a Webber e difendere il secondo posto finale, per il tedesco è stata esclusivamente la voglia/necessità di non essere mai “meno che migliore”. Al di là della macchina, è stato proprio questo che ha reso Seb un quadricampione del mondo.
 
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