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In modo stringatissimo, la differenza pratica non c'è.
In entrambi i casi la regolazione agisce come attenuatore in ingresso.
Solo che, detta proprio in soldoni, il trimmer tra massimo e minimo valore non compie che una sola rotazione di circa 280-300°, mentre l'attenuatore coassiale si comporta un po' come una "vite", consentendo quindi regolazioni più accurate.
In genere, casisticamente, gli attenuatori coassiali sono montati sui centralini auto-alimentati.
...visto che mi hai chiamato in causa, eccomi.
L'attenuatore, comunque sia realizzato, agisce in uguale misura su tutti i segnali che vi transitano.
Per livellare i segnali in uscita, in ingresso si devono attenuare solo quelli più forti, oppure amplificare (maggiormente) quelli più deboli.
Nei normali amplificatori, si possono attenuare diversamente i vari ingressi, ma quel che entra su ogni singolo ingresso di banda viene tutto "trattato" allo stesso modo.
Al massimo, si può dare una regolazione molto sommaria tra VHF, B4 e B5, sempre che esista un antenna VHF e che la ricezione in UHF richieda due antenne separate, per B4 e B5.
Avevo letto in qualche tuo post che consigliavi degli amplificatori della offel muniti di attenuatori , e mi ero fatto l'idea che servissero ad equalizzare i segnali in ingresso per evitare distorsioni dovute alla saturazione dell'ampli. In pratica pensavo ci fossero dei modelli muniti di due stadi uno che attenuasse ed uno che amplificasse.
Tutto nasce da un dubbio, e vi faccio un esempio pratico per cercare di spiegarmi meglio :
Diciamo che dall'antenna A entrano dei segnali con una potenza media di 55 dBuV , e dall'antenna B entrano alcuni segnali con potenza media di 80 dBuV. Per necessità ho bisogno di amplificare di 30 dB i segnali più deboli. Quindi in uscita segnali antenna A 85 dBuV , segnali antenna B 110 dBuV, amplificatore in distorsione; agendo sul trimmer (o sull'attenuatore) dell'ingresso B elimino la distorsione ?
Ti sei confuso. Non mi riferivo ad amplificatori, ma a quei mixer, quindi circuiti passivi e selettivi, che si usano laddove i canali RAI sono trasmessi da una postazione diversa dal resto delle emittenti UHF.
Quanto alla tua domanda, o amplifichi i segnali del'antenna A e li porti a livello di quelli dell'antenna B, oppure attenui quelli dell'antenna B e li porti al livello di A.
Se hai necessità di avere in uscita 85dBuV, è molto più semplice attenuare di 25dB quelli da 80dBuV, per poi amplificare A e B di 30dB.
ma se attenuo i segnali dell'antenna B elimino anche gli effetti della saturazione dell'amplificatore ? considerando che con 110 dBuV sarei sopra al livello max di uscita dell'ampli.( prima non l'avevo specificato, ma facevo riferimento ad un ampli con un livello max di uscita di 115-117 dBuV )
Quindi attenuare con un attenuatore di canale. Ne ho usato uno della Offel a quattro celle da 12 dB , sono riuscito a fare una bella taratura per i ch. 39 e 41, nel senso che non ho intaccato i canali adiacenti 42 e 38, ma ho avuto un decadimento del Mer da 33 dB a 26 dB. Non esiste un altro metodo per equalizzare un segnale? Gli attenuatori che sono usati nei mixer della offel di cui parli degradano anch'essi la qualità della banda attenuata ?
.... il trimmer tra massimo e minimo valore non compie che una sola rotazione di circa 280-300°, mentre l'attenuatore coassiale si comporta un po' come una "vite", consentendo quindi regolazioni più accurate.
sono posti subito dopo lo stadio preamplificatore per contenere ragionevolmente il rapporto segnale rumore
Lo pensavo anch’io, ma i front end attuali visti da dentro sono realizzati diversamente rispetto a qualche anno fa (amplificano pochissimo … una sorta di separatore-adattatore d’impedenza) seguiti subito da circuiti risonanti … il lavoro lo svolge il secondo stadio o gli stadi successivi (spesso integrati) che supportando nei limiti costruttivi le distorsioni. Malauguratamente però non tutti i costruttori seguono questa procedura.![]()
...ti ho spiegato come si procede per livellare in modo grossolano, ma poi, per quanto riguarda l'uscita dell'amplificatore, si devono ugualmente fare le solite valutazioni del caso, prima fra tutte, sceglierne uno con un valore di amplificazione adatto alla situazione effettiva.
Se mi servono 100dBuV di uscita, sceglierò un amplificatore da 112-115dBuV.
Se i segnali in ingresso sono ad es 60dBuV per i MUX RAI e 75dBuV per tutti gli altri, sceglierò un amplificatore con guadagno di circa 40dB.
Ovviamente, prima di amplificare, l'ingresso dove sono presenti i segnali da 75dBuV andrà attenuato di 15dB.
Non ho mai parlato di usare un attenuatore di canale, ma solo di filtrare per banda o canali usando mixer PRE TARATI, attenuando l'insieme dei canali filtrati (o di passaggio) con semplici attenuatori resistivi.
Quello che tu hai usato è un oggetto COMPLETAMENTE diverso da un attenuatore, cioè un filtro/filtri LC ad assorbimento (quindi non un attenuatore resistivo).
Quel tipo di filtro va tarato strumentalmente ed accuratamente.
Un filtro LC ad assorbimento di canale, poi, peggiora necessariamente il MER, perchè la sua banda passante (che dipende dalla taratura e dalle sue caratteristiche costruttive) andrà sempre ad introdurre un ripple od una pendenza, sia sul canale in oggetto che su quelli adiacenti. (senza contare che per temperatura ed invecchiamento dei componenti, comunque la taratura del filtro se ne andrà un po' "a spasso").
Tarare un filtro ad assorbimento (ma anche passante) "ad occhio" non è una cosa possibile, ecco perchè mi sento di sconsigliare vivamente le tarature "fai da te", ma di procurarsi filtri mixer già pronti all'uso, provvedendo ad attenuare (se necessario) con attenuatori resistivi.
Vuoi dire che sono concepiti come un circuito amplificatore "cascode" a rovescio? ...