La terza ci sarà eccome, anche perché è una serie abbastanza cheap, senza effetti speciali.
La prima stagione, nelle sue imperfezioni, andava bene così, mostrando in modo realistico il mondo della scuola americana.
La seconda, pur non avendo molto motivo di esistere, alla fine, è stata anche interessante, visto che hanno spiegato e aggiunto le parti mancanti dei flashback della prima stagione dal punto di vista degli accusati. Nonostante,però, abbiano cercato di intensificare il significato, finendo per renderla davvero irrealistica (la ClubHouse degli stupri al liceo, davvero?), nel bene e nel male, hanno chiuso la storia di Hanna e della famiglia Baker per sempre.
Il finale, a mio avviso, poteva essere giustificato se si fosse consumata la tragedia, così da raccontare un altro fenomeno (ahimè, sempre più comune nelle scuole americane), quello dell’omocidio scolastico. Se la terza si fosse stata basata su nuove cassette lasciate da Tyler che accusava i compagni e spiegava i motivi del suo gesto, sarebbe potuta venir fuori qualcosa che valeva la pena guardare, ma Clay di nuovi nei guai no!
Tuttavia, per me, chiuso il caso Baker,dovevano porre fine alle vicende di questa scuola e ,se dovevano per forza continuarla, potevano applicare il modello “Skins”: ogni 2 stagioni si cambia trama e personaggi.