Da circa un anno, una volta a settimana, nella mio comune, causa zona terremotata, arriva un camioncino di Emergency adibito a mini ambulatorio dove c'è un infermiere e uno psicologo...ti controllano la pressione, i battiti del cuore, l'ossigenazione del sangue, il test glicemico eppoi, se vuoi, puoi usufruire del servizio dello psicologo... Ebbene l'altro giorno, se volevi usufruire di tali servizi, prima di entrare nel camioncino, gli addetti ti costringevano a rispondere a delle domande che venivano riportate su di un modulo: Ovviamente nome e cognome, dove abiti, numero di telefono/cellulare, poi se eri stato in contatto con persone che rientravano nelle zone interessate dal Coronavirus, se hai sintomi tipo febbre ecc riconducibili al suddetto virus, se, a prescindere, si hanno problematiche respiratorie.....poi ti dovevi lavare le mani con una loro soluzione antibatterica, dopodiché avevi l'autorizzazione per entrare nel camioncino....ora, premettendo che non ho nulla contro Emergency, ma se neanche il mio medico di famiglia mi ha fatto certe domande o per rassicurarsi e/o rassicurarmi per tutto quello che sta succedendo, la suddetta organizzazione a che pro lo ha fatto e a chi darà i dati raccolti?? Alla ASL di competenza perché molto probabilmente avranno degli accordi o se li terranno nei loro database?? .... eppoi é una operazione "legale" avere certi atteggiamenti in una zona "non rossa".....