Discussione sul Coronavirus (Covid-19)

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Chiusa ad ulteriori risposte.
la distanza di 4 metri tra un tavolo e l' altro e' molto criticata, ma chi critica s'e' gia' dimenticato la situazione delle terapie intesive nei mesi scorsi?
Diciamo come stanno le cose: non si è mai parlato di 4 metri tra tavolo e tavolo, ma di "4 metri quadrati per cliente".
Il che significa 2 metri di distanziamento tra tavoli (2 metri*2 metri=4 metri quadrati).
Che è, comunque, una disposizione molto prudente, visto che si è sempre parlato di 1 metro o 1 metro e mezzo come "distanza di sicurezza"
 
considera anche che tra i due tavoli ci sono le sedie con le persone, quindi 2 m dai tavoli corrispondono più o meno a un metro tra due persone sedute
 
Diciamo come stanno le cose: non si è mai parlato di 4 metri tra tavolo e tavolo, ma di "4 metri quadrati per cliente".
Il che significa 2 metri di distanziamento tra tavoli (2 metri*2 metri=4 metri quadrati).
Che è, comunque, una disposizione molto prudente, visto che si è sempre parlato di 1 metro o 1 metro e mezzo come "distanza di sicurezza"

Solo da noi si parla di un metro come distanza di sicurezza, in mezzo mondo giustamente la distanza da rispettare sono 2 metri, perchè una singola persona che parla normalmente emette particelle di saliva fino a 1,8metri.
 
A queste condizioni per rientrare nei costi i prezzi lieviteranno (giustamente) e i casi a mio avviso saranno due : o al ristorante ci andrà chi se lo può permettere, o al ristorante non ci si va più.

Molti chiuderanno se non in grado di adeguarsi al cambiamento, e questo è uno dei casi per cui qualcuno dice che niente sarà più come prima.

Nei prossimi mesi sarà tutto destinato ad aumentare di prezzo, i business case pre-covid con queste condizioni non sono più sostenibili, le aziende dovranno caricare gli effetti delle loro limitazioni sui minori clienti che riusciranno a servire.

Ristorazione e viaggi dovranno essere a numero chiuso e ad appannaggio di chi se lo potrà permettere.
 
Nei prossimi mesi sarà tutto destinato ad aumentare di prezzo, i business case pre-covid con queste condizioni non sono più sostenibili, le aziende dovranno caricare gli effetti delle loro limitazioni sui minori clienti che riusciranno a servire.

Ristorazione e viaggi dovranno essere a numero chiuso e ad appannaggio di chi se lo potrà permettere.

Ma chi è che va al ristorante o in pizzeria con certi paletti? Pago per avere la pizza sullo stomaco dal nervoso? O me la faccio portare a casa o non la mangio proprio
 
Purtroppo sì, e non sarà colpa di nessuno. Semplicemente il mercato sarà cambiato. Però potrebbero esserci sviluppi interessanti: ad esempio mentre prima avevamo locali strapieni ed altri sempre vuoti; magari potremmo avere un livellamento. E, in uno scenario ottimistico, addirittura piccoli ristoranti nuovi. Lo stesso discorso per il riempimento nel corso della settimana. Stessa cosa per barbieri/parrucchieri: sarà dura ma estendendo gli orari di apertura ed applicando turnazioni di personale chissà che non si riescano anche a mantenere i livelli occupazionali attuali.
L'uomo si è sempre saputo adattare, vediamo come andrà questa volta
 
Ma chi è che va al ristorante o in pizzeria con certi paletti? Pago per avere la pizza sullo stomaco dal nervoso? O me la faccio portare a casa o non la mangio proprio

Il concetto di ristorazione dovrà cambiare e rinnovarsi per adattarsi al momento e vendersi al meglio.
Sicuramente non potranno lavorare come prima e la gente non potrà andarci pensando di fare come prima del covid.

Probabilmente avranno maggior risalto servizi esclusivi e cene private, magari andremo tutti al ristorante meno spesso, ma cercando livelli di servizio più alti, mentre la ristorazione di massa dovrà essere ripensata sia come modalità che come target.
 
Stessa cosa per barbieri/parrucchieri: sarà dura ma estendendo gli orari di apertura ed applicando turnazioni di personale chissà che non si riescano anche a mantenere i livelli occupazionali attuali
In realtà, i barbieri "unisex" maschili già da anni operavano solo su appuntamento (e ovviamente con un cliente per volta). Credo che per loro cambierà poco o nulla, dopo la riapertura.
 
Ancora ferma e in attesa della ripartenza in Emilia Romagna.
Ovvio che le urgenze sono state garantite, come ha potuto, purtroppo, usufruire il padre della mia compagna.
Peraltro anche alcune prenotazioni sono state rispettate, mia sorella ha potuto fare nei giorni scorsi una TAC prenotata da mesi...
In tutti i casi i tempi e la complessità si dilatano, per il rispetto delle misure di sicurezza.
 
Ma che siti guardi... :D
Sei di San Felice? Anche il prof con cui mi sono laureato, che adoravo, era di San Felice (e ci ha scritto anche un libro su). ;)
Ma per favore
Sono siti selezionati solo al momento con il criterio della notizia più recente...

Se fai un confronto vedi che ho riportato la notizia dopo 15 minuti che è stata pubblicata e comunque non ho discriminazioni sulla fonte se la notizia pare interessante e con buoni riferimenti.

In Emilia Romagna poi, sono state garantite solo esclusivamente le prestazioni urgenti e tutte le altre spostate, comprese le programmate, a cura di chi le aveva in carico.

Provato e verificato in prima persona per una prestazione di esami diagnostici richiesta al Sant’Orsola.

A Bologna sembra comunque che siano ben organizzati.
 
Ultima modifica:
Ma per favore
Sono siti selezionati solo al momento con il criterio della notizia più recente...

Se fai un confronto vedi che ho riportato la notizia dopo 15 minuti che è stata pubblicata e comunque non ho discriminazioni sulla fonte se la notizia pare interessante e con buoni riferimenti.

In Emilia Romagna poi, sono state garantite solo esclusivamente le prestazioni urgenti e tutte le altre spostate, comprese le programmate, a cura di chi le aveva in carico.

Provato e verificato in prima persona per una prestazione di esami diagnostici richiesta al Sant’Orsola.

Quindi... Suvvia
Bhè...era un titolo di merito... ;)
Comunque non volevo parlare dei fatti miei, ma se proprio vuoi sapere perchè mia sorella ha dovuto fare la TAC, monitoraggio di una brutta polmonite dell'anno scorso, capirai che ci sono prenotazioni e prenotazioni...
 
Bhè...era un titolo di merito... ;)
Comunque non volevo parlare dei fatti miei, ma se proprio vuoi sapere perchè mia sorella ha dovuto fare la TAC, monitoraggio di una brutta polmonite dell'anno scorso, capirai che ci sono prenotazioni e prenotazioni...
Mi auguro che sia così... Ma nel mio caso non lo è stato.
 
In Emilia Romagna poi, sono state garantite solo esclusivamente le prestazioni urgenti e tutte le altre spostate, comprese le programmate, a cura di chi le aveva in carico.
Volevo appunto precisare questa questione, perchè il panorama delle prestazioni è molto variegato e volevo sottolineare l'efficienza del Servizio sanitario della nostra regione.
Altro esempio, che chi ha genitori molto anziani conosce bene, il monitoraggio della scoagulazione è stato garantito molto bene (che è socialmente ormai diffusissimo, tantissimi pazienti sono trattati normalmente con anticoagulanti), anche facendo i salti mortali in quanto uno dei due centri deputati è stato trasformato in intervento diagnostico anti covid (provato anche questo...per fortuna con esito negativo, dalla mia compagna...)
A proposito di questo parlare dei fatti miei, per passare dalla teoria alla pratica e chiudendo la risposta a benmusi per aggiungere una cosa generale...ma ragazzi, io delle volte quando leggo questo thread un po' mi irrito perchè sembra sempre che si parli della Cina (per dire un posto lontano, forse in questo caso non è un bell'esempio), con belle discussioni teoriche...ma le vostre città e paesi non sono state martoriate come la mia?
Qui non c'è chi abbia parenti, amici, colleghi che si sono ammalati e anche qualcuno che ci ha lasciato le penne...
 
Si ma molti parlano come se queste misure di distanziamento siano definitive per tutta la durata della specie umana, ma suvvia...pensate davvero che non avremo mai più un concerto o un cinema pieno o un ristorante strapieno?
Tutti convinti nel cambiamento della società definitivo...non voglio sembrare saccente ma è ora di guardare in faccia la realtà:
1) queste misure sono da adottare in questo periodo, finché non si avrà un numero di contagi pressoché nullo o comunque gestibile da farmaci/eventuale vaccino che, sarò ottimista, ma secondo me non arriverà poi così tardi
2) voglio proprio vedere poi quanti lavoratori come operai edili, cuochi e quant'altro terranno la mascherina al 15 agosto (non avete idea del caldo), o quanti anziani la indosseranno senza il rischio di svenire a terra
3) se pensiamo che in un mondo globalizzato come il nostro finiremo di viaggiare nel mondo, di riempire stadi e concerti o altri luoghi o se solo pensiamo che non torneremo mai alla vita di prima non abbiamo capito nulla perché il mondo così globalizzato è difficilmente reversibile, perché siamo troppo abituati alla libertà che anche il distanziamento sociale, a mio avviso, non durerà poi così tanto a lungo e perché i principi del capitalismo si fondano su logiche di mercato difficilmente sostenibili di questi tempi

Si parla come se queste misure siano il mantra della sopravvivenza della nostra specie, senza dimenticare che avranno un termine...ma vogliamo capire che chi parla di cambiamenti epocali ha torto? Il mondo non si è ripreso dalla spagnola o dalla peste? Mi pare di sì, e credo dovevano essere molto più disperati di noi vista la mortalità che tali virus avevano.
Ho, inoltre, letto un articolo molto ben fatto del NY Times che si poneva la questione di cosa significhi quando la gente chieda "quando finirà la pandemia?"...l'articolo diceva che ci sono due tipi di "fine pandemia" :
1) quella sociale (cioé quando la gente, anche inconsciamente, si stufa del distanziamento sociale e virus o non virus, complice la riduzione della propagazione dello stesso torna a vivere --- cosa osservata durante tutte le pandemie specie con la spagnola)
2) quella medica (cioé quando si osservano due periodi di incubazione completi della malattia con 0 casi rilevati)
Ecco, questa riflessione fatta dal NY Times, secondo me è molto emblematica, perché proposte di riaperture così spinte erano solo impensabili a marzo e perché man mano la gente avrà meno paura di tornare a vivere fuori dalla propria cavernetta sicura.
Tutte le pandemie, citate dall'articolo, sostanzialmente avevano le seguenti fasi: 1) esplosione della stessa con conseguente distanziamento sociale o lockdown 2) disperazione generale 3) ritorno alla vita piena. In sostanza complici vari fattori, presto o tardi, torneremo alla vita di sempre, fidatevi.
 
Ultima modifica:
In realtà, i barbieri "unisex" maschili già da anni operavano solo su appuntamento (e ovviamente con un cliente per volta). Credo che per loro cambierà poco o nulla, dopo la riapertura.

non nel mio paesello, dove da sempre ci si reca nelle sale quando e come si vuole :D
mi è capitato di aspettare turni da 2 e passa ore lì dentro, dove però grazie alla connessione internet che si ha a disposizione non ci si annoia :D
 
È criticata perché mentre poi andare in metro assiepati per raggiungere un ristorante

assolutamente condanno anche la decisione riguardo il trasposto pubblico.

voglio proprio vedere poi quanti lavoratori come operai edili, cuochi e quant'altro terranno la mascherina al 15 agosto (non avete idea del caldo)

giusta osservazione, riferito ai ristoranti non possiamo vedere e sapere realmente cosa accade nelle cucine.

In realtà, i barbieri "unisex" maschili già da anni operavano solo su appuntamento (e ovviamente con un cliente per volta). Credo che per loro cambierà poco o nulla, dopo la riapertura.

a Milano non e' cosi'.
 
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