Grazie è sempre piacere condividere informazioni tecniche.
in generale, se tu hai un quadripolo con una cifra di rumore non adatta all'uso specifico, si inserisce nella rete un LNA che di fatto amplifica ma cosa più importante migliora il valore della NF del quadripolo.
questo si fa anche in campi diversi dalla RF...
Cerco di spiegare in questo post i test e le considerazioni che feci al riguardo.
Partiamo da un presupposto. Siamo tutti d'accordo che l'amplificazione di un segnale può solo peggiorare il rapporto C/N e lo fa con la sua figura di rumore.
Premetto anche, che sono sempre stato un sostenitore dei preamplificatori a bassa figura di rumore usandoli per pilotare meglio l’amplificatore finale. Mi ha però sempre incuriosito il fatto che tutte le strumentazioni che ho usato davano quasi sempre dei valori migliori nell'utilizzare il pre sull’ingresso e questo l'ho notato anche con strumenti professionali usati in ambito di telefonia mobile, per esempio se misuravo l'EVM a 100mt dalla BTS con il pre attivo il valore migliorava, come migliorava anche se attivavo nello strumento il riferimento GPS o se utilizzavo una antenna direttiva diversa, ma allora quale è la misura corretta?. Secondo il mio parere le misure sono facilmente alterabili dalle molteplici variabili o condizioni a favore o a discapito di queste e la pre-amplificazione interagendo con la figura di rumore dello stesso strumento ne altera i valori.
Mi sono accorto quindi di una alterazione della misura spesso in positivo, ma ci sono stati dei casi che la condizione di ricezione non migliorava affatto. Altri casi, che mentre lo strumento mi dava valori apparentemente buoni, su alcune TV non si riusciva a vedere decentemente. Il pre-ampli in alcuni casi non aiuta affatto e questo capita nei casi di interferenza co-canale equi livello oppure che quando il campo elettrico del segnale misurato in antenna è inferiore a 30 dBuV/m il miglioramento è minimo.
Comunque dopo vari episodi analoghi mi sono messo a fare una serie di prove in laboratorio per cercare di capire cosa succede all'interno di un rivelatore quando si utilizza un preampli in ingresso.
Misurando il solo rumore in uscita da un filtro di MF alla temperatura ambiente con filtro ad 1 Hz si misura in genere un fondo di rumore che si attesta sui -150 dBm , se tra la IN del ricevitore si inserisce un preamplificatore a sua volta collegato ad un resistore, al momento che si attiva l’amplificazione, il valore di rumore misurato all'interno del filtro scende fino a -160 dBm.
Nulla di nuovo, infatti molti analizzatori di spettro nel datasceet tecnico riportano un fondo di rumore DANL sempre più basso se a monte c'è un preamplificatore. Questo perché la figura di rumore dello strumento si abbassa notevolmente.
Quindi quello che succede e che cala il fondo di rumore nel filtro di MF se parliamo di sintonizzatori moderni avremo meno rumore nel chip integrato e di conseguenza stiamo migliorando il nostro sistema ricevente.
Nella pratica significa che se ricevo un segnale soltanto troppo basso di intensità ma dalla discreta qualità, potrò riceverlo meglio in quanto ho abbassato un pochino il rumore che autogenero.
Per fare un esempio pratico; se una persona ha un problema di udito e sente costantemente un fruscio nell'orecchio, farà sicuramente più fatica a capire e discriminare le persone che gli stanno parlando, almeno fino a quando non utilizzerà un apparecchio acustico che attenuerà questo rumore di fondo. Lo stesso soggetto con l’apparecchio in funzione non sarà comunque in grado di capire quello che gli viene detto da un operatore agricolo che bisbiglia da un trattore accesso e neppure se delle persone gli parlano con un linguaggio a lui sconosciuto.
Sembra tutto molto ovvio ma a volte questi esempi pratici fanno capire meglio certi fenomeni.