Io mi sorprendo quando leggo di persone stupite del fatto che Sky punti più su Internet che sul satellite. Mi pare infatti che spesso quasi tutti dimentichiate che Sky è diventato da alcuni anni un operatore di telecomunicazioni attivo nel mercato fisso e in quello mobile (anche se in questo caso fa solo da rivenditore, al momento almeno). Pertanto, Sky ha tutto l'interesse a portare quanta più gente possibile verso lo streaming, perché così non solo può ottimizzare i costi sfruttando la propria infrastruttura (date center, peering, CDN integrate), ma può al tempo stesso avere il controllo di parte della rete di distribuzione dei contenuti, almeno per quanto riguarda quella parte di dati che viaggia sulla sua rete, e può al tempo stesso vendere pacchetti tutto compreso di tipo triple play ai propri clienti, con ovvii vantaggi sia sul fronte economico che sul fronte della fidelizzazione.
Quindi, mentre Internet è ormai un habitat naturale e rappresenta un business centrale per Sky, il satellite rimane solo un costo da pagare a terzi (Eutelsat, nel caso di Sky Italia) senza alcun vantaggio concreto se non quello di mantenere la quota di mercato che ancora ha ma che negli anni è destinata sempre più ad assottigliarsi man mano che gli abbonati migreranno verso la Rete.
Al contrario di Internet, il satellite quindi comporta delle spese, tra cui la formazione e la gestione della rete degli installatori, l'acquisto e l'immagazzinamento dei materiali (parabole e compagnia), nonché la manutenzione e il continuo aggiornamento del centro emissione di Santa Giulia. Tutte spese che, in un ipotetico scenario in cui Sky trasmettesse solo su Internet, sarebbero completamente azzerate consentendo di snellire la struttura societaria a tutto vantaggio dei ricavi.
Quindi non stupiamoci se Sky punterà sempre di più su Internet e metterà sempre più in un angolo il satellite. Non solo questa è la naturale evoluzione del mercato (che, volente o nolente, si allontana sempre più dal broadcasting tradizionale), ma è anche un riposizionamento necessario e fisiologico per un'azienda che da semplice pay-TV satellitare è diventata una media company con un forte indirizzamento verso la vendita di servizi di connettività. Sarebbe semmai stupefacente e paradossale se Sky facesse il contrario, ovvero se continuasse a puntare su parabole e satellite anziché virare verso Internet.
Questo chiaramente non vuol dire che Sky lascerà il satellite in tempi brevi, ma significa solo che nel lungo periodo la tendenza porterà ad un forte ridimensionamento della distribuzione satellitare a favore della distribuzione tramite Internet. Sky Glass, che si presenta senza un sintonizzatore satellitare integrato ma punta solo sullo streaming e sul DTT come servizio accessorio, è l'emblema assoluto di questo nuovo corso.