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In Rilievo Tralicci, sistemi radianti e trasmettitori: funzionamento di un ripetitore...

naturalmente possiamo prendere spunto anche da un'impianto del Ns.beneamato Cavaliere di Arcore 😁..lì siamo solo in SFN
 
Poi per ultimo, ciliegina sulla torta,rivolgermo le nostre attenzioni su di un bel impianto RF ad onde medie😊..per quei pochi che né sono rimasti funzionanti..per es.il 1062 KHz di Catania Codavolpe
 
Ragazzi intendiamoci...qui si fa sul serio..grazie al vostro prezioso aiuto naturalmente
 
Tecniche di trasmissione analogiche e digitali.

La tecnica della trasmissione della TV analogica si basa sulla generazione di una portante video alla frequenza di 38.9 MHz, modulata in ampiezza e di una portante audio a 33.4 MHz, modulata in frequenza (sistema europeo). Questa operazione è eseguita dal modulatore IF (frequenza intermedia), che accetta all'ingresso i segnali video e audio analogici.
Il sistema video modulato in ampiezza è utilizzato per la ricezione diretta al televisore, mentre per il trasferimento di un segnale televisivo da un punto all'altro si utilizza la modulazione di frequenza con una IF standard di 70 Mhz. Il segnale di IF è di seguito convertito ed amplificato sul canale di trasmissione.

Analogamente il segnale digitale (o numerico) televisivo è generato dal modulatore digitale che accetta al suo ingresso un segnale già digitalizzato. Un segnale a radiofrequenza può essere modulato in ampiezza o in frequenza (la modulazione di fase è sempre una modulazione di frequenza). La modulazione della TV digitale è un misto di entrambe i sistemi. Le modulazioni usate per la trasmissione TV digitale sono diverse e variano, come nell'analogico, con il tipo di uso del segnale televisivo.

I sistemi di modulazioni sono :

QPSK (Quadrature Phase Shift Keying) usata normalmente nella tv via satellite e per i trasferimenti di segnali televisivi, standard DVB-S.

QAM (Quadrature Amplitude Modulation) usata per la distribuzione del segnale televisivo via cavo, standard DVB-C.

OFDM (Orthogonal Frequency Division Multiplex) per la ricezione diretta al televisore, standard DVB-T.

La generazione del segnale video digitale (Transport Stream), che viene inviato all'ingresso del modulatore digitale, avviene partendo dal segnale standard analogico (BNC - 1Vpp / 75 Ohm) con una banda occupata di 5 MHz, che viene campionato e digitalizzato.

Il segnale ottenuto ha un bit rate (velocità di trasmissione) di circa 270 Mbit/s. Questo segnale è chiamato SDI (Serial Digital Interface, sempre 75 Ohm con connettore BNC).

Il segnale digitalizzato puro è troppo grande per essere utilizzato, viene quindi compresso (togliendo l'informazione ridondante, un pò come fa WINZIP). Dopo la compressione, il segnale ottenuto ha una velocità variabile. Si possono ottenere, impostando il codificatore, segnali digitali video da meno di 1 Mbit/s ad un massimo di 15 Mbit/s. Per una buona qualità video da ricezione tv sono sufficienti 4-5 Mbit/s di velocità.

La codifica di compressione è chiamata MPEG-2 e il segnale così ottenuto è chiamato ASI (Asynchronous Serial Interface) ancora 75 Ohm connettore BNC. Esiste anche un altro tipo di uscita, chiamata SPI-LVDS (Synchronous Parallel Interface - Low Voltage Differential Signals) con connettore DB25 poli, meno utilizzata perchè poco pratica.

A questo punto il segnale ASI, completo di video audio e dati, può essere inviato al modulatore digitale per essere trasmesso. E' possibile trasmettere più di un segnale video. Più segnali ASI possono essere sommati temporalmente (bouquet) con un apparecchio chiamato MULTIPLEXER e inviati al modulatore.

Anche il segnale audio ha una sua digitalizzazione e compressione, e viene sommato temporalmente con il segnale video (ASI completo).

;)
 
@Emtec:
Apprezzo la tua sintetica spiegazione, ma ci sono alcune imprecisioni o mancanze nella tua descrizione, in particolare sui sistemi di modulazione e sui sistemi di compressione:
OFDM non è un sistema di modulazione, infatti il sistema di modulazione del DVB-T(T2) è QPSK (raramente) o QAMxx dove xx=16 o 64 o 256 (T2), QAM = modulazione (M) di ampiezza (A) e fase (Q) -> "quadrature amplitude modulation".
OFDM è un sistema di multiplexing usato per risolvere il problema degli echi in una trasmissione terrestre.
La compressione non è solo MPEG-2, ma anche MPEG-4 (AVC o H.264) e H.265 (HEVC) per citare solamente le più usate oggi o previste in futuro.
 
Ottima introduzione...cerchiamo adesso di costruire insieme un impianto classico (tipo Rai Way) con tutti e quattro i MUX..partiamo dallo scelther per poi finire in antenna...schemi su carta (anche carta e penna)...le frequenze quelle già da me indicate in precedenza...possibilmente simuliamo un TX in allarme..quali gli interventi..come avviene una protezione..ecc...9
 
@Emtec:
Apprezzo la tua sintetica spiegazione, ma ci sono alcune imprecisioni o mancanze nella tua descrizione, in particolare sui sistemi di modulazione e sui sistemi di compressione:
OFDM non è un sistema di modulazione, infatti il sistema di modulazione del DVB-T(T2) è QPSK (raramente) o QAMxx dove xx=16 o 64 o 256 (T2), QAM = modulazione (M) di ampiezza (A) e fase (Q) -> "quadrature amplitude modulation".
OFDM è un sistema di multiplexing usato per risolvere il problema degli echi in una trasmissione terrestre.
La compressione non è solo MPEG-2, ma anche MPEG-4 (AVC o H.264) e H.265 (HEVC) per citare solamente le più usate oggi o previste in futuro.

Mi sono fermato all'MPEG-2 per partire da una base.
L'OFDM è un sistema di modulazione. (basta vedere Wiki). ;)
 
Il Trasmettitore Televisivo.

Il trasmettitore televisivo è un complesso formato principalmente da un Driver (pilota) ed uno o più amplificatori.

Il Driver.
Il Driver è un'apparecchiatura che comprende normalmente sia il codificatore, il modulatore, il convertitore ed un amplificatore di bassa potenza.
Normalmente necessita di un flusso ASI in ingresso che viene codificato in base alle scelte dell'utilizzatore, modulato nelle scelte come precedente, convertito sul canale scelto, ed amplificato fino ad una potenza discreta. Il tutto avviene in un'unica apparecchiatura.
Il Driver può avere amplificatori entrocontenuti a partire da 1W RMS fino anche a 100W RMS.

L'Amplificatore.
L'amplificatore amplifica la potenza del Driver fino alla potenza desiderata.
Ogni amplificatore è composto da un cassetto con all'interno più circuiti amplificatori chiamati "pallets", e sono tra loro posti in parallelo. Ognuno di questi può singolarmente portare un impianto anche a 500-800W RMS, pilotato da un Driver di soli 1W RMS.
Per potenze di impianti superiori, vengono usati più cassetti amplificatori posti sempre in parallelo ed accoppiati tramite accoppiatori ibridi a 3dB.
Per un impianto da 2000W RMS occorrerà quindi un Driver + 4 cassetti amplificatori da 500W RMS.
Normalmente un impianto del genere sta in un unico rack.

E' molto facile quindi trovare in un centro trasmittente di alta potenza con 5 mux da trasmettere, 5 armadi di questo tipo, più naturalmente un rack a parte dove vi sono i ponti radio, ricevitori satellitari, ricevitori GPS, etc.

;)
 
Mi sono fermato all'MPEG-2 per partire da una base.
L'OFDM è un sistema di modulazione. (basta vedere Wiki). ;)

Chiamalo come vuoi, ma è un sistema di multiplexing, infatti poi la modulazione è QAM, con solo OFDM non trasmetti nessuna informazione.
 
Chiamalo come vuoi, ma è un sistema di multiplexing, infatti poi la modulazione è QAM, con solo OFDM non trasmetti nessuna informazione.

Per cortesia, non cominciamo. Il nostro sistema adottato per il DVB-T è l'OFDM, anzi a dirla tutta è il COFDM (Coded+OFDM).
La QAM da sola non và da nessuna parte. Nel DVB-T le QAM hanno un'inserzione ortogonale codificata, e questo avviene nella modulazione.
E nel DVB-T2 chi è che la "ruota", il traliccio ? :D:eusa_doh:
 
Per cortesia, non cominciamo. Il nostro sistema adottato per il DVB-T è l'OFDM, anzi a dirla tutta è il COFDM (Coded+OFDM).
La QAM da sola non và da nessuna parte. Nel DVB-T le QAM hanno un'inserzione ortogonale codificata, e questo avviene nella modulazione.
E nel DVB-T2 chi è che la "ruota", il traliccio ? :D:eusa_doh:
e il COFDM non può trasmettere nessuna informazione senza una successiva modulazione tant'è che:
COFDM -> M sta per Mulltiplexing
QAMxx -> M sta per Modulation
poi fai un pò tu.
Se vuoi diciamo che nel DVB-T la modulazione è COFDM+QAMxx, ma NON solo COFDM.
 
e il COFDM non può trasmettere nessuna informazione senza una successiva modulazione tant'è che:
COFDM -> M sta per Mulltiplexing
QAMxx -> M sta per Modulation
poi fai un pò tu.
Se vuoi diciamo che nel DVB-T la modulazione è COFDM+QAMxx, ma NON solo COFDM.

Allora te lo spiego meglio. :D
La QAM può avere più portanti e non necessariamente ortogonali fra di loro, tant'è che sui satelliti vi sono più di 4 QAM in circolare.
Nel DVB-T (standard) il modulatore crea l'ortogonalità, ossia le QAM vengono posizionate tra loro sempre a 90° e ne viene codificata la posizione, mentre nel T2 il modulatore effettua una rotazione intorno all'asse centrale.
Questo per dire che la QAM è la base, ed in più vi è la specifica dell'ortogonalità nella modulazione, comunque trattasi sempre di una tipologia di modulazione.
Spero di essere stato chiaro, comunque penso che questo poco interessi a chi ha aperto il 3d.
 
Il Combinatore

Il Combinatore è un dispositivo che permette a più trasmettitori (frequenze) di condividere la stessa antenna (sistema radiante), quindi la stessa polarizzazione e la medesima area di servizio.
Il combinatore è formato da un filtro per ogni canale, dove in uscita vengono veicolati in un'unica direzione, cioè l'antenna trasmittente.
Il filtro di ogni canale è formato da due filtri sul medesimo canale, dove il segnale prima viene disaccoppiato tramite un ibrido a 90°, e riaccoppiato in uscita tramite un ibrido eguale all'incontrario.
Questo perchè un semplice filtro avrebbe un unico connettore d'uscita e non vi sarebbe possibilità di sommare un altro canale, mentre l'ibrido d'uscita, oltre alla sua uscita sommatoria, prevede il carico di bilanciamento (50 Ohm) ed al suo posto vi può essere un carico oppure un qualsiasi altro dispositivo, purchè rispetti 50 Ohm di impedenza, tipo l'uscita filtrata di un altro trasmettitore. Ecco quindi che i due canali si ritrovano su un'unica uscita senza interferirsi tra loro.
In cascata ve ne possono essere più di due.
;)
 
Codice:
Signori buongiorno e Bentrovati Innanzitutto Parto col dire che leggere i vostri post e Goduria assoluta almeno per me che sono un maniaco di questo genere di lavoro ed A tal proposito dico di non litigare perché i livelli di preparazione di ciascuno di voi sono di una eccellenza assoluta Perciò vi dico che stamattina vado a visitare un impianto vado a toccare con mano e con analizzatore di spettro a seguito per andare a vedere ed ad analizzare il cosiddetto panettone
 
Per potenze di impianti superiori, vengono usati più cassetti amplificatori posti sempre in parallelo ed accoppiati tramite accoppiatori ibridi a 3dB.
Per un impianto da 2000W RMS occorrerà quindi un Driver + 4 cassetti amplificatori da 500W RMS.
Normalmente un impianto del genere sta in un unico rack.

E' molto facile quindi trovare in un centro trasmittente di alta potenza con 5 mux da trasmettere, 5 armadi di questo tipo, più naturalmente un rack a parte dove vi sono i ponti radio, ricevitori satellitari, ricevitori GPS, etc.

;)
Mi sa che questo sistema sia un accrocchio, per scalare nel tempo l impianto!. Tranquillamente si trovano amplificatori unici con potenze maggiori....
Accoppiare in parallelo degli amplificatori non è di sicuro una buona scelta!.
Poi l accoppiatore non deve perdere 3 dB, altrimenti non ha senso!.
Altra problema di questi impianti e l aumento del rumore di fase è il peggioramento del MER.
 
Mi sa che questo sistema sia un accrocchio, per scalare nel tempo l impianto!. Tranquillamente si trovano amplificatori unici con potenze maggiori....
Accoppiare in parallelo degli amplificatori non è di sicuro una buona scelta!.
Poi l accoppiatore non deve perdere 3 dB, altrimenti non ha senso!.
Altra problema di questi impianti e l aumento del rumore di fase è il peggioramento del MER.
Io credo che per noi profani (non dobbiamo mica fare degli esami su queste cose) è meglio che queste cose vengano spiegate nel modo più semplice possibile come si era iniziato e non intervenire con correzioni da "professore" in quanto un concetto semplificato al massimo può apparire scorretto tra voi esperti ma a noi complica ancora di più la comprensione di argomenti già così tecnici. Si vede che siete tutti e due preparatissimi in materia ma non dimenticate che la maggior parte di noi vuole conoscere queste cose non certo per imparare un lavoro. Cmq vi seguo appassionatamente e vi ringrazio.
 
Io credo che per noi profani (non dobbiamo mica fare degli esami su queste cose) è meglio che queste cose vengano spiegate nel modo più semplice possibile come si era iniziato e non intervenire con correzioni da "professore" in quanto un concetto semplificato al massimo può apparire scorretto tra voi esperti ma a noi complica ancora di più la comprensione di argomenti già così tecnici. Si vede che siete tutti e due preparatissimi in materia ma non dimenticate che la maggior parte di noi vuole conoscere queste cose non certo per imparare un lavoro. Cmq vi seguo appassionatamente e vi ringrazio.

Non volevo fare un intervento contro quello che ha scritto Emetec, ma solo esprimere il mio parere su quel tipo di impianto da lui descritto. Se l'impianto funzioni o meno con quel tipo di configurazione poco importa e probabilmente ne avrà visti con quella composizione. Ma questo non vuol dire che esistano sistemi professionali come quelli che monta RAI o altri Broadcaster, dove negli impianti piccoli usano un solo amplificatore e in quelli ad alta potenza utilizzano un sistema a rindondanza di amplificatori. A parte il sincronismo satellitare GPS questi sistemi permettono di regolare la fase degli amplificatori.
 
Negli impianti di un certo livello a parte i componenti che sono già stati mensionati, si entra con il segnale pilota all'amplificatore e si esce con il segnale ad N antenne tramite divisore. Mentre negli impianti ad alta potenza si entra con il segnale pilota al sincronizzatore (può essere esterno o interno agli amplificatori) e si esce con un segnale a N antenne tramite il divisore. Queste apparecchiature sono perfettamente sincronizzate a meno di <0.01 ppm e regolano la fase del segnale degli aplificatori con precisione di 0,01°.
Inoltre permettono di variare il pattern di antenna creando dei nulli, allargare e restringere il lobo e spegnere o accendere determinati segmenti dell'impianto, tutto tramite software remoto.
Il problema di utilizzare degli accoppiatori ibridi ad alta potenza come descritto da Emetec è legato alla fase che non sarà mai ottimale e inoltre la somma delle distorsioni, del rumore di fase generato dall' amplificatore e del ritorno di RF non è facile da gestire, di conseguenza il risultato finale non sarà mai paragonabile ad utilizzare un solo amplificatore con maggiore potenza oppure un sistema sincronizzato di amplificatori.
 
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