Non ho mai visto impianti con quest'ultima configurazione.
L'amplificatore più compatto e potente in un unico chassis visto fino ad ora è di 800W RMS, ovvero 2400W analogici, in configurazione stand-alone.
Esistono anche di potenza maggiore, non voglio fare pubblicità a altri. Comunque con 800-1000 Wat si possono ottenere EIRP adeguate all'esigenza per un medio impianto, sempre se si gestisce correttamente tale potenza.
Il nostro amico Alex DM72, si aspetta adesso qualche notizia su quello che succede dopo l'amplificatore negli impianti ad alta potenza.
Penso che la tua descrizione della sala macchine sia stata esaustiva e chiara.
Io posso dire nel mio piccolo e con la sola esperienza su piccoli micro ripetitori, telefonici ,TV e possessore di un TX da 0,5 Kw SSB, che come per qualsiasi impianto RF è necessario progettare il sistema in maniera da mantenere il più alto possibile la qualità di uscita con un ottimo MER, che si ottiene cercando di limitare il rumore rispetto al segnale e altri disturbi da saturazione o disadattamento. Quando si gestiscono tali potenze l'adattamento di impedenza deve essere ottimale, con valori di return loss molto alti. Ogni connettore o componente presenta una resistenza e di conseguenza i componenti e i cavi dovrebbero essere selezionati per bontà e dovrebbero avere una certificazione.
I cavi devono essere a bassissima perdita e alto RL per sprecare meno potenza possibile e evitare surriscaldamenti o peggio, stessa cosa per i divisori i quali hanno perdita fiseologica 3dB+ il passaggio. Per gli impianti medio/piccoli si esce dall' amplificatore e si entra nei divisori di potenze, questi mandano il segnale alle antenne.
Chi progetta tali impianti si affida a software che calcolano la lunghezza dei cavi e il numero e la distanza delle antenne per creare un diagramma idoneo per quella zona e per l'altezza del ripetitore. In pratica il segnale non dovrebbe sconfinare entro certe distanze per non interferire con altri segnali e per non sprecare potenza inutilmente, mi pare di ricordarmi che la norma ITU 1546 dia come valore massimo di interferenza sconfinante 30dBuV/m, per fare questo si deve dare un Tilt (una direzione al segnale) e lo si ottiene in due o tre modi, quello meccanico e quello utilizzato per gli impianti piccoli e consiste nel inclinare fisicamente le antenne, questo sistema da dei risultati discreti a patto che le antenne siano meno di tre per lato e comunque il lobo principale non viene benissimo. Per impianti dotati di più antenne, quindi più potenti e direttivi si utilizza un Tilt elettrico che consiste nel sfasare gradualmente il cavo delle antenne partendo dal basso verso l'alto, di solito il risultato migliore è quando la distanza delle antenne non supera la mezza l'unghezza d' onda, mentre la sfasatura deve essere costante di N° per volta, se si sceglie un ritardo di 20° si deve mantenere per tutta la fila di antenne e quindi 20°-40°-60° in funzione di quante entenne. Le antenne a pannello hanno un verso che indica il foro di uscita di condensa e acqua, il guadagno dipende dal modello e può essere anche di >13° dBi.