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Memorie di una geisha

Tuner

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11 Dicembre 2004
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Premesso che il film è completamente fuorviante e banalizzante, oltre che ricco di luoghi comuni occidentali riguardo la cultura giapponese, la storia si riduce ad una sorta di romanzetto per educande stile Liala. Il regista è teso a far coinvolgere ed emozionare lo spettatore occidentale, specie quello di genere femminile, con feticci ed icone tutte nostre, vedasi il fazzoletto conservato e gettato al vento dopo anni quando tutto sembra perduto, l’attesa fedele del principe azzurro…. alias direttore generale, a tutti i costi.
La sceneggiatura è alquanto a fisarmonica ed il film fluisce molto irregolarmente per chi non si fa coinvolgere in pieno dalla storiella. A tratti scorre lentissimo mentre in altri momenti è ultra veloce, soprattutto quando si parla di fatti storici e tradizioni, che evidentemente assai poco interessano al regista e che vengono sempre trattati in modo banale e superficiale. Bella invece la fotografia, e buona la recitazione ma se volete capire qualcosa del Giappone e della sua cultura, fate finta di non aver visto questo film.
 
memoriediunageisha.jpg


Visto ieri al cinema. Ovviamente subito dopo aver letto il libro, rispetto al quale è fedelissimo (compresa la storia del fazzoletto).
Naturalmente quandi si tenta di racchiudere una storia che attraversa una intera esistenza in un'unica ondata scenica, è difficile non accelerare qualche passo.
E naturalmente alcuni passaggi importanti avrebbero forse potuto essere sviluppati con maggior profondità di dettaglio; il tutto in funzione di una maggiore comprensione di alcune specifiche situazioni, come la gerarchia nella okyia, o la grande battaglia tra le due geishe "maggiori".
In fin dei conti è una storia d'amore, e come tale è stata giustamente trattata, senza pretendere di spiegare ad ogni costo - ed in profondità - la cultura giapponese. Semmai la rappresentazione è della cultura delle geishe, e questa tutto sommato viene restituita abbastanza (sempre con quella premessa iniziale).
Piuttosto, peccato per il finale che manca nel film ma che chiudeva invece perfettamente il cerchio nel libro.
Non sarà una pietra miliare ma le interpretazioni sono stupende (bravissima Gong Li), alcuni impatti scenici sono incredibilmente appaganti per l'occhio, altri per il cuore.
Buono.

***
 
mi pare si stia dicendo a grandi linee la stessa cosa. Qui la cultura giapponese non è stata affrontata, nè mi è parso (neppure dalla lettura del libro) l'obiettivo del racconto.
Semmai c'è una rappresentazione di una nicchia molto ristretta di società giapponese dell'epoca.
Se però mi dici che neppure questa è attendibile, non posso confutare poichè il mio grando di conoscenza (o dovrei forse più opportunamente scrivere di ignoranza?) non me lo permette. :)
 
Confermo sostanzialmente il giudizio di tuner: in particolare si avvia verso l'insopportabilità nell'ultima ora, quando le frasi sbattute lì a riassumere i luoghi comuni (poi arrivano anche gli Americani conquistatori, il tripudio) aumentano a dismisura nella storia che accelera. Finale bruttino per un filmetto discreto.

Voto: **
 
Ultima modifica:
Film per niente banale o soporifero nonostante le apparenze. La prima parte dove la protagonista era una bambina mi ha ricordato "La città incantata".
Voto: ***
 
Io l'ho visto 2 volte... A me è piaciuto: ***
 
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