A BEN AMMAR PIACE ANCHE LA TV DI PADRE PIO
Antonio Calitri per “Il Tempo” - Doveva essere un esperimento di un mesetto, utile a diffondere durante le festività natalizie la voce di Padre Pio tra i credenti e a far aumentare il numero dei sintonizzati in D-free. E invece sembra che il frate con le stimmate ha compiuto l'ennesimo miracolo e questa volta abbia convinto addirittura il finanziare franco-tunisino Tarak Ben Ammar. Lui resta un convinto musulmano, anche se atipico visto che è cresciuto anche frequentando (a Roma, al seguito del padre ambasciatore) una scuola cattolica; sicuramente però l'investire sulla diffusione della voce di Padre Pio, dimostra che tra le due religioni non è detto che ci debba essere una guerra. Così, dopo che qualche anno fa Ben Ammar aveva acquisito una significativa quota del capitale della Lux Vide, la casa di produzione fondata da Ettore Bernabei e specializzata nella trasposizione televisiva di opere religiose come la Bibbia, ha deciso di puntare su TeleradioPadrePio.
«La televisione satellitare fondata dai frati di San Giovanni Rotondo - spiega il suo direttore Stefano Campanella - era alla ricerca di una migliore diffusione e per questo abbiamo trovato in Ben Ammar un convinto sostenitore che ci ha inserito in test per un mese nel suo bouquet digitale terrestre di D-Free». Il test doveva scadere il 15 gennaio ma la piccola emittente religiosa continua ad andare in onda. «Stiamo procedendo a oltranza perché oltre alla nostra soddisfazione ci sarebbe anche quella del presidente e dell’ad di D-free tanto che stiamo lavorando a un accordo non impossibile per restare stabilmente sulla piattaforma». In questo caso, aumenteranno le trasmissioni e verranno riviste e attualizzate quelle in palinsesto. Potrebbero arrivare anche sponsor e inserzionisti che oggi scarseggiano.
tratto da www.dagospia.it
Antonio Calitri per “Il Tempo” - Doveva essere un esperimento di un mesetto, utile a diffondere durante le festività natalizie la voce di Padre Pio tra i credenti e a far aumentare il numero dei sintonizzati in D-free. E invece sembra che il frate con le stimmate ha compiuto l'ennesimo miracolo e questa volta abbia convinto addirittura il finanziare franco-tunisino Tarak Ben Ammar. Lui resta un convinto musulmano, anche se atipico visto che è cresciuto anche frequentando (a Roma, al seguito del padre ambasciatore) una scuola cattolica; sicuramente però l'investire sulla diffusione della voce di Padre Pio, dimostra che tra le due religioni non è detto che ci debba essere una guerra. Così, dopo che qualche anno fa Ben Ammar aveva acquisito una significativa quota del capitale della Lux Vide, la casa di produzione fondata da Ettore Bernabei e specializzata nella trasposizione televisiva di opere religiose come la Bibbia, ha deciso di puntare su TeleradioPadrePio.
«La televisione satellitare fondata dai frati di San Giovanni Rotondo - spiega il suo direttore Stefano Campanella - era alla ricerca di una migliore diffusione e per questo abbiamo trovato in Ben Ammar un convinto sostenitore che ci ha inserito in test per un mese nel suo bouquet digitale terrestre di D-Free». Il test doveva scadere il 15 gennaio ma la piccola emittente religiosa continua ad andare in onda. «Stiamo procedendo a oltranza perché oltre alla nostra soddisfazione ci sarebbe anche quella del presidente e dell’ad di D-free tanto che stiamo lavorando a un accordo non impossibile per restare stabilmente sulla piattaforma». In questo caso, aumenteranno le trasmissioni e verranno riviste e attualizzate quelle in palinsesto. Potrebbero arrivare anche sponsor e inserzionisti che oggi scarseggiano.
tratto da www.dagospia.it