Il grande Laurence Olivier lo definì "la cosa mortale più vicina agli occhi di Dio". A Gennaio, ogni lunedì alle 21.00, Studio Universal (Premium Gallery sul DTT) rende omaggio a William Shakespeare, il celebre drammaturgo i cui capolavori hanno fortemente ispirato la storia del cinema. Sono infatti più di 420 gli adattamenti delle sue opere: un record che rende Shakespeare l'autore cinematografico ad oggi più rappresentato. Da non perdere, oltre ad una rassegna di cinque film tratti dalle sue memorabili opere, un Focus realizzato dal Canale sulla figura del Bardo e su come ha influenzato la cinematografia di tutti i tempi.
I titoli in rassegna:
lunedì 4 gennaio: "Giulietta e Romeo" (1936) di George Cukor con Leslie Howard, Norma Shearer e John Barrymore
lunedì 11 gennaio: "Il pianeta proibito" (1956) di Fred Wilcox con Walter Pidgeon, Annie Francis e Leslie Nielsen
lunedì 18 gennaio: "Giulio Cesare" (1953) di Joseph Mankiewicz con Marlon Brando, James Mason e John Gielgud
lunedì 25 gennaio: "Baciami Kate!" (1953) di George Sidney con Kathryn Grayson, Howard Keel e Ann Miller
Il ciclo si conclude lunedì 25 gennaio alle 23.15 con "Il Sogno di una notte di mezza estate" (in versione originale con sottotitoli), uno dei tesori dimenticati del cinema e trasmessi nell'ambito dello spazio Lost & Found.
Il Focus
"La storia della vita di William Shakespeare è un racconto di due città. Stratford l'allevò; Londra gli diede, letteralmente e metaforicamente, un palcoscenico per la sua fortuna." (Samuel Schoenbaum)
Nato nel 1564 in un piccolo villaggio di Stratford-upon-Avon da una famiglia della borghesia terriera inglese, William Shakespeare è considerato il più grande autore mai vissuto. Si trasferisce in giovane età a Londra ed entra in contatto con le maggiori compagnie teatrali dell'epoca. Il talento del Bardo come regista e drammaturgo tocca tutti i generi, dalla tragedia alla commedia, fino al dramma storico. Fonda e amministra il notissimo Globe Theatre ed entra nelle grazie del nuovo monarca Giacomo I - succeduto ad Elisabetta I nel 1603 - che concede alla sua compagnia di fregiarsi del prestigioso nome di The King's Men (Gli uomini del re) nella quale Shakespeare ricoprì il ruolo di amministratore, oltre a quelli di drammaturgo e attore.
Con la nascita e la diffusione del cinema nelle ultime decadi dell'800, il passo dal palcoscenico al grande schermo è dunque molto breve. Risale al 1899 il primo film tratto da un'opera Shakesperiana: è "King John" (Re Giovanni), pellicola muta di brevissima durata (circa due minuti) e di cui sopravvive solamente un piccolo estratto. Agli inizi del 900 le trasposizioni cinematografiche riconducibili alle opere di Shakespeare sono già numerose: intrecci ben congegnati, linguaggio sublime e personaggi riconoscibilissimi sono gli "ingredienti" che decretano il successo di Shakespeare come sceneggiatore tra il grande pubblico.
Nel 1936 il capolavoro classico di "Giulietta e Romeo" rivive sul grande schermo attraverso il riadattamento diretto da George Cukor, uno dei più abili tecnici di Hollywood nonchè un maestro nella messinscena di commedie cinematografiche dagli anni trenta ad oggi. Per la realizzazione della pellicola viene appositamente costruita una città italiana in stile Rinascimentale.
Il primo a dirigere il "Giulio Cesare" di Shakespeare è, invece, Joseph Mankiewicz: nell'omonima pellica del 1953 (in bianco e nero), Oscar per la scenografia e 4 nomination, brilla un giovane Marlon Brando nel ruolo di Marco Antonio.
Una fantasiosa rielaborazione della "La Tempesta" di Shakespeare arriva nel 1956 con "Il pianeta proibito" di Fred Wilcox, classico della fantascienza cinematografica - definito da molti un piccolo capolavoro.
Pur avendo goduto di grande popolarità fino alla sua morte nel 1616, la fama di Shakespeare crebbe vertiginosamente nei secoli a venire facendone il drammaturgo più rappresentato al mondo. Le sue storie si sono rivelate nei secoli sempre attuali, sia che si parli d'amore o del potere, delle guerre o della condizione esistenziale dell'uomo.

"La prima volta che presi parte ad una rappresentazione teatrale a scuola, i miei amici dissero che recitavo bene. Ed io sapevo che mi piaceva ma non ero convinta di potermi mantenere con quel lavoro". Così il premio Oscar Meryl Streep si racconta a Studio Universal (Premium Gallery sul DTT) in un'intervista esclusiva rilasciata in occasione di "Viaggio nel Cinema Americano", la serie di incontri con registi e attori di Hollywood che ha appassionato il pubblico dell'Auditorium Parco della Musica di Roma e che adesso approda sul Canale. Da non perdere, oltre all'incontro di cui è stata protagonista Meryl Streep, il documentario realizzato dal Canale ed una rassegna di celebri film da lei interpretati: "Il cacciatore", "I ponti di Madison County", "La donna del tenente francese" e "Silkwood".
L'appuntamento è a gennaio ogni mercoledì alle 21.00.
I titoli dei film:
Mercoledì 6 gennaio - Il cacciatore (1978) con Robert De Niro e Christopher Walken
Mercoledì 13 gennaio - I ponti di Madison County (1995) con Clint Eastwood
Mercoledì 20 gennaio - La donna del tenente francese (1981) con Jeremy Irons
Mercoledì 27 gennaio - Silkwood (1983) con Kurt Russell
Ad accompagnare i titoli:
Il Documentario
Raffinata, elegante, Meryl Streep è una leggenda del cinema di tutti i tempi nonchè uno dei volti più versatili del grande schermo. Il suo destino cinematografico sembra quasi frutto di un capriccio del destino: la giovane Meryl, nonostante un diploma alla scuola di recitazione del Vassar College ed un master conseguito alla scuola di dramma dell'Università di Yale, si iscrive alla facoltà di Legge, convinta che passare la vita a fare l'attrice fosse "sciocco", oltre poco remunerativo.
Sono gli anni '70 e la giovane Meryl, dal palcoscenico del Public Theatre, si aggiudica due ruoli-chiave per il suo futuro nel mondo del cinema: Anne Marie in "Giulia" e, l'anno successivo, Inga nella drammatica miniserie per la TV "Olocausto".
L'incontro con Sam Cohn, storico press agent - fra i suoi clienti anche Woody Allen e Robert Benton - sarà la sua fortuna e la metterà in contatto con i grandi registi e sceneggiatori del tempo.
"Il Cacciatore", "La donna del tenente francese", "Innamorarsi", "La mia Africa", "I Ponti di Madison County", "La casa degli spiriti", "Il diavolo veste Prada", "Mamma Mia!", "Julie & Julia", sono solo alcune delle pellicole indimenticabili che l'hanno consacrata nel firmamento di Hollywood. Detentrice di un imbattuto record di 15 nomination ottenute e vincitrice di ben 2 Premi Oscar per le sue interpretazioni nei film "La scelta di Sophie" e "Kramer contro Kramer", l'attrice si è sempre distinta per l'eccezionale talento applicato ai generi più disparati.
L'incontro
In un'intervista esclusiva realizzata dal Canale, Meryl Streep si racconta al grande pubblico, ripercorrendo tutte le tappe della sua brillante carriera: la passione (in un primo momento repressa) per la recitazione, l'esordio sui palcoscenici di Broadway, l'inaspettato successo e la collaborazione con i grandi nomi del cinema - da Robert De Niro a Clint Eastwood, da Woody Allen a Dustin Hoffman.