A Roma turisti "spennati"

france68

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NEW YORK - Un po' d'acqua nel sugo grazie all'ordinazione urlata con un tono diverso dal solito - e il cuoco capisce che si tratta di "turisti" - tre dollari per un cappuccino, pasta precotta e coperto nel conto. Ecco come Roma spenna i "turisti", tra virgolette, proprio come il New York Times, autore della denuncia contro i ristoratori della capitale, indica per tutto l'articolo le vittime dei raggiri. Non tourists, ma come li indichiamo nella nostra lingua.

Certo, sostiene il quotidiano americano (di solito ben disposto con la città, tanto da dedicare quest'inverno un caloroso panegirico al carciofo alla romana ed appena tre giorni fa una compiaciuta inchiesta sul mondo della moda della capitale) "sfruttare i turisti non è una sorpresa qua come ovunque nel mondo", ma "anche gli stranieri residenti affermano che i romani hanno tutto un gusto particolare" a farlo.

"Ogni turista che capita a Roma conosce questa sensazione - continua il quotidiano - ovvero il rendersi conto che gli italiani non pagano tre dollari per un minuscolo cappuccino, o quattro per un cestello di pane che nessuno ha ordinato". Un sospetto "spesso ben fondato, e confermato dai ristoratori romani nei loro momenti di candore". Ecco la tabella: "40 centesimi extra per un caffè, quattro per una bottiglia di vino" e così di seguito. Oppure "la sostituzione degli ingredienti originali con altri di qualità inferiore per un piatto di spaghetti alla carbonara".

Tra i trucchi più comuni per massimizzare i profitti "regole matematiche molto confuse nel fare il conto su una ricevuta non fiscale, pane e coperto che risentono terribilmente dell'inflazione, discrepanze difficilmente comprensibili nei prezzi presenti sul menù in inglese e su quello in italiano". Persino "quei stupefacenti e sproporzionati costi di servizio caricati per il caffè al tavolo rispetto a quello al banco".

No, non è per cattiveria, spiega al New York Times Tegan Shioler, chef canadese che per anni ha bazzicato le cucine e le cantine della Città Eterna, "i romani non considerano questo atteggiamento un crimine, ma una sorta di rivalsa. Nel senso che ad alcuni di loro i turisti non piacciono, e si giustificano dicendo che in fondo sono loro ad ammettere i visitatori a un particolare privilegio": quello di ammirare a bocca aperta Roma. E "non lo fanno senza una certa dose di divertimento".

Divertimento di cui non fanno le spese soltanto gli stranieri in senso stretto: "Anch'io ho pagato a lungo più degli altri avventori il mio caffè del mattino", ha confidato al quotidiano americano tale Chiara Basso, di Mantova, "vengo dal nord, e ho un certo accento".

(27 luglio 2006) Fonte
 
cmq e' vero l'altro giorno a un romano gli stavo ficcando la bottiglia di un litro e mezzo quando mi ha chiesto 2,10 euro ...................sti romani che fanno i furbi ,ad un rifornimento sull'autostrada esattamente rifornimento La Macchia hanno fottutto un ******** con il gioco delle tre campanelline per trovare la pallina gli hanno fatto mettere 1000 euro sono rimasto scioccato come ancora esiste gente che si fa fregare in questo modo con una decina di compari gli hanno fregato 1000 euro d'altronde siamo o non siamo italiani :D :D :D :D :D :D :D :D
 
Di polli in giro ce ne sono tanti, ma addirittura farsi derubare di 1000 (mille) euro mi pare 1 enormità... :5eek:
Comunque x ricordare tale "malvezzo" nel fregare 1 "straniero" ti voglio raccontare questa storiella :
Nel medioevo le guardie romane , messe davanti alle porte della Città, si facevano pagare 1 "balzello" x ogni turista che entrava. Ai soli romani lasciavano la strada libera, senza farsi pagare nulla, ma bastava che dicessero <so' romano> per entrare tranquillamente.
Un cittadino barese, nel vedere ciò, volle fare il "dritto" ed entrare in città senza pagare alcunchè, per cui si presentò alle guardie dicendo <pure io so' romeno>...
Al che le guardie subito gli risposero <ahò, questo è straniero, deve paga' er doppio...> :badgrin:
 
secondo me al giornalista non gli hanno appioppato il S.V.V. che ce' al SUD....oltre che al coperto e pane :badgrin:
 
si ho capito ma na cosa e' entrare al casello di roma e dire so romano un'altra e' farsi fregare 1000 euro .................con il gioco delle tre campanelline .............te giuro io non credevo ai miei occhi perche quel poverino o fesso ha messo 10 cartocci sul tavolo ............non te dico che stava succeddendo dopo ,pero' gli altri compari hanno evitato il peggio .................tu parli di enormita' io ancora oggi quando la racconto qui a Catania non c'e credono ................meno male che con me c'era qualcun'altro che ha visto tutta la scena ................da non credere.............
 
france68 ha scritto:
si ho capito ma na cosa e' entrare al casello di roma e dire so romano un'altra e' farsi fregare 1000 euro .................con il gioco delle tre campanelline .............te giuro io non credevo ai miei occhi perche quel poverino o fesso ha messo 10 cartocci sul tavolo ............non te dico che stava succeddendo dopo ,pero' gli altri compari hanno evitato il peggio .................tu parli di enormita' io ancora oggi quando la racconto qui a Catania non c'e credono ................meno male che con me c'era qualcun'altro che ha visto tutta la scena ................da non credere.............
Non posso, ovviamente, sapere ESATTAMENTE come sono andate esattamente le cose, ma spesso il trucco è un pò più complesso... Quello che perde cifre favolose, spesso, è un compare della banda ( ovviamente tutt'altro che straniero:icon_wink: :badgrin: ): il trucco consite proprio nel far vedere come sia pollo a farsi spennare, mentre sarebbe "così facile" vincere. Lo scopo è, ovviamente, convincere uno degli spettatori a giocare ( anche cifre molto più modeste... ).... Diventando, ovviamente, lui il pollo... :D
Probabilmente hai assistito ad una perfetta recita che aveva lo scopo di convincere ( fortunatamente senza successo :icon_wink: ) TE a giocare :D
 
Comunque io questo articolo del New York Times non l'ho visto... Sono abbonato alla newsletter del giornale e quasi tutti i giorni ne sfoglio l'edizione digitale, ma non solo non ho notato l'articolo ( nonostante, ovviamente, gli articoli attinenti l'Italia attraggano subito la mia attenzione ), ma non sono riuscito a trovarlo neanche utilizzando la funzione "search"... :eusa_think:
Probabilmente non è uscito nell'edizione principale, ma solo in qualche inserto, tipo "travel".
 
Comunque il malcostume di approfittarsi dei turisti è una pratica comunne a tutti i paesi del mondo, da nord a sud: fatevi un giro nei negozi di elettronica di new york.Anni fa sono andato in Austria , per circolare sulle loro autostrade c'è bisogno di un contrassegno chiamato vignetta .Io lo sapevo perchè avevo degli amici di Vipiteno che mi avevano avvertito.Non ho trovato alcuna avvertenza alla frontiera nè nei depiliant turistici.Lo sai cosa facevano i civili e onesti Austriaci?Ti lasciavano circolare eppoi al ritorno al varco frontierale se non avevi il contrassegno ti sequestravano oggetti di pari valore della multa, e non ti lasciavano passare in Italia bloccandoti fisicamente al confine pena l'arresto_Ora non so se sia cambiato l'andazzo ma certamente non era un bel comportamento.
Ciaooooooooooooooooooooooo
 
ALEX44 ha scritto:
Di polli in giro ce ne sono tanti, ma addirittura farsi derubare di 1000 (mille) euro mi pare 1 enormità... :5eek:
Comunque x ricordare tale "malvezzo" nel fregare 1 "straniero" ti voglio raccontare questa storiella :
Nel medioevo le guardie romane , messe davanti alle porte della Città, si facevano pagare 1 "balzello" x ogni turista che entrava. Ai soli romani lasciavano la strada libera, senza farsi pagare nulla, ma bastava che dicessero <so' romano> per entrare tranquillamente.
Un cittadino barese, nel vedere ciò, volle fare il "dritto" ed entrare in città senza pagare alcunchè, per cui si presentò alle guardie dicendo <pure io so' romeno>...
Al che le guardie subito gli risposero <ahò, questo è straniero, deve paga' er doppio...> :badgrin:
Bella questa ALEX.Ma la storia non fini qui, al che nella sconfitta di Canne della Battaglia delle truppe romane i Baresi ricordandosi del pedaggio subito a Roma poco tempo addietro avvertirono un tal Boemondo Patron di Canosa di Puglia alnonche'alla ritirata delle rimanenti truppe gli fecero pagare il biglietto
di ingresso nelle mura fortificate della Canosa e con la promessa che da quel giorno sarebbe stata chiamata LA PICCOLA ROMA anche perche e'eretta su sette piccoli colli(Vi raccomando se andate a visitarla cercate di parlare il dialett banfese se no come i buon Romani i gastronomi se ne approfittano:D :D :icon_wink:
 
Leonardello ha scritto:
Comunque il malcostume di approfittarsi dei turisti è una pratica comunne a tutti i paesi del mondo, da nord a sud: fatevi un giro nei negozi di elettronica di new york.Anni fa sono andato in Austria , per circolare sulle loro autostrade c'è bisogno di un contrassegno chiamato vignetta .Io lo sapevo perchè avevo degli amici di Vipiteno che mi avevano avvertito.Non ho trovato alcuna avvertenza alla frontiera nè nei depiliant turistici.Lo sai cosa facevano i civili e onesti Austriaci?Ti lasciavano circolare eppoi al ritorno al varco frontierale se non avevi il contrassegno ti sequestravano oggetti di pari valore della multa, e non ti lasciavano passare in Italia bloccandoti fisicamente al confine pena l'arresto_Ora non so se sia cambiato l'andazzo ma certamente non era un bel comportamento.
Ciaooooooooooooooooooooooo
La prossima volta chiami me che con gli asburgigici ho una partita in corsoi!
 
Leonardello ha scritto:
Comunque il malcostume di approfittarsi dei turisti è una pratica comunne a tutti i paesi del mondo, da nord a sud: fatevi un giro nei negozi di elettronica di new york.
Io naturalmente sapevo di questa cosa: ciò nonostante sono stato truffato anche io in un modo clamoroso: avevo acquistato un notebook non nei bassifondi di New York , ma in un NEGOZIO SULLA QUINTA STRADA, proprio di fronte all'Empire State Building!!! Lo avevo visto, controllato per bene ed il pc era perfetto. Il prezzo era buono e lo acquisto. Mi fregano nel modo classico, che neanche a Napoli usano più: me lo sostituiscono ( bravi però: non mi sono accorto di nulla :icon_twisted: ...) al momento della consegna!!!:5eek: :5eek: Solo una volta tornato in albergo mi accorgo trattarsi di un portatile usato, molto più vecchio di quello che avevo visto io ( era un 486 invece di un Pentium ) e, per di più, con la batteria esausta!!! Ritorno subito al negozio, ma, dopo aver negato di avermi mai visto ( la ricevuta che mi avevano scarabocchiato aveva un altro indirizzo e io, purtroppo, avevo pagato in contanti, visto che allora non avevo la carta di credito ), alle mie vibrate proteste, vengo circondato da cinque giganteschi commessi che mi fanno capire in modo molto chiaro che era meglio per me lasciar perdere... Pensai di rivolgermi alla polizia, ma così, senza testimoni, in una città straniera, e con i probabili appoggi che quei bastardi dovevano avere tra i poliziotti... Beh, non me la sono sentita, anche perchè la mattina dopo dovevo ripartire e non potevo permettermi di impelagarmi in una querelle giudiziaria.
Morale: ragazzi, non comprate MAI nulla dai negozi di elettronica newyorkesi!
 
Leonardello ha scritto:
.Anni fa sono andato in Austria , per circolare sulle loro autostrade c'è bisogno di un contrassegno chiamato vignetta .Io lo sapevo perchè avevo degli amici di Vipiteno che mi avevano avvertito.Non ho trovato alcuna avvertenza alla frontiera nè nei depiliant turistici.Lo sai cosa facevano i civili e onesti Austriaci?Ti lasciavano circolare eppoi al ritorno al varco frontierale se non avevi il contrassegno ti sequestravano oggetti di pari valore della multa, e non ti lasciavano passare in Italia bloccandoti fisicamente al confine pena l'arresto_Ora non so se sia cambiato l'andazzo ma certamente non era un bel comportamento.
Ciaooooooooooooooooooooooo

vado in austria da molti anni, ma ho sempre trovato fior di cartelli all'ingresso delle autostrade, e su tuttii depliant, e il contrassegnao lo vendono dappertutto (bar, giornaliai, supermercati), sia in autostrada che fuori, non saperlo/vederlo mi pare impossibile. Oltretutto sono migliori di quelli svizzeri che sono solo annuali, in Austria puoi scegliere settimanale, 10 gg, un mese o un anno. E non è vero che "ti fanno circolare" ma se ti pizzicano in autostrada senza vignetta ti fanno pelo e contropelo. Ovviamente se ti presenti al confine autostradale senza, ti beccano lì. E, giustamente, se non hai di che pagare, si pigliao il dovuto lo stesso. Non come da noi che gli stranieri quando pigliano le multe se la ridono, non le pagano e non si riesce a fargli cacciare il grano quasi mai !
 
france68 ha scritto:
si ho capito ma na cosa e' entrare al casello di roma e dire so romano un'altra e' farsi fregare 1000 euro .................con il gioco delle tre campanelline .............te giuro io non credevo ai miei occhi perche quel poverino o fesso ha messo 10 cartocci sul tavolo ............non te dico che stava succeddendo dopo ,pero' gli altri compari hanno evitato il peggio .................tu parli di enormita' io ancora oggi quando la racconto qui a Catania non c'e credono ................meno male che con me c'era qualcun'altro che ha visto tutta la scena ................da non credere.............
La storia delle CAMPANELLE o delle TRE CARTE viene da Napoli dove sono maestri in questi giochi, cmq la spiegazione dei COMPARI che ti ha dato Roddy è veritiera.
Purtroppo la storia dei prezzi per i turisti è uguale a Roma come in qualsiasi altra città specialmente se si acquista nei banchetti e chioschi per le vie del centro ti spennano vivo. Quindi quando si và in "trasferta":D è preferibile comprare sempre nei grandi centri di distribuzione alimentare, ROMA è piena:5eek:
Un'altra cosa da dire a FRANCE68, sei venuto a ROMA e non c'hai avvertito:icon_twisted: Brutta cosa:crybaby2:
 
roddy ha scritto:
Io naturalmente sapevo di questa cosa: ciò nonostante sono stato truffato anche io in un modo clamoroso: avevo acquistato un notebook non nei bassifondi di New York , ma in un NEGOZIO SULLA QUINTA STRADA, proprio di fronte all'Empire State Building!!! Lo avevo visto, controllato per bene ed il pc era perfetto. Il prezzo era buono e lo acquisto. Mi fregano nel modo classico, che neanche a Napoli usano più: me lo sostituiscono ( bravi però: non mi sono accorto di nulla :icon_twisted: ...) al momento della consegna!!!:5eek: :5eek: Solo una volta tornato in albergo mi accorgo trattarsi di un portatile usato, molto più vecchio di quello che avevo visto io ( era un 486 invece di un Pentium ) e, per di più, con la batteria esausta!!! Ritorno subito al negozio, ma, dopo aver negato di avermi mai visto ( la ricevuta che mi avevano scarabocchiato aveva un altro indirizzo e io, purtroppo, avevo pagato in contanti, visto che allora non avevo la carta di credito ), alle mie vibrate proteste, vengo circondato da cinque giganteschi commessi che mi fanno capire in modo molto chiaro che era meglio per me lasciar perdere... Pensai di rivolgermi alla polizia, ma così, senza testimoni, in una città straniera, e con i probabili appoggi che quei bastardi dovevano avere tra i poliziotti... Beh, non me la sono sentita, anche perchè la mattina dopo dovevo ripartire e non potevo permettermi di impelagarmi in una querelle giudiziaria.
Morale: ragazzi, non comprate MAI nulla dai negozi di elettronica newyorkesi!

Sicuro che il proprietario non fosse un italo-americano con origini partenopee?? :badgrin:

Comunque sono d'accordo con chi dice che fregare i turisti è pratica intercontinentale. In Grecia c'hanno fregato un paio di volte (con la scuola) spillandoci un po' di soldi, in Gran Bretagna è comune fregare i turisti con certi locali che attirano appositamente gli "allocchi stranieri"... Tutto mondo è paese si dice, no?
 
Quando vado in giro fuori Roma ho l'abitudine di portarmi a casa dei prodotti locali.I negozi di prodotti tipici ti fanno pagare anche il triplo del loro valore ma io oramai so cosa fare :vado alla COOP alla CONAD alla SMA locale che ha gli stessi prodotti ma con i prezzi che fanno agli abitanti del posto.
Ciaooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
 
alex86 ha scritto:
Sicuro che il proprietario non fosse un italo-americano con origini partenopee?? :badgrin:
A N.Y. i negozi di elettronica sono quasi tutti gestiti da americani di origine turca ( o comunque mediorientale ).
 
raga gia il compare aveva preso duecento euro ,poi non so come era circondato da compari........................non ho capito come si sono tirati a questo povero uomo gli hanno fatto mettere 10 cartocci e poi ...................via anche il tavolino l'hanno buttato nell'erba pu veloce della luce........................1000 euro:crybaby2: :crybaby2: :crybaby2:
 
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