I TABBACCAI VERSO LO SCIOPERO
Cellulari:tabaccai verso sciopero
Meno guadagni senza costi ricarica
Con l'abolizione dei costi di ricarica i tabaccai hanno visto ridursi i loro margini di guadagno sulla vendita delle carte. E adesso fanno sapere di essere pronti allo sciopero perché gli operatori abbatteranno a breve i già bassi compensi che spettano alla categoria per il servizio vendita. "Sulle ricariche telefoniche non accettiamo più aggi da elemosina. Siamo pronti allo sciopero", afferma Giovanni Risso, Presidente Nazionale della Fit, Federazione Italiana Tabaccai.
"Non è giusto -continua Risso- che i gestori penalizzino la nostra rete, tenendo presente che, a titolo di esempio, in futuro su una ricarica da 10 euro il tabaccaio, secondo indiscrezioni, percepirebbe un margine medio lordo di circa 25 centesimi, mentre ora ne guadagna mediamente appena 30. E pensare che molti consumatori credono ancora che i costi di ricarica aboliti andassero tutti ai tabaccai! La verità è assai diversa".
Per porre l'attenzione su questo problema la Giunta Nazionale Fit ha deliberato lo stato di agitazione della categoria che da dieci anni garantisce una distribuzione capillare, efficiente ed economica al servizio del consumatore, contribuendo in modo determinante al successo della telefonia mobile nel nostro Paese. La Fit chiede al governo di farsi mediatore con le compagnie telefoniche per l'avvio di un tavolo congiunto per una costruttiva soluzione della vertenza che potrebbe anche portare alla sospensione, per protesta, della commercializzazione delle ricariche in tabaccheria, sia in modalità scratch che on line.
"Tuttavia -conclude Risso- con la nostra professionalità continueremo ad assicurare alla clientela tutta l'assistenza necessaria in questo momento di adeguamento alla nuova normativa introdotta dal Decreto Bersani".
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