"Sui marciapiedi di Genova ho visto e incontrato tante
ragazze gravide, a 16 anni, a causa della prostituzione,
della povertà, dell’ignoranza. La mia condotta, e quella
della comunità, è sempre la stessa. Se tu, ragazza-madre,
scegli l’interruzione di gravidanza, visto che in Italia
ci sono le leggi, io ti sarò vicino, non ti dirò mai che
sei un’assassina, come molti vescovi continuano a gridare.
Mi sembrerebbe di ergermi a giudice esecutore di
piani divini che in realtà non conosco. Se scegli la maternità,
ti sarò altrettanto vicino.
Per chi non è sposato, nel nostro paese, è difficile affrontare
i problemi. Le leggi sono ancora fonte di contraddizione:
vai a iscrivere il bimbo all’asilo nido e vogliono sapere
la situazione del padre. Il matrimonio è riconosciuto,
mentre le unioni di fatto sono negate civilmente."
Provo un immenso dispiacere per la morte di Don Andrea Gallo,sacerdote che solcava i marciapiedi a fianco dei derelitti,dei poveri,delle prostitute,dei transgender. Degli ultimi,insomma.
Quegli ultimi che saranno i primi, secondo l'assioma del Vangelo. In un'ottica profondamente cristiana, era accanto a coloro che non avevano voce: ed infondeva loro speranza e coraggio,accoglienza e amore. L'ottica di un uomo che non si arrendeva allo status quo e non aveva paura di inimicarsi le gerarchie ecclesiastiche.
"Come ha affrontato la Chiesa lo scandalo degli abusi sessuali? Non sarebbe il momento di cambiare le modalità con cui vengono nominati i vescovi, prevedendo un maggiore coinvolgimento dei fedeli? Non si potrebbe mettere in discussione il celibato obbligatorio dei preti? Perché non considerare l’ordinazione femminile? Sulla questione di genere la Chiesa è ‘maldestra e ambigua’. Perché tanta difficoltà nel dire sì alla donna? Perché non riconsiderare la posizione assunta dalla Chiesa sugli anticoncezionali? E il testamento biologico“
Queste,come molte altre sue posizioni suscitarono scandalo fra i benpensanti:σκάνδαλον (traslato, skàndalon) nell'accezione di ostacolo e di gesti che testimoniano cattivo esempio. Dal Vangelo secondo Matteo le parole di Gesù Cristo: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete udito e visto: i ciechi vedono, gli storpi camminano, i lebbrosi sono mondati e i sordi odono, i morti risorgono ed ai poveri vien predicata la buona novella. E beato colui che non si scandalizza per me» . Come "scandalo" suscitava Fabrizio De Andrè,grande suo amico ("Ti sono amico perché sei un prete che non mi vuol mandare in Paradiso per forza”) il quale rileggeva "La buona Novella", cantando ne
"Il testamento di Tito" http://www.youtube.com/watch?v=6X0bQrlrvwo "io nel vedere quest'uomo che muore,
madre, io provo dolore.
Nella pietà che non cede al rancore,
madre, ho imparato l'amore".
"Ho chiesto chiarimenti a Bagnasco:"- scriveva Don Gallo- "qual è la posizione
ufficiale della Chiesa? L’idratazione e l’alimentazione
artificiali non sono forse accanimento terapeutico?
Se uno è un vegetale e non può più nutrirsi e bere,
allora perché accanirsi? A quanti medici specialistici ho
chiesto un parere! L’idratazione è terapia meccanica.
E ribadisco: la Chiesa su questi temi cade in contraddizione.
Si schiera contro la procreazione assistita, perché
artificiale e non naturale, si schiera contro l’accanimento
terapeutico perché non rispettoso della natura,
e poi, dall’altro, sostiene l’obbligatorietà dell’alimentazione
e idratazione artificiali.
Se nel Concilio viene affermato il primato della coscienza
personale, a chi mi dovrò sottomettere sulla
terra? A nessuno! È chiaro: potrò ascoltare quello che
dice il Vangelo, il papa e i vescovi, poi però dovrei essere
io a scegliere, come individuo libero e consapevole,
e se non sono più in grado di intendere e di volere
allora dovrebbero essere i miei più stretti familiari
a scegliere per me. C’è il libero arbitrio e ciascuno di
noi è responsabile delle proprie scelte e dei propri atti.
Il testamento biologico dovrà diventare legge dello
stato, e spero sarà una legge intelligente"
Fu tacciato dal cardinale di Genova,Bagnasco, di istigazione al suicidio...
"Tempo fa" - sono sempre parole di Don Gallo - " il mio attuale arcivescovo, il cardinal Bagnasco,
mi ha chiamato nel suo ufficio perché – così mi era stato detto – alla trasmissione televisiva Exit alcune
mie parole erano state giudicate come un’apologia del
suicidio. «Eminenza,» risposi «questo non me lo può
proprio rimproverare!» «Insomma,» dico ancora a Bagnasco
«lo sa che a Genova c’è un cane, sì, proprio un
cane, che potrà raccontarle di essere stato salvato da
morte certa perché ha incontrato la Comunità San Benedetto?»
Questo il fatto: un giorno arrivò in comunità una ragazza
triestina, agli arresti domiciliari, che aveva un cane
lupo meraviglioso, si chiamava Ara. I carabinieri portarono
da noi anche il cane, malatissimo, in fin di vita.
Ho un amico veterinario, che è stato un mio allievo, e
per due mesi curò la povera bestia senza farmi pagare
neanche una medicina. Una volta guarito, il cane lupo
prese l’abitudine di venire la domenica a Messa qui, in
comunità; era ormai amato da tutti. Per entrare bussava
con il muso. Quando avevo qualche colloquio, si accucciava
ai miei piedi e non abbaiava mai. Alla sera andavo
a guardare un po’ di televisione, e lui si metteva accanto
a me; la sua padrona era in fondo al salone, e lui vicino
a me a farmi compagnia.
A Bagnasco replicai: «Questa volta lei mi mette sotto
processo ingiustamente, eminenza».
A dire la verità, in quell’occasione a Exit, avevo cercato
di dire che l’onorevole Binetti, in Senato, aveva
pronunciato sentenze gravi contro Mario Monicelli,
che mi avevano lasciato esterrefatto, senza parole. La
vedova del regista – che non conosco, conoscevo invece
Mario, ci eravamo incontrati una volta – mi telefonò
per ringraziarmi. La notte della morte di Monicelli ero a Milano, alla radio, per un’intervista in diretta. Terminata
la trasmissione mi comunicarono la tragica notizia:
si è suicidato buttandosi dal balcone della clinica
dov’era ricoverato. La senatrice Binetti si sentì in dovere
di commentare.
«Eminenza,» dissi a Bagnasco «ma che concezione
avete di Dio?»
La Chiesa, anche grazie al Concilio Vaticano II, concede
ormai la sepoltura religiosa a chi si suicida, una sepoltura
che per secoli era stata negata. Il cardinale mi
rispose che la Chiesa, tuttavia, non difende la libertà di
suicidarsi.
Cosa vuol dire? Che frasi sono queste? I grandi psichiatri
balbettano, ancora oggi, sul mistero di quel che
accade nel nostro cervello negli ultimi istanti tragici che
precedono il suicidio. E la misericordia della Chiesa davanti
alla miseria umana dov’è andata a finire?"
Già,dove è andata a finire?...
Per tanti versi,Cristo è stato - e lo affermo laicamente da agnostico - uno dei più grandi rivoluzionari della storia: per lo sguardo verso i sofferenti,per la compassione,la pietas e per tante azioni che giustappunto gettarono scandalo.
Con Don Gallo se ne va un uomo non incasellabile in facili clichet o etichette da due soldi: era un uomo profondamente buono, compassionevole,ardente la giustizia sociale. Anarchico? Si,ma non solo. Comunista? Perchè cantò Bandiera Rossa o Bella Ciao? Allora lo erano anche gli apostoli..." Or tutti coloro che credevano stavano insieme ed avevano ogni cosa in comune. E vendevano i poderi e i beni e li distribuivano a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. E perseveravano con una sola mente tutti i giorni nel tempio e rompendo il pane di casa in casa, prendevano il cibo insieme con gioia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo".
Un sacerdote partigiano,e già questo è sui generis: perchè partecipò alla Resistenza contro i nazifascisti (se non erro come aiuto/staffettista) e lo riaffermò lui stesso (aggiungo io con giusto orgoglio); ma era solito anche dire che era soprattutto partigiano del Vangelo originario.
"La Chiesa deve ritrovare la collegialità delle origini e
la sua scelta preferenziale per i poveri, come ampiamente
detto nei testi di Medellin e Puebla, nonostante qualcuno
abbia voluto far passare la Teologia della Liberazione
come una teologia catto-comunista. Se la Chiesa
si dichiara cristiana e cattolica, cioè universale, dovrà essere
una Chiesa povera. Nel senso che la sua opzione
preferenziale dovrà essere, anzitutto, dare voce ai poveri.
Il messaggio di Gesù è inequivocabile e la Chiesa non
può dimenticarlo: il nostro atteggiamento di fronte ai
poveri sarà giudicato alla fine dei tempi. Dialogo significa
soprattutto dare la parola all’altro, ascoltare; significa
dire ai poveri: «Voi contate, voi siete importanti».
Ricordo quella volta che un ragazzo mi scrisse dal
carcere: «Don Gallo, sono in cella con un suo amico,
mi ha parlato di lei. Sono in una situazione disperata,
alla prima occasione m’impicco». Presi carta e penna,
e gli risposi con un breve scritto: «Il valore della vita,
l’intelligenza, la creatività, la spiritualità sono energie
che si agitano nel profondo di ognuno di noi, e dunque
sono anche in te. Caro Luigi, tu sei importante per
l’universo». Lui mi rispose a strettissimo giro di posta:
«Don Gallo, ho trent’anni, furti, galera, tossicodipendenza...
In trent’anni mai nessuno mi aveva detto che
sono importante». È andata bene. Dopo quelle poche
righe è seguito un fitto scambio di lettere. Luigi ora è
uscito di prigione, è cresciuto.
Don Milani lo diceva ai figli degli operai del Mugello,
in toscano: «Oh bimbi! Guardate che siete re!
Siete importanti tanto quanto i sovrani! Siete responsabili
della vostra vita e delle vostre scelte!».
Il Concilio ha proclamato che il primato della coscienza
personale è dottrina certa. Di fronte a Dio siamo
tutti figli uguali, nessuno è più santo degli altri, neppure
il papa. Povero don Milani, morto nel ’67, non fece in
tempo a vedere il cambiamento che ci sarebbe stato rispetto
ai suoi anni da giovane prete di campagna..."
Non ha fatto in tempo neanche Don Gallo a vedere il cambiamento (in termini di apertura e diritti ) - destinato a restare un ottativo - sia nella Chiesa che nella società...