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Adiconsum: Conti Pubblici

SATRED

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[FONT=Verdana, sans-serif]Le parole del Ministro Padoa-Schioppa a proposito della "inevitabile manovra bis" preoccupano tutti i consumatori che temono di essere chiamati ancora una volta a rimpinguare la casse dello Stato.[/FONT]


[FONT=Verdana, sans-serif]Per Adiconsum queste sono le priorità:[/FONT]
  • [FONT=Verdana, sans-serif]Sprechi: iniziare a tagliare gli sprechi sia delle amministrazioni centrali sia di quelle locali e almeno lasciare inalterate le spese per il sociale;[/FONT]
  • [FONT=Verdana, sans-serif]Professionisti: basta con i condoni,[FONT=Verdana, sans-serif] è[/FONT] ora che tutti paghino le tasse! Dipendenti, pensionati e atipici hanno visto negli ultimi anni crollare il loro potere d'acquisto; è[FONT=Verdana, sans-serif] opportuno non dimenticare che se quattro famiglie su cinque sono più povere per gli aumenti dei prezzi qualcuno è diventato più ricco: è questi sono una parte rilevante (ma non tutti) di commercianti, di professionisti e di artigiani;[/FONT][/FONT]
  • [FONT=Verdana, sans-serif]Rendite: il lavoro è tassato mediamente al 30-35%; i consumi (IVA) al 20%; perché le rendite finanziarie solo al 12,5%? Adiconsum propone di elevare la tassazione delle rendite al 27% per tutte quelle operazioni finanziari inferiori ad un anno, colpendo quindi tutte le azioni speculative a cui abbiamo assistito in questi mesi. Elevare dal 12,5% al 23% per le operazioni con durata inferiore ai 24 mesi e al 20% per le operazioni con durata superiore ai 3 anni. Nei confronti del piccolo risparmiatore prevedere invece che per un importo ad esempio fino a 25mila euro una tassazione zero per investimento superiore ai 3 anni.[/FONT]
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Ufficio Stampa Adiconsum
 
Ci sarà un crollo degli investimenti se questi dovessero convenire meno...
 
alex86 ha scritto:
Ci sarà un crollo degli investimenti se questi dovessero convenire meno...
e perche'???? in brasile fanno cosi' piu' tempo piu stai fermo e meno tasse paghi...... e la borsa di S.paulo ...VOLA!!!!! :icon_wink:
 
Ultima modifica:
Sì, ma gli investimenti in Brasile sono dettati dal basso costo...La situazione è imparagonabile...
 
alex86 ha scritto:
Sì, ma gli investimenti in Brasile sono dettati dal basso costo...La situazione è imparagonabile...
:eusa_naughty: :eusa_naughty: :eusa_naughty: e dovuto all'altissimo rendimento..... pensa te.... guarda i bancari in brasile.............. http://www.feebpr.org.br/lucroban.htm:5eek: e parla del primo trimestre....poi dividi la cifra per 2.7 di media e vedi quanti soldi......
altro che antoveneta e BNL e scandali banca d'italia....
 
Quali investimenti in Italia ? Di chi ? Negli ultimi anni c'è stato un "fuggi fuggi" sia di investitori esteri che nazionali.... e non per ragioni politiche.
Il PIL, con la delocalizzazione all'estero delle più importanti imprese italiane (che all'estero generano appunto prodotto ed utili, utili che "a casa" non tornano, se non in minima parte) è destinato inesorabilmente a calare.
 
la delocalizzazione avviene perche nei paesi soprattutto Est e Asia il lavoro costa molto meno che da noi e quindi le imprese speculano sulla differenza di costo di produzione mantenendo inalterato anzi aumentando il prezzo di vendita nel ns Paese.

Essenziale è la riduzione del costo del lavoro, ma la strada nn è semplice ed anzi si incontrano molte riserve.
Ridurre il costo del lavoro andrebbe ad incidire principalmente sulla copertura previdenziale in quanto nel nostro sistema chi lavora paga la pensione a chi ha gia lavorato.

dal lato investimento la vedo dura in Italia, paese in cui la liberalizzazione e quindi la competizione è vista come un tabu, dovremmo sgropparci da sopra aziende tipo telecom, Eni-Italgas, Rai, Alitalia, bisogna finire di coprire con i nostri soldi le incapacità manageriali di gnete come Tronchetti.

Secondo me piu libertà di scelta vuol dire piu competizione e piu competizione vuol dire o minore costo o a pari costo maggiore qualità

ma la mia è solo utopia


ciao
 
capokkio ha scritto:
Essenziale è la riduzione del costo del lavoro
Il costo del lavoro in Italia è già tra i più bassi in Europa. E comunque: di quanto dovremmo ridurlo per pensare, con questa via, di essere competitivi, per esempio, con la Polonia o con la Romania ( per non parlare dell'India o della Cina...).
E' inutile girarci attorno: è finita un'epoca, quella in cui le esportazioni italiane si reggevano soprattutto sui bassi costi ( favoriti, peraltro, dalle ripetute svalutazioni della lira ).
Se poi spingiamo lo sguardo un pò più avanti, la situazione appare ancora più angosciante: tra 30 anni la Cina e l'India ( la famosa "Cindia"...) produrranno insieme il 42% del PIL mondiale, lasciando agli USA il 23% ( e briciole a tutti gli altri ). La Cina in particolare si avvia rapidamente a diventare la fabbrica del mondo, la produttrice della maggior parte delle merci di cui il Pianeta avrà bisogno.
E' inevitabile concludere che, in tale contesto, dovremo re-inventarci un ruolo nel mondo, un modello di sviluppo radicalmente diverso da quello cui siamo stati abituati dal dopoguerra ad oggi... Anche se, in realtà, nessuno sa bene ancora quale... :sad:
 
Il costo del lavoro, inteso come manodopera, è un falso problema. Non perchè il costo umano non sia elevato rispetto al corrispondente "asiatico" od "africano", ma perchè non può essere comunque ridotto a causa di un sistema che si vanta di essere stato sociale ma che in realtà non riduce di molto le spese dei cittadini nemmeno per i servizi primari.
Il fatto grave, nella composizione del costo manodopera è la distrazione di ricchezza operata dallo stato, ovvero il costo pagato dalle aziende per un dipendente, rispetto alla disponibilità economica "netta" di quel dipendente.
Come se non bastasse, lo Stato ha foraggiato per decenni aziende come la FIAT senza che questo abbia portato a nulla, anzi ha ritardato le riconversioni industriali ed il recupero di competitività internazionale di quelle aziende. Enti (es. INPS) che avrebbero dovuto gestire enormi risorse finanziarie producendo surplus e garantendo pensioni sono state letteralmente depredate e snaturate, con il risultato che per pagare le casse integrazioni e far ingrassare i soliti "pochi", se non si integrano i versamenti obbligatori con i fondi previdenziali, la pensione servirà per comprare le caramelle.....
Resta da capire, ed in qualunque dibattito il punto viene accuratamente evitato, come mai un fondo integrativo a parità di versamenti renderà il triplo dell'INPS, e dove la gente andrà a pescare i fondi per versamenti volontari finchè quelli all'INPS saranno obbligatori.
....non si creda che mangiarsi le liquidazioni sia una soluzione, perchè quello, in prospettiva, ed alla luce di uno stato senza ammortizzatori sociali, sarà il boomerang più devastante.
Il punto dove si può operare molto bene in questa fase di transizione non è affatto la riduzione delle retribuzioni o lo sfruttamento di manodopera malpagata e/o precaria, bensì il recupero di efficienza, come ad esempio una maggior flessibilità, od anche semplicemente il modificare gli orari di lavoro.
Resta poi validissimo il concetto espresso da roddy, ovvero che è perfettamente inutile pensare di poter competere a livello mondiale producendo qui prodotti di consumo in larga quantità, perchè non saremo mai più competitivi in questo settore, nemmeno smettendo di pagare del tutto salari e stipendi.
 
@tuner l'inps e' proprietaria del 4/5% della banca d'italia.... troppo poco effettivamente a confronto della proprieta' della banca intesa o di capitalia che insieme arrivano a piu' del 30%

l'inps incassa appunto il 4% del 12% della banca centrale europea del SIGNORAGGIO tramite, appunto ,della percentuale di proprieta' della banca centrale d'italia....... quest'anno per la prima volta nella vita dell'istituzione .... gli incassi sono stati superiore alle uscite.....poi se gli altri mesi hanno continuato non lo so...... basterebbe ricomprare la banca d'italia dalle mani delle banche private italiane e non che l'inps potrebbe garantire le pensioni...... invece dobbiamo versare quel poco anche nei fondi...per farci depredare nuovamente dalle banche......:mad:
 
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