liebherr ha scritto:
cosa è che è rimasto di buono??? il 40% nei fatti non è stato ceduto
Nei fatti esiste una gara. Questa gara entro determinati requisiti è stata effettuata nella totale trasparenza e regolarità.
Ora progressivamente alcuni dei mux nazionali libereranno spazio in favore dei vincitori. Quello che trasmetteranno in parte lo sappiamo, così come sappiamo che non essendo il dtt ancora un mercato a regime risulta più conveniente promuovere la tv a pagamento.
Quello che invece vorrei accadesse realmente in Italia è che arrivasse qualche investitore in grado di acquisire le centinaia di tv locali di pessima qualità che entrano dalle nostre antenne televisive per creare un'unica rete a livello nazionale.
Qui dimenticate una cosa fondamentale: TANTI OPERATORI NON SIGNIFICA TANTA CONCORRENZA.
Anzi, in molti casi (come quello italiano) le conseguenze sono deleterie: o sono tutte tv di bassa qualità, o ce ne sono pochissime di qualità medio/buona e le restanti di qualità bassa.
Lo Stato dovrebbe preoccuparsi soprattutto di favorire le fusioni tra piccoli operatori, molti dei quali per insufficienza di risorse si sono rassegnati a trasmettere le cartomanti e a non mettersi in concorrenza per evitare il suicidio.
Quelle poche che fanno le cose per bene sono le tv a carattere comunitario o informativo, vale a dire una piccola percentuale.
L'operazione di fusione in Sardegna aveva poco senso perché erano a malapena 15 reti locali.
Sarebbe fondamentale però soprattutto in vista dello switch-off in regioni come Lazio e Campania dove le tv locali sono complessivamente oltre le centinaia.
A forza di rimandare l'applicazione di un piano nazionale delle frequenze ci siamo ritrovati con un numero di tv private superiore a quello tecnicamente consentito .