Amplificatore e attenuatore

sandmara

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Salve, la mia è solo una richiesta per chiarirmi un pò di dubbi. Non sono cose che devo fare.
Volevo sapere che differenze sostanziali ci sono, ipotizzando di usare un amplificatore sovradimensionato (es. 24-40dB) al posto di uno corretto (20dB), mettendo il guadagno al minino (24dB) poichè aumentandolo molti canali saturano il decoder, oppure mettere il guadagno, diciamo a 30 e attenuare l'uscita con un attenuatore (es. 0-20dB con passaggio di c.c.). Ripeto, la mia è solo una curiosità. In pratica cosa cambia attenuare il segnale in entrata o attenuare il segnale in uscita. Grazie Sandro
 
sandmara ha scritto:
Salve, la mia è solo una richiesta per chiarirmi un pò di dubbi. Non sono cose che devo fare.
Volevo sapere che differenze sostanziali ci sono, ipotizzando di usare un amplificatore sovradimensionato (es. 24-40dB) al posto di uno corretto (20dB), mettendo il guadagno al minino (24dB) poichè aumentandolo molti canali saturano il decoder, oppure mettere il guadagno, diciamo a 30 e attenuare l'uscita con un attenuatore (es. 0-20dB con passaggio di c.c.). Ripeto, la mia è solo una curiosità. In pratica cosa cambia attenuare il segnale in entrata o attenuare il segnale in uscita. Grazie Sandro

Supponiamo di avere un amplificatore la cui uscita massima sia 110 dB/uV.
Se in ingresso hai un segnale da 90 dB/uV e il guadagno è settato a 10-15 dB la somma del livello in ingresso e il valore di amplificazione fa 100-105 dB/uV.
Se la regolazione del guadagno fosse 20 dB/uV avresti 110 dB/uV in uscita che sono il valore limite oltre il quale l'ampli distorcerà i segnali.
Ora se devi attenuare un canale devi farlo per forza in ingresso perchè se attenui in uscita non porrai l'ampli in condizioni di non distorcere.
Questo è un esempio molto terra-terra ma dovrebbe dare l'idea di cosa succede nei due casi che hai menzionato.
 
flash54 ha scritto:
Supponiamo di avere un amplificatore la cui uscita massima sia 110 dB/uV.
Se in ingresso hai un segnale da 90 dB/uV e il guadagno è settato a 10-15 dB la somma del livello in ingresso e il valore di amplificazione fa 100-105 dB/uV.
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Grazie per la risposta. Non sono un tecnico ma mi è abbastanza chiaro. Visto che hai accennato al livello d'uscita, l'altra cosa che mi piacerebbe sapere quale è la differenza tra un ampli con livello di uscita di 105 dB/uV come il mio MAP400 e i 110/115 Vhf/Uhf del MAK2331 ad esempio. E se ci sono vantaggi visibili su un impianto che serve due abitazioni, oppure la differenza non è così sostanziale.

Grazie

Sandro
 
sandmara ha scritto:
Grazie per la risposta. Non sono un tecnico ma mi è abbastanza chiaro. Visto che hai accennato al livello d'uscita, l'altra cosa che mi piacerebbe sapere quale è la differenza tra un ampli con livello di uscita di 105 dB/uV come il mio MAP400 e i 110/115 Vhf/Uhf del MAK2331 ad esempio. E se ci sono vantaggi visibili su un impianto che serve due abitazioni, oppure la differenza non è così sostanziale.

Grazie

Sandro

Dovendo dimensionare un impianto si inizia dalla distribuzione e da questa si ricava il valore in dB/uV che serve in uscita dell'ampli. La somma del livello dei segnali in ingresso all'ampli e il suo guadagno danno il livello in dB/uV in uscita che va ad alimentare l'impianto. Questo valore non deve essere superiore all'uscita massima dichiarata dal costruttore. Se questa viene superata, l'ampli lavorerà male e per risolvere il problema bisogna passare ad un ampli con maggior uscita massima sostenibile da esso.
 
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