Leggendo un po' sull'argomento, il risultato è stato quello che grossomodo mi aspettavo. Un'antenna "frattale" può essere fino al 20% più efficiente di una antenna tradizionale
che occupi la stessa superficie (area).
Inoltre, la dicitura "fino a" significa che un'antenna tradizionale ben progettata può funzionare come e meglio di una frattale, decisamente meglio se le dimensioni non sono ridotte.
Parlando di antenne e di efficienza, un miglioramento del 20% non cambia comunque di molto la situzione, stiamo infatti parlando di 0.79 dB.
Detto in parole semplici, se un'antenna dalle dimensioni ridotte può al massimo arrivare all'efficienza di un antenna "non ridotta", nel caso in cui le dimensioni "normali" siano accettabili, il vantaggio della "frattale" è zero.
Soprattutto per quanto riguarda la ricezione, un guadagno di 0.79 dB è da considerarsi irrilevante.
Il vantaggio delle antenna frattali, sembrerebbe limitato ai casi in cui lo spazio è ridotto, per la possibilità di costruire antenne "stampate" che non hanno bisogno di componenti esterni per adattare l'impedenza ai valori classici (50/75 Ohm) e che possono coprire più bande con una buona efficienza (rispetto alle dimensioni ridotte).
A livello industriale, laddove è possibile di avvalersi di software adatti e si lavora sui grandi numeri, antenne di questo tipo presentano il vantaggi di costare molto meno di un'antenna tradizionale compatta.
A livello hobbystico i vantaggi costruttivi di un'antenna planare diventano più che altro una complicazione.
Fermo restando che sperimentare accresce sempre e comunque le proprie conoscenze, un'antenna tradizionale dalle dimensioni classiche (cioè non ridotte) funzionerà sicuramente meglio di un radiatore frattale.
