27 ottobre 2006 - Un responsabile del governo britannico ha annunciato oggi a Londra di aver convocato l'ambasciatore dell'Islanda per 'una franca discussione' sulla decisione delle autorita' di Reykjavik di riprendere la caccia alle balene per fini commerciali, nonostante un bando internazionale.
Ben Bradshaw, segretario di Stato per la Pesca, ha spiegato di aver invitato l'ambasciatore Sverrik Haukur a 'riflettere sull'effetto provocato' dalla decisione 'sull'immagine e la reputazione dell'Islanda nei Paesi con i quali sviluppa la maggior parte delle proprie attivita' commerciali'.
Domenica scorsa una nave islandese ha catturato un balenottero comune di una ventina di metri, il primo cetaceo di questa specie a essere ucciso dopo la ripresa dell'attivita' venatoria decisa da Reykjavik.
'Le immagini televisive di questo magnifico animale trascinato a bordo e massacrato in pubblico - ha osservato Bradshaw - sono allo stesso tempo tristi e nauseanti. Non mi sembra il modo migliore per attirare turisti in Islanda'.
Quote fissare dall'esecutivo islandese consentono la pesca di 30 piccoli balenotteri di Minke e di 9 esemplari comuni tra il settembre 2006 e l'agosto 2007.
Il responsabile britannico ha parlato di una strage 'inutile' e definito i metodi impiegati per la cattura di questi cetacei 'particolarmente crudeli e odiosi'.
La caccia a fini commerciali delle balene e' proibita dalla Commissione baleniera internazionale (Cbi), un organismo del quale l'Islanda fa parte.
La maggior parte degli Stati membri della Commissione ha votato per la sospensione di una moratoria sulla caccia in vigore dal 1986. Il provvedimento puo' tuttavia essere abolito solo con il consenso dei tre quarti degli Stati membri.
Islanda e Norvegia sono i soli Paesi a praticare la caccia alle balene per fini commerciali. Quanto al Giappone, ha di recente raddoppiato quote di pescato consentite a fini 'scientifici'.
(ANSA)
Ben Bradshaw, segretario di Stato per la Pesca, ha spiegato di aver invitato l'ambasciatore Sverrik Haukur a 'riflettere sull'effetto provocato' dalla decisione 'sull'immagine e la reputazione dell'Islanda nei Paesi con i quali sviluppa la maggior parte delle proprie attivita' commerciali'.
Domenica scorsa una nave islandese ha catturato un balenottero comune di una ventina di metri, il primo cetaceo di questa specie a essere ucciso dopo la ripresa dell'attivita' venatoria decisa da Reykjavik.
'Le immagini televisive di questo magnifico animale trascinato a bordo e massacrato in pubblico - ha osservato Bradshaw - sono allo stesso tempo tristi e nauseanti. Non mi sembra il modo migliore per attirare turisti in Islanda'.
Quote fissare dall'esecutivo islandese consentono la pesca di 30 piccoli balenotteri di Minke e di 9 esemplari comuni tra il settembre 2006 e l'agosto 2007.
Il responsabile britannico ha parlato di una strage 'inutile' e definito i metodi impiegati per la cattura di questi cetacei 'particolarmente crudeli e odiosi'.
La caccia a fini commerciali delle balene e' proibita dalla Commissione baleniera internazionale (Cbi), un organismo del quale l'Islanda fa parte.
La maggior parte degli Stati membri della Commissione ha votato per la sospensione di una moratoria sulla caccia in vigore dal 1986. Il provvedimento puo' tuttavia essere abolito solo con il consenso dei tre quarti degli Stati membri.
Islanda e Norvegia sono i soli Paesi a praticare la caccia alle balene per fini commerciali. Quanto al Giappone, ha di recente raddoppiato quote di pescato consentite a fini 'scientifici'.
(ANSA)