Zuckerbaer ha scritto:
Ora, cosa ci fa un libero cittadino con un mattone inerte munito di SC attivabile non sono affari che riguardano un consorzio di privati ne tantomeno il fisco che può fare indagini ed ottenere legalmente gli elenchi degli "attivandi" ma DOPO non ponendo condizioni vessatorie PRIMA.
La Santa Inquisizione è stata abolita da tempo.
Sarà, ma mi pare che però le tasse da lavoratore dipendente le pago PRIMA.
Eppure potrei farlo anche io DOPO. Come mai?
Zuckerbaer ha scritto:
Dato che la tassa sulla televisione è tra le più odiate dal popolo sovrano che legge l' articolo 53 della Costituzione e non capisce perchè debba pagare una gabella medievale allora si procede all' italiana, senza fare troppo chiasso, raccogliendo generalità, indirizzi IP, numeri di telefono, codici fiscali e quant' altro per poi andare a rastrellare i pesciolini DOPO invece di metterli in allarme PRIMA con troppe formalità burocratiche. Niccolò Machiavelli era italiano, non a caso.
Ad ogni modo sappiamo a cosa andiamo incontro.
Di certo scaricando il barile ogni volta trovando scuse per favorire gli evasori (e non affonderei il dito con la storia dello scudo) non si affronta il problema.
Obbligare TivùSat (o SKY, o Mediaset o chi vi pare a voi ) a non attivare la scheda a chi è in regola non lo volete (d'altronde, l'assicurazione se ne frega altamente se avete pagato il bollo auto).
La trattenuta sulla bolletta elettrica non la volete (esisterà ancora qualcuno in italia a non avere un apparecchio atto/adattabile)??
Probabilmente un sistema per mettere d'accordo tutti senza ipotesi di incostituzionalità ci sarebbe: basterebbe mandare a casa un modulo a tutti i nuclei famigliari (lista che la RAI otterrebbe senza problemi dai comuni).
Con questi moduli si effettuerebbe una sorta di censimento e andrebbero specificati i dati personali e se si possiede o no un televisore.
Nel caso si possegga, dopo opportune verifiche effettuate controllando il numero d'abbonamento, il problema sarebbe risolto e quindi l'abbonato è in regola.
Nel caso non si possegga, si disporrebbe dei nominativi "dubbi" (quantomeno sarebbero "schedati" e ben identificati).
Nel caso non venga data risposta, dopo opportune segnalazioni, si potrebbe procedere all'invio dei bollettini con un nuovo numero d'abbonamento ed eventualmente, a scopo precauzionale per i più disattenti, un nuovo modulo per la tassa possesso per dire sì o no.
Ripeto ancora però...probabilmente non era chiaro il mio discorso.
TivùSat o gli operatori privati non devono fare la caccia alle streghe: devono solo imporre come condizione il numero dell'abbonamento. Non mi risulta un dato particolarmente rischioso da dare...voglio dire..non è un IBAN, un numero di carta di credito.
E' un semplice numero di contratto.
Perché se parliamo di dati sensibili allora dovremmo anche mettere in dubbio il codice fiscale.
Ripeto ancora, se comunque si è deciso di voler intestare le schede facciamo un lavoro con le mani, non coi piedi. Altrimenti facciamo le attivazioni anonime, e viva l'Italia!