Cassazione: vietato modificare la Playstation

ERCOLINO

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All'entusiasmo con cui era stata accolta in rete la sentenza d'appello seguiranno ora sentimenti ben diversi: la Corte di Cassazione ha stabilito che vendere mod chip per Playstation è illegale (sentenza n. 33768), dando così ragione alle tesi di Sony.


Dettagli
 
Rimango dubbioso... sarebbe un po' come acquistare una macchina, e non poter toccare niente di quello che c'è sotto il cofano :eusa_think:

Inoltre vorrei vedere se non ci fossero state modchip, quanto avrebbe venduto playstation :eusa_whistle:
 
Boothby ha scritto:
Rimango dubbioso... sarebbe un po' come acquistare una macchina, e non poter toccare niente di quello che c'è sotto il cofano :eusa_think:
Non è la stessa cosa. Con un carburatore compatibile non vai a violare il diritto d'autore. Se poi alludi alle modifiche motoristiche per aumentare la potenza dell'auto...è reato del c.d.s. , con sanzioni abbastanza pesanti.

Inoltre vorrei vedere se non ci fossero state modchip, quanto avrebbe venduto playstation :eusa_whistle:

Più del 50% degli acquisti di PS2 è avvenuto quando i microchip modificati non erano ancora stati inventati. Inizialmente era persino impensabile, visto le nuove protezioni emesse dalla SONY (rispetto la PS1), che fosse possibile modificare la console.

La sentenza è giusta e corretta (una delle poche della suprema corte, ultimamente) perché rispetta appieno l'articolo 171ter del codice di tutela del diritto d'autore.
E' vietato infatti agire affinché protezioni del diritto d'autore (come il chip della PS2 è stato qualificato dalla sentenza) vengano alterate/rimosse.

Senza contare che non è stato punito essenzialmente il consumatore, ma il venditore di questi microchip.
Il consumatore, oggi come oggi, può incorrere solo in due tipi di sanzioni se effettua una modifica della PS2:
a) vedere stracciata da SONY EUROPE la garanzia di 2 anni prevista dal codice del consumo poiché l'oggetto viene alterato dalla sua composizione originale
b) essere colto in flagranza di reato nell'acquisto/scaricamento di un gioco per PS2 non originale, con sanzione amministrativa che arriva fino a 10.000 euro.
 
Nel caso dell'automobile, non è possibile apportare modifiche diverse da quelle già previste nella carta di circolazione. Ogni altra variazione (es. impianto GPL) deve essere approvata e va trascritta sul libretto.
Riguardo la Play Station il discorso mi pare completamente diverso. Secondo me la sentenza della cassazione è invece alquanto opinabile nella sostanza, frutto di ragionamenti correnti che sono lesivi del cittadino ed unicamente rivolti alla tutela dei profitti. (vedasi legge urbani).
Il diritto d'autore è una cosa e la sua violazione va perseguita. Il diritto d'autore però è nell'opera mentre la limitazione (arbitraria) del produttore va sull hardware di un oggetto di proprietà e, tutelando chi trae profitto dai diritti d'autore, crea un'indebita (non necessaria e non richiesta) limitazione all'oggetto ed al godimento del bene stesso, di cui alla fine si ha la proprietà ma non il pieno possesso.

Boothby ha scritto:
Rimango dubbioso... sarebbe un po' come acquistare una macchina, e non poter toccare niente di quello che c'è sotto il cofano :eusa_think:
 
frutto di ragionamenti correnti che sono lesivi del cittadino ed unicamente rivolti alla tutela dei profitti. (vedasi legge urbani)
Ma ci mancherebbe che non fosse così, la corte di Cassazione deve rispettare l'ordinamento Tuner. Sarebbe scandaloso il contrario. Definire opinabile la sentenza è giuridicamente sbagliato, perché questo uno dei pochi casi in cui c'è un'applicazione quasi alla lettera delle leggi sulla tutela del diritto d'autore.
la limitazione (arbitraria) del produttore va sull hardware di un oggetto di proprietà
Perché i videogiochi pirata non sono comunque oggetti di proprietà? Non è mica scandaloso, sai? Le limitazioni degli hardware e dei software per la fruizione di beni vincolati dal diritto d'autore sono regolamentati non solo dallo stato Italiano, ma soprattutto, dall'ordinamento internazionale. Senza contare che la legge 22 aprile 1941, n. 633 è fonte primaria per l'attribuzione di queste dispute, non certo la legge Urbani.
Infine per fugare ogni dubbio sulla "opinabilità" della sentenza, ricordo che l'esperienza corrente dei legislatori è quella di perseguire la violazione del diritto d'autore equiparando suddetto reato all'art. 624 del codice penale (il furto). Un esempio? Il parlamento tedesco ha appena approvato il disegno di legge federale contenente questa equiparazione.
 
alex86 ha scritto:
Più del 50% degli acquisti di PS2 è avvenuto quando i microchip modificati non erano ancora stati inventati. Inizialmente era persino impensabile, visto le nuove protezioni emesse dalla SONY (rispetto la PS1), che fosse possibile modificare la console.
Mi riferivo alla prima PlayStation.
E' stato grazie alla pirateria se Sony è riuscita a vendere così tante console, riuscendo in questo modo ad affermare il marchio PlayStation, con conseguenze che si riflettono ancora tutt'oggi.
alex86 ha scritto:
Perché i videogiochi pirata non sono comunque oggetti di proprietà? Non è mica scandaloso, sai? Le limitazioni degli hardware e dei software per la fruizione di beni vincolati dal diritto d'autore sono regolamentati non solo dallo stato Italiano, ma soprattutto, dall'ordinamento internazionale.
Per quanto mi riguarda, non contesto le protezioni atte a tutelare il diritto d'autore, il vero problema secondo me è che le limitazioni hardware e software vanno molto al di là di questo. Limitano proprio l'utilizzo della console che si è acquistata.

Sia Xbox che Playstation, infatti, sono delle macchine che possono essere utilizzate anche per scopi che non siano ludici, solo che per farlo bisogna apportare delle modifiche alle stesse con questi modchip (per xbox non è strettamente necessario). Questo perchè sia Microsoft che Sony non forniscono (volutamente) un software adeguato.

PS: questo discorso in parte non vale per l'ultima PlayStation, dove è possibile utilizzare (quasi) nel suo completo la console senza il bisogno di modifiche hardware.
 
Ma è punita la modifica solo atta a piratare; se voglio modificare la PS2 per far sì che si possa connettere in rete per fornire potenza di calcolo per la scienza non me lo vieta nessuno, anzi...
 
dj GCE ha scritto:
Ma è punita la modifica solo atta a piratare; se voglio modificare la PS2 per far sì che si possa connettere in rete per fornire potenza di calcolo per la scienza non me lo vieta nessuno, anzi...
Si ma per fare quella modifica devi montare un chip, e che io sappia in tutti i casi questo chip (che tu lo voglia o meno) disabilita anche le protezioni anti-pirateria :doubt:

Comunque non è punita la modifica, ma la vendita dei chip. Se si riesce a modificarsela "in casa", non credo si infranga la legge (anche se visto l'andazzo, non mi stupierei se fosse il contrario :icon_rolleyes: ).
 
Inutile dire quanto sia disgustoso constatare che la Giustizia si inchini davanti alle lobby corporative (Sony o altre, poco importa) difendendo interessi che a tutti appartengono tranne che ai cittadini, in nome dei quali, è bene ricordare, la Giustizia stessa dovrebbe essere amministrata.

Ribadisco i discorsi avanzati in maniera impeccabile da Tuner ed altri amici del Forum, che, volendo brutalizzare, potrebbero essere semplificati nella massima: "acquistando un bene ne divento proprietario", il che mi consente di disporre del bene nel modo che ritengo più opportuno.
Tu vendi una consolle? ottimo! io ti pago il prezzo ma dopo ci faccio ciò che voglio. non ti sta bene? fammi pagare un prezzo più alto e se voglio la prendo, altrimenti niente (ops, certo, ne venderesti di meno, che sbadato).

Mi permetto di aggiungere qualche altro aspetto: il modchip altro non è se non uno strumento per reagire ad alcune ARBITRARIE (queste si) LIMITAZIONI che la Sony attua sui suoi prodotti: Di fronte a tali limitazioni artificiose della macchina, alcuni tecnici hanno creato un
semplicissimo aggeggio, il quale ripristina tutte le funzioni dellaPlaystation, la quale pertanto diventa idonea a leggere supporti originali provenienti da altri mercati, copie di questi supporti, giochi creati da produttori indipendenti o dallo stesso proprietario della macchina, nondimeno a funzionare, con alcuni ulteriori accessori, come un computer vero e proprio.
Sarebbe come se la Ford vendesse un’auto con il divieto di farla guidare ai cinesi o su strade sterrate.

@ Alex86
Interpretazione letterale? ma di che cosa?

è punito chiunque fabbrica, importa, distribuisce, vende,
noleggia, cede a qualsiasi titolo, pubblicizza per la vendita o il noleggio, o detiene per scopi commerciali, attrezzature, prodotti o componenti ovvero presta servizi che abbiano la prevalente finalità o l'uso commerciale di eludere efficaci misure tecnologiche di cui all'articolo 102 quater ovvero siano principalmente progettati, prodotti, adattati o realizzati con la finalità di rendere possibile o facilitare l'elusione di predette misure.

Ma questa norma non va letta da sola, bensi in combinato con il citato articolo 102 quater, che così dispone:

1. I titolari di diritti d'autore e di diritti connessi nonché del diritto di cui all'art. 102-bis comma 3 possono apporre sulle opere o sui materiali protetti misure tecnologiche di protezione efficaci che comprendono tutte le tecnologie, i dispositivi o i componenti che, nel normale corso del loro funzionamento, sono destinati a impedire o limitare atti non autorizzati dai titolari dei diritti.

2. Le misure tecnologiche di protezione sono considerate efficaci nel caso in cui l'uso dell'opera o del materiale protetto sia controllato dai titolari tramite l'applicazione di un dispositivo di accesso o di un procedimento di protezione, quale la cifratura, la distorsione o qualsiasi altra trasformazione dell'opera o del materiale protetto, ovvero sia limitato mediante un meccanismo di controllo delle copie che realizzi l'obiettivo di protezione.

Quindi:

1) La protezione assicurata dalla legge è solo nei confronti del diritto d’autore e, solo in via mediata, sui supporti dell’opera (art. 102 q.).

2) Sono vietate solo le attrezzature o componenti che siano destinati in via prevalente e principale alla elusione delle misure di cui al punto 1 (art. 171 ter lett. f bis).

3) Ribadendo che secondo la nostra legge il produttore della macchina non può vietarne un uso diverso da
quello da egli voluto, posto che chi è proprietario di un bene può goderne nel modo più ampio ed esclusivo, ne consegue, che, come ormai troppo spesso accade, la Sentenza della Cassazione non è per niente condivisibile, non essendo in linea con il nostro ordinamento ma solo con ambigui interessi collaterali.
 
dj GCE ha scritto:
Ma è punita la modifica solo atta a piratare; se voglio modificare la PS2 per far sì che si possa connettere in rete per fornire potenza di calcolo per la scienza non me lo vieta nessuno, anzi...
L'importante che non leda il diritto d'autore altrui. Il punto è che, come dice Boothby
Si ma per fare quella modifica devi montare un chip, e che io sappia in tutti i casi questo chip (che tu lo voglia o meno) disabilita anche le protezioni anti-pirateria
. Trattasi di un piccolo circolo vizioso a mio avviso. Una soluzione per essere totalmente sicuri di agire nella sfera della legalità è quella di chiedere preventiva autorizzazione alla Sony (che al 99,9% non verrà concessa :D )

@ Sergiozizza

La tua è un'interpretazione.

è punito chiunque fabbrica, importa, distribuisce, vende,
noleggia, cede a qualsiasi titolo, pubblicizza per la vendita o il noleggio, o detiene per scopi commerciali, attrezzature, prodotti o componenti ovvero presta servizi che abbiano la prevalente finalità o l'uso commerciale di eludere efficaci misure tecnologiche di cui all'articolo 102 quater

1. I titolari di diritti d'autore e di diritti connessi nonché del diritto di cui all'art. 102-bis comma 3 possono apporre sulle opere o sui materiali protetti misure tecnologiche di protezione efficaci che comprendono tutte le tecnologie, i dispositivi o i componenti che, nel normale corso del loro funzionamento, sono destinati a impedire o limitare atti non autorizzati dai titolari dei diritti.

Io rimango pienamente convinto della tesi da me espressa.

La tua tesi a me sembra dettata dalla solita paranoia corporazionistica, capitalistica, occidentale, consumistica, etc. etc.

La sentenza, inoltre, è entrata nell'ordinamento. Quindi è anche giuridicamente sbagliato dire che una sentenza non è in linea con l'ordinamento quando essa concorre al delineamento dello stesso :D :badgrin: (qui son proprio fiscale, che più fiscale non si può :D ;) )
 
Invece è proprio opinabile, in quanto (costituzionalmente parlando e non solo) è opinabilissima una legge che, se applicata alla lettera, va ben oltre il diritto d'autore (la cui violazione va provata), ovvero prevarica il diritto alla proprietà, tutelando nei fatti i profitti di fabbricanti e produttori e non il diritto del cittadino.:evil5:
Se l'applicazione della legge dovesse essere soltanto letterale (e la qual cosa sarebbe propria di uno stato illiberale ed antidemocratico, aggiungerei anche sciocco...) tribunali e giudici potrebbero (più economicamente) essere sostituiti da macchine, così come risulterebbe un pessimo investimento mantenere agli studi di giurisprudenza i propri figli.;)
Fiscalmente parlando, visto che la legge tutela il profitto delle grandi lobbies e non i diritti dei cittadini/contribuenti, logica vorrebbe che a quei signori dovrebbe rivolgersi per far quadrare i conti dello stato.

alex86 ha scritto:
Ma ci mancherebbe che non fosse così, la corte di Cassazione deve rispettare l'ordinamento Tuner. Sarebbe scandaloso il contrario. Definire opinabile la sentenza è giuridicamente sbagliato, perché questo uno dei pochi casi in cui c'è un'applicazione quasi alla lettera delle leggi sulla tutela del diritto d'autore.
 
Se l'applicazione della legge dovesse essere soltanto letterale (e la qual cosa sarebbe propria di uno stato illiberale ed antidemocratico, aggiungerei anche sciocco...)
Condivido Tuner. Il sistema italiano, tuttavia, è molto più chiuso rispetto ad altri: è palese. Nel caso specifico però a me sembra che i riferimenti normativi, internazionali e italiani, lascino poco spazio a decisioni ortodosse (eppure la corte ci ha abituato a colpi di scena clamorosi).
Ricordo infatti che il fenomeno delle modifiche PS2 non è nato in Italia e che non esiste solo nel Belpaese. Spulciando nella rete ho trovato sentenze del tutto analoghe a quelle della suprema corte italiana (se volete posso mandarvele per pvt, non voglio appesantire ulteriormente la discussione).
 
Io sono dell'idea che il chip ha fatto la fortuna della sony...ma senza la possibilita' di provare un gioco prima di spendere 50-60 € ,quante ne avrebbero vendute?
Saluti :D
Mac'se
 
50-60 euro? Quello è il prezzo massimo che un gioco raggiunge. La media è di 15 euro circa per videogame.
 
alex86 ha scritto:
50-60 euro? Quello è il prezzo massimo che un gioco raggiunge. La media è di 15 euro circa per videogame.
Quando mai?
Quelli originali hanno quel prezzo; se poi li compri al supermercato o nelle riviste è un altro conto...
 
Quelli appena usciti...La maggior parte dei giochi in commercio li trovi nelle grandi catene a 9,99/19,9 (anche meno talvolta).
Ovviamente ho sempre parlato di giochi originali.
 
alex86 ha scritto:
Quelli appena usciti...La maggior parte dei giochi in commercio li trovi nelle grandi catene a 9,99/19,9 (anche meno talvolta).
Ovviamente ho sempre parlato di giochi originali.
A quel prezzo ci arrivano dopo qualche anno dall'uscita, ed è ovvio, in quanto la domanda scende, e per vendere son costretti ad abbassare il prezzo.

Il prezzo non si abbassa dopo poco tempo (come detto, fatta eccezzione per qualche raro caso, ci vuole qualche anno), e la media è sui 60€ (in aumento).
 
Veramente comprai un videogioco di Formula 1 appena uscito (prezzo pieno) sui 50-55 euro, non ricordo bene. Dopo 2 settimane era arrivato a 29. Da quel dì decisi di attendere per comprare i giochi.
La frenesia di avere l'ultimo uscito è un male evitabile, che fa risparmiare parecchio. Una frenesia che è confermata da coloro che acquistano falsi perché proprio non sono in grado di fare a meno di aspettare il calo dei prezzi.
 
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