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Cibi adulterati, non è più reato...(Vero o Bufala?)

Il procuratore Guariniello non è uno sprovveduto...chi scrive soavemente e con tanta tranquillità che "si possono dormire sonni tranquilli" è gentilmente invitato a farsi una buona scorpacciata dei suddetti alimenti; il "gentilmente" può benissimo essere evitato nei confronti del ministro Calderoli in primis e tutti coloro che hanno dato seguito e corso al provvedimento, verso i quali applicherei l'obbligo draconiano di nutrirsi con gli stessi alimenti per un periodo non inferiore alla durata di una legislatura.:icon_puke_l:



p.s: mi si definisca pure demagogico(se si vuol giudicare superficialmente),ma non frega un beato cippirimerlo :)
 
STANLEY_CASSIDY ha scritto:
Il procuratore Guariniello non è uno sprovveduto...chi scrive soavemente e con tanta tranquillità che "si possono dormire sonni tranquilli" è gentilmente invitato a farsi una buona scorpacciata dei suddetti alimenti; il "gentilmente" può benissimo essere evitato nei confronti del ministro Calderoli in primis e tutti coloro che hanno dato seguito e corso al provvedimento, verso i quali applicherei l'obbligo draconiano di nutrirsi con gli stessi alimenti per un periodo non inferiore alla durata di una legislatura.:icon_puke_l:



p.s: mi si definisca pure demagogico(se si vuol giudicare superficialmente),ma non frega un beato cippirimerlo :)
il discorso non fà una piega :sad:
 
Auguriamoci che quanto prima ripristinino la legge cassata.
Quello che non mi auguro e che nel ripristinarla, non facciano modifiche tali da compromettere il vero fine: la salvaguardia della salute.
 
Quando si fa un'opera di reductio legis succede quasi sempre che nel calderone finisca qualcosa di utile. Però è rimediabile ex nunc.
Ridurre la mole di leggi presenti nel paese era ed è doveroso. Uno dei primi paesi al mondo per quantità. Un macigno che grava poi sui giuristi e sugli operatori del diritto.

Adesso io non so se sia vera o bufala, però direi che i consumatori italiani non sono sprovveduti come si vuol far credere. Il consumatore medio è maggiormente attento su provenienza e salubrità degli alimenti.
 
Ma alla fine è vera questa notizia o è una bufala???? Non si capisce.
E se fosse una bufala, chi sono quei p irla che scherzano su ste cose?
 
alex86 ha scritto:
Quando si fa un'opera di reductio legis succede quasi sempre che nel calderone finisca qualcosa di utile. Però è rimediabile ex nunc.
Ridurre la mole di leggi presenti nel paese era ed è doveroso. Uno dei primi paesi al mondo per quantità. Un macigno che grava poi sui giuristi e sugli operatori del diritto.

Adesso io non so se sia vera o bufala, però direi che i consumatori italiani non sono sprovveduti come si vuol far credere. Il consumatore medio è maggiormente attento su provenienza e salubrità degli alimenti.

Non tutti riescono a leggere le etichette, con le descrizioni degli ingredienti in formato micron, e coloro che ci riescono, in ogni caso non sa se fidarsi di ciò che è scritto nelle etichette; è fuor di dubbio che chi vuol adulterare un prodotto non lo manda a dire, la legge che è stata cassata, aveva lo scopo di colpire i produttori disonesti.
Nel frattempo, chi ne ha approfittato, non corre nessun rischio tranne i consumatori.
 
sembra che la norma sia "salva" in quanto "testo unico"vedi sul sito di repubblica


Marco
 
Adesso io non so se sia vera o bufala, però direi che i consumatori italiani non sono sprovveduti come si vuol far credere. Il consumatore medio è maggiormente attento su provenienza e salubrità degli alimenti.[/QUOTE]



che vuol dire sto discorso, si è mai visto un cibo adulterato che si autodichiara tale sull'etichetta??
il cibo adulterato è una truffa un raggiro, si fa passare come geniuno qualcosa che non lo è e solo con le analisi chimiche del prodotto si arriva a stabilire l'inganno
 
ASPIDE ha scritto:
sembra che la norma sia "salva" in quanto "testo unico"vedi sul sito di repubblica
Anche Guariniello può sbagliare?
E' finita qui ? ;)

"Eppure, in difesa della tesi della legge cancellata sono scesi in campo partiti politici, associazioni dei consumatori
e un nome importante come quello del procuratore di Torino Raffaele Guariniello..."


"Appare perciò ben fondata la tesi sostenuta dal ministero della Salute, che abbiamo consultato in via informale,
secondo cui il combinato disposto delle varie norme esclude l’abrogazione della legge 283/1962.
Anzi, il dossier parlamentare sopra citato evidenzia l’assenza di alcuna volontà abrogativa del legislatore nei confronti della nostra legge".


ARTICOLO
 
altro che finita...la telenovela continua (che poi, più che una telenovela, è l'ennesimo scandalo di questo derelitto Paese)...

http://www.corriere.it/cronache/11_...ri_4d150526-2278-11e0-83ff-00144f02aabc.shtml

giusto un paio di citazioni significative estratte dall'articolo...

"In ambienti ministeriali circola un parere secondo cui la 283/62 resta in vigore perché contiene un riferimento a un vecchio Testo Unico con disposizioni sugli alimenti. E qualche “esperto” ha definito una “bufala” la notizia che per i cibi avariati non c’è più reato. E lo stesso Calderoli è intervenuto per «rassicurare che le notizie diffuse da alcuni organi di stampa secondo cui sarebbe stata abrogata la legge n. 283 del 1962 in materia di tutela alimentare sono totalmente prive di qualsiasi fondamento». Purtroppo così non è. Una sentenza della Cassazione, terza sezione penale, del marzo 2010 vale più di interpretazioni e pseudo-cavilli: da metà dicembre 2010 la 283 del 1962 è da considerare cancellata. Chi sostiene il contrario allunga soltanto i tempi della vacatio."

del resto si era già tentato di depenalizzare questo genere di reati nel 2007...al lavoro c'è una forte lobby che tenta in qualunque modo (anche mentendo sapendo di mentire) di portare a termine la propria "missione" per il perseguimento dei propri interessi (loschi, come al solito...)

e ancora...

"Il procuratore Raffaele Guariniello, noto per le sue inchieste in materia, è al momento costretto a riporre la penna. Non può nemmeno firmare i rinvii a giudizio. E spiega: «La legge del 1962 non è un Testo Unico (si limita a modificare gli articoli di un vecchio testo). E non possiamo permetterci di restare con il problema aperto. È una spada di damocle su tutte le nostre indagini»."

per finire, l'ultimo paragrafo che ben riassume l'assurdità e il surrealismo dell'intera vicenda...

"Ma la legge 283/1962 si può considerare un “testo normativo che rechi nell'epigrafe la denominazione codice ovvero testo unico” (la “denominazione”, non già la mera “dicitura”, ndr)? E, quindi, non rientrare tra quelle abrogate? Sembrerebbe di sì visto come è intitolata: “Modifica degli articoli 242, 243, 247, 250 e 262 del testo unico delle leggi sanitarie…”. Il problema è che gli avvocati difensori, da qui la sentenza della Cassazione, hanno già dato la risposta (prima ancora che la legge venisse abrogata):« La 283/1962 non è un testo normativo che reca in epigrafe la denominazione “testo unico”». In più, desta allarme un’ulteriore considerazione: l’articolo 6 della legge, e cioè la norma che stabilisce le sanzioni penali, è stato modificato dall’articolo 4 della legge 26 febbraio 1963 numero 441, la cui epigrafe recita: «Modifiche ed integrazioni alla legge 30 aprile 1962, n. 283, sulla disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande… ». E in questo caso la denominazione “testo unico” non c’è proprio. Quindi l’articolo 6 sarebbe comunque abrogato e i reati non avrebbero pena. Con buona pace dei consumatori e dei produttori onesti."
 
Ultima modifica:
alex86 ha scritto:
Adesso io non so se sia vera o bufala, però direi che i consumatori italiani non sono sprovveduti come si vuol far credere. Il consumatore medio è maggiormente attento su provenienza e salubrità degli alimenti.

Vallo a chiedere a quelli che non arrivano a fine mese se sono così attenti alla provenienza dei cibi.....
 
patria o muerte ha scritto:
Vallo a chiedere a quelli che non arrivano a fine mese se sono così attenti alla provenienza dei cibi.....
Anche questo è vero... e posso dire con certezza che molta gente non è attenta... visto che le poche volte che vado al supermercato non vedo mai nessuno che per dire si controlla la data di scadenza.
 
L'altro giorno ho letto gli ingredienti dei
miei tarallini preferiti...c'èra olio di sansa...:5eek:
durante l'anno mi faccio il cu lo come una
capanna per coltivare gli ulivi, per condire
con olio extravergine, è poi mi mangio la sansa...:mad:
Stop ai tarallini...
 
Il consumatore medio è un pollo ormai rimbambito da vari lustri di tele bombardamenti mediatici.
La qualità viene sempre data per scontata (non solo in campo alimentare) ed i parametri per gli acquisti si riducono a due categorie maggiori:
1) In ossequio all'omologazione imperante, chi ha possibilità economiche sceglie prodotti del brand che va per la maggiore, così da sentirsi "in", però ugualmente vuole il "miglior prezzo".
2) Chi non ha possibilità economiche deve forzatamente rivolgersi ai prodotti da hard discount. Hard discount che "intelligentemente" hanno anche loro iniziato ad imporre la loro presenza mediatica anche nel prime time.
La realtà è che nel 99% dei casi il prodotto brandizzato e quello da hard discount provengono dai medesimi produttori ed utilizzano standard qualitativi identici, con un sovrapprezzo nel primo caso, dovuto unicamente ai costi di pubblicità e confezione.
Il problema è a monte e si potrebbe spiegare nella forza commerciale enorme di grande distribuzione ed hard discount, che guadagnano sempre più imponendo però a chi produce prezzi sempre più bassi.
Non serve una laurea per capire che quando la forbice è ampia il produttore, talvolta anche per "sopravvivenza", finisce per lesinare sulla qualità, utilizza materie prime economiche od improprie, oppure abbassa a sua volta i controlli sui fornitori.
L'ipocrisia delle "certificazioni" è un comodo giochetto sostenuto da lobbies trasversali, che permette di vendere "a norma di legge" le mozzarelle blu scaricandosi di ogni responsabilità, ovverosia girandola a carico di uno sconosciuto produttore che magari chiude bottega oggi per riaprire domani con altro nome.
Quanto sopra non vale soltanto in campo alimentare ma si estende all'abbigliamento ed a molti altri settori contigui.
La vera "bufala", è quella di far credere alla gente che si tratti di episodi isolati, mentre la realtà è che quando emergono le frodi o le sofisticazioni significa che qualcosa nel meccanismo di "occultamento" non ha funzionato a dovere.
:evil5:

alex86 ha scritto:
Adesso io non so se sia vera o bufala, però direi che i consumatori italiani non sono sprovveduti come si vuol far credere. Il consumatore medio è maggiormente attento su provenienza e salubrità degli alimenti.
 
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