L_Rogue ha scritto:Non so esattamente come funzionava la faccenda nel 2004, perché non ho usufruito dell'agevolazione, però bisogna vedere di diritto il contributo a nome di chi veniva erogato, indipendentemente da chi ha ricevuto i soldi.
Ricordo che il meccanismo era questo: a fronte di un dato prezzo del decoder (es.:€ 250), il cliente che presenteva la documentazione richiesta, essendo in regola col pagamento della tassa di possesso apparecchi tv, pagava un importo decurtato del contributo (cioè solo € 100, ad es.). Il produttore/distributore introitava meno del dovuto, ma si rivaleva sullo Stato per l'ammontare del contributo, per recuperare la parte non riscossa dal cliente. Quindi i soldi dei contributi concretamente sono stati incassati dai produttori/distributori. E, a mio avviso, coloro che in modo diretto e più consistente si sono avvantaggiati dei soldi dei contributi sono proprio commercianti/produttori, dato che hanno potuto mantenere i prezzi piuttosto alti fintanto che c'erano i contributi. Prezzi che poi, finiti i contributi a pioggia, si sono drasticamente ridimensionati. Comunque, l'effetto distorsivo sui prezzi e sul mercato, a vantaggio di una piattaforma e a danno delle altre, è proprio dovuto al tipo di provvedimento in sè. E data la mancanza di neutralità tecnologica, anche i broadcaster che ne hanno tratto un sostanziale beneficio economico, dovrebbero essere tenuti a risarcire l'Erario.
Per quanto riguarda i clienti, non credo che possaano essere chiamati a restituire qualcosa che, in effetti, non hanno avuto.