Delfini; No Altri Spiaggiamenti Ma Si Indaga A Jesolo

ERCOLINO

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17 luglio 2006 - Adriatico luogo di vacanza preferito dai delfini italiani ma anche, negli ultimi giorni, teatro triste per una serie di spiaggiamenti che hanno fatto temere il peggio. E cosi' se a Jesolo i simpatici mammiferi marini arrivano anche a due metri di distanza dai bagnanti e sfiorano le barche anche a 20 metri dalla riva, gli esperti stanno studiando casi di spiaggiamento avvenuti una una decina di giorni fa. Ma l'allarme, ora, sembra rientrato e ''circoscritto''.
''Con l'elicottero della Guardia Forestale - ha riferito Marco Affronte, responsabile scientifico della Fondazione Cetacea di Riccione che si e' occupata di questi decessi - abbiamo perlustrato il tratto di mare interessato, in una fascia fra le due e le dieci miglia dalla costa e non sono stati trovati altri esemplari morti di tursiops truncatus. Considerando che sono otto giorni che non si spiaggiano piu', per ora le conclusioni sono che si sia trattato di un fenomeno circoscritto alla settimana scorsa''. Per scoprire le cause di tanti spiaggiamenti pero', bisognera' attendere le analisi in corso sugli animali ritrovati. I casi di spiaggiamento hanno riguardato i lidi veneziani e Mondolfo di Fano, nelle Marche.
Invece a Jesolo e' tutta una festa. I delfini puntano diritti sul nuotatore di turno e poi, all'improvviso, tornano indietro.
Nessun pericolo: stanno solo giocando. ''Si tratta di una popolazione tra i venti e i trenta individui racconta Roberto Basso, direttore del Museo civico di Storia Naturale della cittadina veneta della specie tursiops truncatus. L'ultimo avvistamento e' avvenuto tre giorni fa al largo di Punta Faro.
Un turista ha potuto ammirare sotto le luci della sua imbarcazione da pesca due delfini, probabilmente una femmina con il suo cucciolo, che si sono avvicinati piu' volte''.
La presenza dei cetacei a Jesolo e' ormai una consuetudine, tanto che i chioschi sulla spiaggia mettono in bella mostra le foto dei loro beniamini. ''Questa e' un'area dove c'e' cibo - spiega il direttore del museo di Jesolo - ed e' per questo che arrivano i tursiopi. Sembra che una parte di loro sia addirittura stanziale, fra la foce del fiume Sile e la foce del fiume Piave, mentre altri 'sconfinano' e fanno avanti e indietro''.
Il tursiope, ricorda Basso, non e' una specie sedentaria e in genere, a parte il caso della mamma con il suo piccolo, viaggia in gruppi di massimo tre o quattro esemplari insieme.
Il direttore del museo di storia naturale da tempo studia questi esemplari e negli ultimi anni ha lavorato con le Capitanerie di Porto e i pescatori per spiegare i comportamenti sbagliati, come buttare pesce o altro da mangiare: ''E' capitato che i pescatori ritrovassero qualche rete danneggiata, ma in compenso sanno che la presenza dei delfini attira turisti e si sono abituati - spiega Basso - chi e' addetto al trasporto fra il lido di Jesolo e il lido di Venezia di delfini ne incontra spesso e c'e' chi prende il battello proprio per fare fotografie a questi animali''. Il momento migliore per incontrarli e' la mattina, all'alba, fra le 5.30 e le 8 del mattino, e poi al tramonto. ''Il nostro e' un fondale basso per diverse decine di metri - racconta il direttore del museo - e i delfini nuotano abbastanza vicini alla riva, dove ancora si tocca, quindi non abbiamo mai avuto casi di collisioni con gli scafi che corrono piu' al largo, e questi cetacei sono abbastanza intelligenti da riconoscere il rumore dei motori''.
(ANSA)
 
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